Sistema convettivo a mesoscala

👩‍🏫 Angolo della Didattica 👨‍🏫
 
Sistema convettivo a mesoscala
 
Ma che spettacolo ci sta regalando la Natura oggi pomeriggio?
Un cielo stupendo, vento leggero in caduta dall’Appennino … e un muro di nubi torreggianti che a nord-est scorrono e crescono a velocità incredibili, tali da comprimere l’aria nella loro risalita “spremendone” fuori l’umidità sottoforma di fugace nebbia di poche decine di secondi.
 
Ma cosa sta succedendo?
E perché ora?
 
Approfittiamo di questo spettacolare pomeriggio e di questi particolari eventi per fare un po’ di didattica meteorologica partendo dal livello del suolo e via via saliremo fino attorno agli 11 Km di altezza … e oltre.
 
A livello del terreno:
caldo, forse più di quanto atteso. Un po’ per via dell’insolazione, ma soprattutto per colpa di quel vento di Garbino che cade dall’Appennino verso la Pianura riscaldandosi di quasi 1°C ogni 100 metri di caduta. In Montagna abbiamo circa 15°C e sulla Pedecollinare 31°C con un escursione termica appunto di 16°C (quasi 1.600 metri di caduta).
 
Vento caldo che mescola l’aria al suolo e fa salire la pesante umidità presente sulla Pianura. Il calore del suolo scalda l’aria che inizia a salire di quota trascinando con sè un invisibile vapore acqueo. Il vento a livello del suolo viaggia attorno ai 15-20 Km/h.
 
A 3.000/4.200 metri:
l’aria calda e umida a metà pomeriggio si è spinta fino a quest’altezza. Qui l’ambiente inizia a farsi sempre più ostile, le temperature scendono di colpo e si toccano gli 0°C. L’aria calda molto più leggera inizia a salire sempre più velocemente per via della differente densità con l’aria fredda ai lati. Non solo… il vapore acqueo in essa contenuto inizia a manifestarsi copiosamente dando forma a fiocchi di nuvole turbolenti e tumultuosi.
Anche il vento aumenta di velocità salendo di quota e si arriva a toccare i 30-45 Km/h piegando delicatamente il camino di nuvole verso nord-est.
 
Tra i 5.000/7.000 metri:
il vento inizia a soffiare oltre gli 80 Km/h trascinando sempre più verso nord-est il camino di nuvole che sale fino a quell’altezza.
L’aria circostante arriva a toccare i -20°C ed è secca, in aperto contrasto con le calde ed umide nuvole che non possono che salire sempre più in alto.
 
Tra i 9.000/11.000 metri:
cambia bruscamente tutto, sulle nostre teste abbiamo la famigerata “Jet Stream” o Corrente a Getto. Questa soffia alla fortissima velocità di 150 Km/h e ferma la crescita del nostro cumulonnembo appiattendolo e scagliandolo sempre più verso nord-est. Le temperature qui si arrivano a toccare i -50/-60°C e l’umidità dell’aria inizia a saturarsi un po’ ovunque.
Ecco che la nostra nuvola tocca il top.
 
Verso i 13.000 metri:
l’aria si presenta secca, non abbiamo più cumuli vistosi, ma dei Cirri fibrati o uncinati che non sono altro che cristalli di ghiaccio in sospensione striati dalle forti correnti di vento che superano ancora i 100 Km/h anche se si inizia ad uscire dalla corrente a getto. Le temperature sono stabili attorno ai -57°C.
 
Tutto questo è documentato dal video in Hyperlapse che abbiamo girato dalla Pedecollinare del comprensorio ceramico a Scandiano in direzione Reggio Emilia. Le nubi hanno portato forti temporali a nord di Parma e poco oltre il fiume Po.

Questa è la descrizione di un Sistema convettivo a mesoscala, quello che appunto è accaduto oggi sulla nostra Pianura. Un vasto sistema temporalesco definito su mesoscala per via della sua grande estensione che può superare le centinaia di chilometri ed estendersi come una lunga linea. Un sistema temporalesco che mette in comunicazione il suolo con la corrente a getto presente in alta quota per il fatto che la colonna d’aria sulla nostra testa ha correnti d’aria orientate nella stessa direzione a qualunque livello d’altezza la si guardi.
Si tratta di una linea temporalesca in grado di
stanziare su una stessa zona per diverso tempo portando notevoli accumuli di pioggia e allagamenti. Alle volte possono insorgere trombe d’aria e grandinate sotto il loro passaggio per via delle violente turbolenze presenti all’interno delle nuvole.

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Dott. Matteo Benevelli

Finalmente la pioggia

Finalmente la pioggia

🛰 Ma cosa succede? 🧑‍🏫
 
Proviamo a fare un po’ di chiarezza su quanto sta accadendo sul nostro territorio e lo facciamo con l’animazione satellitare Eumetsat di questa mattina.
 
A livello del mare:
già dai mesi di Maggio/Giugno il mar Mediterraneo ed in particolar modo il mar Ligure sta immagazzinando calore, con temperature costantemente sopra la media di almeno 5°C. Questo valore ci indica una maggior evaporazione delle acque marine.
 
