da Matteo Benevelli | Giu 24, 2022 | Meteorologia

Angolo della Didattica

Poco distante dalla nostra provincia è attiva una cella temporalesca denominata “V-Shaped”, una delle più temute e autorigenerative forme di rovescio temporalesco in grado di portare ingenti quantitativi di pioggia in zone ristrette per lungo tempo causando allagamenti.
Ma come si genera?
– Per prima cosa è necessario che due correnti d’aria opposte si scontrino. Nel caso di oggi, in esame, abbiamo dell’aria fresca in avvicinamento dal sud della Francia che si scontra con il vento caldo di Libeccio che soffia forte dal Mediterraneo verso la Pianura Padana.
– Per seconda cosa occorre che la colonna d’aria sulla nostra testa abbia lo stesso comportamento a livello di direzione del vento. Questo non è scontato perché a differenti altezze spesso corrispondono direzioni diverse del vento.
– In fine queste celle sono spesso accompagnate da una “corrente a getto” o “Jet Stream” in altissima quota che asseconda a sua volta la direzione di queste correnti.
Ha la stessa meccanica di un temporale tradizionale, ma in scala molto più ampia e diffusa proprio in virtù della propagazione assecondata dal vento. La cella attuale ha il vertice della “V” nei pressi di Ventimiglia al confine con la Francia e le sue piogge arrivano fino a Livigno in alta Valtellina aprendosi come un ventaglio.
Il movimento di questa cella nel caso in esame vedrà un suo graduale spegnimento quando il vento fresco raggiungerà il caldissimo mare di Liguria che ne smorzerà le velleità.
Il fungo piovoso gradualmente si spegnerà verso nord-est comportando piogge e acquazzoni via via più deboli fino all’estinzione.
Perché sono pericolosi?
Perché solitamente eventi del genere possono stanziare fermi per molto tempo su una stessa zona. Per quel che riguarda il nostro territorio di sovente si verificano in Liguria determinando devastanti allagamenti e forti acquazzoni anche nel reggiano.
Dove si trova il punto più pericoloso?
Il punto peggiore dove trovarsi è quello al vertice della “V”, ma la conformazione del nostro territorio fa si che quando queste perturbazioni si gettano nella Pianura si trasformino a loro volta in ulteriori temporali violenti, specie in questo periodo estivo, con la formazione di celle con nubi a mensola e potenti venti a getto in caduta dal sistema temporalesco che avanza verso est.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Set 20, 2021 | Meteorologia

Il Tornado del 19 settembre

In questa immagine vediamo l’insieme della cella temporalesca che ha portato alla formazione della violenta tromba d’aria che nella giornata di domenica 19 ha devastato la zona a nord di Carpi vicino a Fossoli.

Con la grafica abbiamo provato a portare in evidenza i violenti moti ascensionali caldi e quelli di caduta freddi. Non è semplice rendere in un’immagine 2D una rappresentazione 3D, ma ci auguriamo che sia di facile lettura.

Domenica quella zona si è trovata nel mezzo dello scontro tra due correnti d’aria al suolo contrapposte. Una che scendeva da nord-est ed una dal nostro Appennino. Lo scontro è avvenuto nella Pianura modenese ed ha innescato una rapida risalita di aria calda ed umida all’interno di uno strato più freddo e asciutto. I moti di risalita dell’aria calda (più leggera) hanno dato forma ad un violento vortice di risalita che ha innescato l’imbuto del Tornado (Tornado e Tromba d’Aria sono sinonimi… se li scambiamo è solo per non essere troppo ripetitivi).
Anteriormente al Tornado si sono verificati dei forti rovesci dovuti ai getti d’aria fredda e pesante in caduta che si scontravano con la contrapposta aria calda e umida che risaliva, di contro alle spalle del Tornado avevamo condizioni di vento ma senza piogge. Questo perché il fronte del temporale era in movimento ed avanzava verso est (alla destra della fotografia).
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Ago 20, 2021 | Meteorologia
🌦 Quattro gocce, caldo, … e poi il fresco 🌦
Poi non si dica che non piove mai… nel primo mattino tra le 08 e le 11 una piccola “Nuvola di Fantozzi” ha attraversato in diagonale la nostra provincia da Brescello fino a Rubiera/Salvaterra.
Giusto una striscia di provincia con piogge inizialmente moderate e via via più deboli che sono arrivate ad interessare anche la Città di Reggio Emilia.
Quasi una presa in giro dopo tanto caldo ed una gran necessità di Pioggia con la “P” maiuscola.

