Tromba d’aria o vento in caduta?

Tromba d’aria o vento in caduta?

L’uso della parole è importante, specie quando si vogliono esprimere di concetti scientifici perché nella scienza ogni cosa ha il suo nome non per caso. Può purtroppo capitare di trovare giornalisti pigri che pur di scrivere velocemente una notizia prima degli altri utilizzano dei termini frettolosi e del tutto sbagliati che poi rischiano di entrare nell’uso comune.

E’ l’esempio di quanto accaduto il 07 luglio scorso quando un violento temporale si è abbattutto sulla nostra pedecollinare seminando danni lungo il suo percorso. Quasi tutte le testate d’informazione locale hanno utilizzato il termine altisonante “… Tromba d’aria” poichè questo nome rimanda l’immaginario ad una violentissima raffica di vento. Nulla di più sbagliato! La parola stessa “Tromba” deve far pensare alla presenza di una spirale, di un vortice, invece, nulla di tutto ciò si è manifestato.

TROMBA D’ARIA = TORNADO
(sono sinonimi, non si può indicare con Tromba d’aria un semplice vento impetuoso)

In questa immagine dell’amico Beppe Dallari di Casalgrande vediamo uno scatto della Tromba d’Aria che si è abbattuta nei pressi di Fossoli a nord di Carpi il 19 settembre scorso. Nella nostra grafica abbiamo tentato di rendere chiare le meccaniche che circondano questo vortice. L’aria calda a livello del suolo è richiamata verso la Tromba d’aria che vorticosamente la fa risalire verso l’alto a grande velocità. Un evento del genere concentra in poco spazio l’aria e semina distruzione lungo il suo percorso per tratte che vanno da pochi metri a qualche chilometro, ma sempre lungo una fascia larga poche decine di metri o al massimo qualche centinaio (in Italia). In fine attorno a tale evento spesso non abbiamo piogge, queste potrebbero sopraggiungere dopo svariati minuti.

In questo secondo scatto vediamo una fotografia, catturata dall’amico Michele Sensi di Casalgrande, dell’evento temporalesco di giovedì 07 luglio, quello che ha seminato danni lungo il fiume Secchia (e più in generale nel modenese). Si vede subito che non vi sono formazioni a “Tromba” nel sistema temporalesco, ma piuttosto una lunga linea di nuvole parallele chiamate in gergo “Shelf Cloud” o “Nuvole a Mensola” che avanzano a grande velocità verso la Collina. Un fronte di aria fredda avanza a gran velocità sulla calda Pianura e solleva la leggera aria calda presente insaccandovisi sotto come un cuneo. Il sollevamento dell’aria calda determina la nascita delle mensole. Il vento fredo che anticipa il temporale è in caduta dalla nuvola e soffia tutto ciò che trova al suolo come farebbe un soffia foglie in un cortile in autunno. Il vento, quindi, esce dal temporale ed anticipa delle forti piogge che seguono il vento di qualche minuto. E’ pertanto corretto parlare di “Downburst”, definito anche come Raffica Discendente o come preferiamo noi Vento di Caduta poiché può durare svariati minuti. Le raffiche possono raggiungere o superare i 100 Km/h.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI A CONFRONTO:

Vento:
Nel Downburst il vento è freddo cade a terra e si apre a ventaglio. Nella Tromba d’Aria il vento caldo è richiamato verso il centro del temporale e solleva detriti facendoli roteare.

Pioggia
:
Nel Downburst al forte vento segue un Nubifragio con probabile grandine. Nel caso di una Tromba d’Aria solitamente forti piogge anticipano l’evento tornadico, poiché questo fenomeno è collocato sotto il camino di risalita del Cumulonembo.

Estensione dell’area interessata
:
Il Downburst è un sistema lineare molto esteso e che può superare le decine o centinaia di chilometri. Il suo forte vento si apre a ventaglio nella direzione del sistema temporalesco. Nel Tornado l’area danneggiata è limitata a pochi metri o poche centinaia di metri (in larghezza), ma spostandosi al suolo può viaggiare linearmente tra i pochi metri e qualche chilometro.

Speriamo di aver fatto un po’ di chiarezza sull’uso proprio dei termini meteorologici, tutto sommato è semplice non abusare più del termine “Tromba d’Aria”, basta ricordarsi che è sinonimo di “Tornado”.

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 Dott. Matteo Benevelli

 

Il Tornado del 19 settembre 2021

Il Tornado del 19 settembre 2021

👩‍🏫 Il Tornado del 19 settembre 👨‍🏫
Prendiamo spunto dal meraviglioso scatto fotografico fatto da Beppe Dallari della pagina News dal CGA.

In questa immagine vediamo l’insieme della cella temporalesca che ha portato alla formazione della violenta tromba d’aria che nella giornata di domenica 19 ha devastato la zona a nord di Carpi vicino a Fossoli.

Con la grafica abbiamo provato a portare in evidenza i violenti moti ascensionali caldi e quelli di caduta freddi. Non è semplice rendere in un’immagine 2D una rappresentazione 3D, ma ci auguriamo che sia di facile lettura.

Domenica quella zona si è trovata nel mezzo dello scontro tra due correnti d’aria al suolo contrapposte. Una che scendeva da nord-est ed una dal nostro Appennino. Lo scontro è avvenuto nella Pianura modenese ed ha innescato una rapida risalita di aria calda ed umida all’interno di uno strato più freddo e asciutto. I moti di risalita dell’aria calda (più leggera) hanno dato forma ad un violento vortice di risalita che ha innescato l’imbuto del Tornado (Tornado e Tromba d’Aria sono sinonimi… se li scambiamo è solo per non essere troppo ripetitivi).
Anteriormente al Tornado si sono verificati dei forti rovesci dovuti ai getti d’aria fredda e pesante in caduta che si scontravano con la contrapposta aria calda e umida che risaliva, di contro alle spalle del Tornado avevamo condizioni di vento ma senza piogge. Questo perché il fronte del temporale era in movimento ed avanzava verso est (alla destra della fotografia).

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 Dott. Matteo Benevelli