Pochi metri sopra il livello del mare:
un vento caldo di scirocco dal mar Tirreno risale lungo lo stivale italiano e arriva nei pressi del golfo di Genova.
Nello stesso momento dalla Pianura Padana e dalla Francia confluisce nello stesso posto un vento contrapposto di Maestrale.
Questo scontro genera una potente instabilità con correnti di risalita molto importanti. A questo si associa l’evaporazione del mare di cui vi abbiamo fatto accenno favorendo una risalita di queste turbolenze.
 
Oltre i 4.000 metri di altezza:
qui la temperatura dell’aria scende sotto lo zero. Aria molto fredda, quindi, che viene raggiunta dal basso da aria molto calda e ricca di vapore. Non solo… si tratta di un vento secco di Libeccio. Il fatto che si tratti di aria fredda e secca favorisce un aumento della velocità con il quale l’umidità calda sale verso l’alto essendo più leggera. L’aumento di velocità favorisce la crescita di tempeste e soprattutto la formazione di grandine davanti alle coste liguri.
Motivo per cui troviamo anche molta sabbia nella pioggia di oggi.
 
E nel reggiano?
Queste spinte verso l’alto aiutano anche lo scavalcamento dell’Appennino che avviene tra piacentino e parmense poiché leggermente più basso del nostro Gigante sdraiato… motivo per cui le perturbazioni stanno interessando soprattutto il versante dell’Enza risparmiando il Secchia più in ombra.
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Rovescio Temporalesco o Piovasco

Rovescio Temporalesco o Piovasco

🧑‍🏫 Rovescio Temporalesco / Piovasco 👨‍🏫
 
Guai… Guai!!! GUAI!!!
… a chiamarlo “Bomba d’acqua”, ogni volta che viene scritto un Meteorologo ha una sincope 🙁
 
Scherzi a parte vogliamo cogliere l’occasione di quanto accaduto e catturato dalle nostre webcam nella giornata odierna.
 
Diversi rovesci temporaleschi hanno preso forma sul nostro territorio ed hanno finalmente portato una Pioggia degna della P maiuscola con accumuli di 15/20 mm tra la via Emilia e la prima Collina.
 
Quando un acquazzone supera l’intensità di 10 mm/h di pioggia prende il nome di Rovescio. L’aggettivo “temporalesco” lo si aggiunge quando a queste forti piogge si associa un’attività elettrica (quindi fulminazioni e tuoni conseguenti) e forte vento. La durata varia da qualche decina di minuti ad una manciata d’ore ed interessa zone più o meno limitate di territorio.
 
Non è sbagliato nemmeno utilizzare il termine “piovasco” anche se meno d’impatto ed esaltante rispetto al primo. Questo vocabolo lo si usa per eventi improvvisi, violenti, di limitata estensione, ma accompagnati da forti venti e gocce iniziali di pioggia molto grandi. Una situazione simile a quella dell’immagine che vi proponiamo dalla nostra webcam posta sul Monte Evangelo alle spalle di Scandiano e che punta in direzione Modena.
 
La Bomba d’Acqua … non esiste! Il concetto stesso di bomba rappresenta un’esplosione in tutte le direzioni dell’acqua e non solo dall’alto al basso 😡
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Tromba d’aria o vento in caduta?

Tromba d’aria o vento in caduta?

L’uso della parole è importante, specie quando si vogliono esprimere di concetti scientifici perché nella scienza ogni cosa ha il suo nome non per caso. Può purtroppo capitare di trovare giornalisti pigri che pur di scrivere velocemente una notizia prima degli altri utilizzano dei termini frettolosi e del tutto sbagliati che poi rischiano di entrare nell’uso comune.

E’ l’esempio di quanto accaduto il 07 luglio scorso quando un violento temporale si è abbattutto sulla nostra pedecollinare seminando danni lungo il suo percorso. Quasi tutte le testate d’informazione locale hanno utilizzato il termine altisonante “… Tromba d’aria” poichè questo nome rimanda l’immaginario ad una violentissima raffica di vento. Nulla di più sbagliato! La parola stessa “Tromba” deve far pensare alla presenza di una spirale, di un vortice, invece, nulla di tutto ciò si è manifestato.

TROMBA D’ARIA = TORNADO
(sono sinonimi, non si può indicare con Tromba d’aria un semplice vento impetuoso)

In questa immagine dell’amico Beppe Dallari di Casalgrande vediamo uno scatto della Tromba d’Aria che si è abbattuta nei pressi di Fossoli a nord di Carpi il 19 settembre scorso. Nella nostra grafica abbiamo tentato di rendere chiare le meccaniche che circondano questo vortice. L’aria calda a livello del suolo è richiamata verso la Tromba d’aria che vorticosamente la fa risalire verso l’alto a grande velocità. Un evento del genere concentra in poco spazio l’aria e semina distruzione lungo il suo percorso per tratte che vanno da pochi metri a qualche chilometro, ma sempre lungo una fascia larga poche decine di metri o al massimo qualche centinaio (in Italia). In fine attorno a tale evento spesso non abbiamo piogge, queste potrebbero sopraggiungere dopo svariati minuti.