Tuttavia uno spiraglio dopo il gran caldo di questo fine settimana sembra aprirsi. Nella giornata di Lunedì “potrebbe” piovere abbondantemente salvo aggiornamenti improvvisi dei modelli di calcolo matematici.
Questa parentesi d pioggia potrebbe sancire la fine del gran caldo di Agosto poiché seguirà una rinfrescata generale che ci accompagnerebbe fino alla fine del mese, con valori termici al di sotto della media stagionale.
Riassumendo, quindi, ci attende una calda fine della settimana in corso (calda… non rovente come a Ferragosto), ma Lunedì faranno il loro ritorno i temporali che determineranno un crollo termico anche di 10°C, passando dai 34°C di Domenica ai 24°C di Lunedì.
Successivamente le temperature si porteranno per svariati giorni sotto (o attorno) alla soglia dei 30°C.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Apr 30, 2021 | Allerta Meteo
E’ stata diramata da pochi minuti dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile e da ARPAE un’allerta meteo che interessa anche la nostra provincia.
Allerta per una perturbazione di cui vi abbiamo parlato nella nostra previsione e che in Montagna raggiunge livello “Arancione”, ma andiamo nel dettaglio delle zone:
Allerta “gialla” per la possibile formazione pomaridiana di temporali che ad intensità variabile potrebbero colpire a più riprese fino a metà serata.
🟡 PEDECOLLINARE e COLLINA
Anche su questa ampia sezione di territorio abbiamo un’allerta meteo “gialla” per la medesima genesi di celle temporalesche, ma a ciò si aggiunge anche la possibile insidia di raffiche di vento che in alcune zone potrebbero raggiungere i 62/74 Km/h.
L’allerta meteo per questa zona sale a livello “Arancione” per via del forte vento di Burrasca che soffierà a 75/88 Km/h, non è da escludersi qualche raffica a velocità maggiore.
Una seconda allerta interessa la zona sempre per via dei temporali, ma in questo caso l’allerta scende a “gialla”.
La giornata di domani vedrà una mattinata tutto sommato tranquilla, ma non si potrà dire altrettanto del pomeriggio. Dal primo dopopranzo l’attività elettrica potrebbe prendere forma sui settori appenninici, per poi vedere il teatro spostarsi verso la Pianura quando aria umida farà il suo arrivo dall’Adriatico verso la nostra provincia. Solo a sera inoltrata il tutto tornerà a calmarsi.
In Montagna potrebbero cadere più di 50 mm di pioggia, ma anche in Pianura sono attesi valori simili a confine con il parmense.
da Matteo Benevelli | Apr 11, 2021 | Allerta Meteo
Come prevedibile è stata emessa dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile e da ARPAE una nuova “Allerta Meteo Gialla” per la giornata di Lunedì 12 aprile.
La perturbazione in atto ci interesserà ancora per un paio di giorni sconfinando anche nella giornata di martedì 13, con piogge che interesseranno soprattutto la Montagna, ma che come riflesso porteranno disagio su tutta la provincia.
L’allerta, infatti, è stata estesa all’intero territorio provinciale, ma andiamo per gradi:
Emessa allerta gialla per il possibile passaggio di onde di Piena nei corsi d’acqua principali in discesa dall’Appennino. Parliamo, quindi, di Enza e Secchia che potrebbero dar segno di nervosismo. Questa mattina abbiamo un superamento di soglia 1 dell’Enza. Fortunatamente gli alvei sono ai minimi storici e pertanto in grado di contenere molta acqua piovana in discesa da monte.
Alle piene si aggiunge la minaccia di possibili frane e smottamenti dovute all’appesantimento del suolo argilloso delle prime Colline. I corsi d’acqua minori non dovrebbero dare grandi disagi (Crostolo, Tresinaro), ma nella notte la pioggia che cadrà sulla fascia Collinare li farà crescere inevitabilmente e necessiteranno di monitoraggio.
Nella notte tra Domenica e Lunedì cadrà molta pioggia in questa zona e inevitabilmente potrebbero formarsi delle criticità dovute alla crescita dei corsi d’acqua minori e maggiori. Anche l’appesantimento del suolo argilloso potrebbe rimettere in movimento delle frane attive o quiescenti.
Alle due ciriticità già citate si aggiungono vento forte e possibili temporali lungo il Crinale. Le forti raffiche di vento potrebbero portare alla caduta di rami secchi o alberi. Attesa anche qualche nevicata oltre i 1.000 metri di quota circa.