In questo secondo scatto vediamo una fotografia, catturata dall’amico Michele Sensi di Casalgrande, dell’evento temporalesco di giovedì 07 luglio, quello che ha seminato danni lungo il fiume Secchia (e più in generale nel modenese). Si vede subito che non vi sono formazioni a “Tromba” nel sistema temporalesco, ma piuttosto una lunga linea di nuvole parallele chiamate in gergo “Shelf Cloud” o “Nuvole a Mensola” che avanzano a grande velocità verso la Collina. Un fronte di aria fredda avanza a gran velocità sulla calda Pianura e solleva la leggera aria calda presente insaccandovisi sotto come un cuneo. Il sollevamento dell’aria calda determina la nascita delle mensole. Il vento fredo che anticipa il temporale è in caduta dalla nuvola e soffia tutto ciò che trova al suolo come farebbe un soffia foglie in un cortile in autunno. Il vento, quindi, esce dal temporale ed anticipa delle forti piogge che seguono il vento di qualche minuto. E’ pertanto corretto parlare di “Downburst”, definito anche come Raffica Discendente o come preferiamo noi Vento di Caduta poiché può durare svariati minuti. Le raffiche possono raggiungere o superare i 100 Km/h.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI A CONFRONTO:

Vento:
Nel Downburst il vento è freddo cade a terra e si apre a ventaglio. Nella Tromba d’Aria il vento caldo è richiamato verso il centro del temporale e solleva detriti facendoli roteare.

Pioggia
:
Nel Downburst al forte vento segue un Nubifragio con probabile grandine. Nel caso di una Tromba d’Aria solitamente forti piogge anticipano l’evento tornadico, poiché questo fenomeno è collocato sotto il camino di risalita del Cumulonembo.

Estensione dell’area interessata
:
Il Downburst è un sistema lineare molto esteso e che può superare le decine o centinaia di chilometri. Il suo forte vento si apre a ventaglio nella direzione del sistema temporalesco. Nel Tornado l’area danneggiata è limitata a pochi metri o poche centinaia di metri (in larghezza), ma spostandosi al suolo può viaggiare linearmente tra i pochi metri e qualche chilometro.

Speriamo di aver fatto un po’ di chiarezza sull’uso proprio dei termini meteorologici, tutto sommato è semplice non abusare più del termine “Tromba d’Aria”, basta ricordarsi che è sinonimo di “Tornado”.

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 Dott. Matteo Benevelli

 

Dall’Africa alle Azzorre

Dall’Africa alle Azzorre

🥵 Gran caldo ma … 🤔
 
Siamo alle solite. Ancora una volta ci troviamo ad avere a che fare con la prepotenza dell’Anticiclone Africano che proprio non ne vuol sapere di liberarci dalla sua ingombrante presenza.
 
Un po’ alla volta questo gigante scivolerà verso il mediterraneo occidentale tra le isola Baleari e l’Algeria. Con il suo moto orario spingerà correnti d’aria molto calda verso i paesi europei che si affacciano sul mare. I termometri reggiani potrebbero toccare i valori di 37°C, forse anche 38°C nei primi due giorni della prossima settimana, ma non i 40°C che per l’ennesima volta leggiamo sui soliti siti di sedicenti meteorologi da clickbait.
 
Un caldo che merita rispetto, un caldo che creerà molti disturbi, ma anche un caldo che abbiamo già vissuto in passato e che soprattutto… ha il tempo contato.
 
Esattamente… un paio di giorni di passione ai quali seguirà un repentino calo delle temperature e “magari” una perturbazione temporalesca di metà settimana.
 
Ma… udite udite: potrebbe tornare l’Anticiclone delle Azzorre!
 
Non esageriamo però… più ci allontaniamo con il tempo e più queste chiacchiere diventano tendenze e non più previsioni.
Non vogliamo scadere nella tentazione di campare ipotesi per poi doverci scusare per quanto detto. Rimaniamo con i piedi per terra e facciamo un breve riassunto:
il mese inizia con una graduale scalata delle temperature massime verso la vetta che verrà raggiunta nelle giornate di lunedì e martedì prossimi. Successivamente potrebbe fare il suo arrivo una perturbazione con l’apertura della porta della Bora a causa delle Azzorre che si estenderanno dall’Atlantico verso il cuore dell’Europa.
 
Cosa accadrà dopo?
Ci auguriamo che accada quello che vedono i modelli attuali, ovvero, un’estate pseudo-normale con un dominio dell’anticiclone delle Azzorre come non si vedeva da tempo
 
Pioggia?
Di tanto in tanto, ma comunque troppa poca rispetto al bisogno. Ma dal mese di Luglio non possiamo aspettarci delle piogge risolutive, ma solo d’accompagnamento (che di per sé è già una buona notizia).
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