da Matteo Benevelli | Lug 12, 2022 | Meteorologia
Ed eccoci alle porte del famoso caldo africano che sempre i soliti strilloni hanno acclamato con giorni e giorni di anticipo, così tanto da non farci nemmeno assaporare a pieno quell’anticiclone delle Azzorre che ha riportanto un po’ di estate “normale” alle nostre latitudini.
Farà caldo?
Si, farà molto caldo, a ad onor del vero non avremo per poco ai temuti 40°C, che vediamo citare come uno spauracchio ogni volta che l’anticiclone Africano si presenta alle porte del nostro Appennino (o addirittura gli impensabili 50°C che abbiamo sentito citare da chi farneticava mostri africani di dantesca origine … sempre gli stessi).
Cosa succederà?
L’Anticiclone delle Azzorre si sposta ma non abbandona del tutto lo scacchiere europeo. Indietreggia nell’oceano Atlantico, ma ancora convoglia aria fresca nel cuore dell’Europa facendola impattare contro il muro Alpino in una meccanica simile a quella che abbiamo avuto in questi giorni, giorni nei quali l’aria aggirava l’arco alpino dalla porta della Bora e giungendo a noi.

Quindi cosa cambia?
Cambia che questa volta lento lento il caldo Africano senza la presenza di un vero e proprio Anticiclone si espande nel Mediterraneo grazie alla latitanza delle Azzorre, ma anche (e soprattutto) a causa dell’ennesima forte bassa pressione che si forma davanti alle coste del Portogallo. Questo gigante, infatti, richiama ancora una volta il caldo del deserto del Sahara verso il Mediterraneo, la penisola Iberica ed il sud della Francia.
La “bolla di calore” africana o Mediterranea si allargherà quel tanto da arrivare a tracimare con il suo calore anche dentro la chiusa Pianura Padana.
Che temperature avremo?
La nostra Pianura chiusa vedrà un repentino aumento delle temperature nella giornata di Venerdì 15 luglio per via di un prepotente Libeccio che farà arrivare i termometri alla soglia dei 38°/39°C a nord della via Emilia. Tempo però che si chiuda la porta del Libeccio e le temperature riprenderanno a scendere su valori molto caldi ma non estremi 36°C il giorno successivo e 34°/35°C poi …
C’è una via d’uscita?
Nel breve termine no, ma già il fatto che questo caldo sia determinato più che altro dalle correnti d’aria ci fa capire che si tratterà di un caldo torrido, quindi non caratterizzato da afa e umidità alti. Attenzione però ai colpi di calore ed al disagio bio-climatico causati dal perdurare delle alte temperature sommate all’inquinamento dell’aria da Ozono e irraggiamento UV.
I fanta modelli previsionali vedono un ritorno di una seconda bolla calda nella terza decade del mese, ma i modelli necessiatano di conferme, si parla di tendenze che spesso vengono modificate sensibilmente e parlarne ora non servirebbe a nulla scientificamente.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Mag 18, 2022 | Ambiente, Meteorologia
🌡 Nuova ondata di calore 🌡
Già da diversi giorni vi abbiamo anticipato che la seconda parte di questa settimana rischiava di essere decisamente calda e i modelli non hanno cambiato di molto idea…
Oggi e domani ci attendono due giornate tutto sommato fresche e leggermente ventilate da est (fresche per modo di dire dal momento che siamo di molto al di sopra della media del periodo), ma decisamente più gradevoli se paragonate al fine settimana che ci aspetta.
La giornata di giovedì 19 vedrà ancora una leggera ventilazione a regime di brezza da est che livellerà i termometri poco sotto la soglia dei 28°/29°C, ma da Venerdì i termometri riprederanno a correre verso l’alto.
L’ondata di caldo Africano ora si trova tra la penisola iberica ed il sud della Francia (come da grafica di Scott Duncan), richiamata dall’alta pressione presente nel centro dell’Europa in senso orario.
Nella giornata di Sabato 21 l’alta pressione si porterà nel Mediterraneo tra le Baleari e la Sardegna, ciò convoglierà un vento caldo dall’Appennino verso la Pianura che farà salire i termometri oltre i 32°/33°C lungo la via Emilia. Un aria secca e calda da forno ventilato che almeno ci risparmierà la spiacevole sensazione di afa che deriverebbe da un evento privo di ventilazione.
I primi giorni della settimana successiva vedranno un drastico calo del vento, ma anche una lenta e graduale discesa dei termometri che ugualmente si manterranno molto al di sopra della media per svariati giorni. Giorni di cielo sereno o poco nuvoloso stabile che vedrà anche un salire dell’umidità in Pianura. Ciò che guadagneremo termicamente potrebbe essere compensato dall’afa.
Almeno i valori minimi anche in Pianura non dovrebbero mai salire oltre i 18°/19°C garantendoci respiro e solievo.
I modelli a lungo termine sono piuttosto inaffidabili quindi non ci vogliamo spingere ulteriormente nel campo delle ipotesi, ma ormai il mese di Maggio sembra indirizzato a far registrare il record di “mese di Maggio più caldo si sempre” … vedremo …
Certo è che questo “caldo scherzo” è frutto di una bassa pressione presente nel Mediterraneo che schiaccia verso l’alto l’anticiclone Africano e spinge il freddo verso le regioni più orientali dell’Europa tra Ucraina e Russia (zone calde per altri motivi). Se poi vogliamo gettare la sguardo ancora più a est oltre gli Urali vediamo una bolla ben più calda tra Siberia e Mongolia che desta ancora più preoccupazione data la sua affinità con gli incendi … dolosi.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Feb 5, 2021 | Meteorologia
Il tempo di questi giorni sicuramente non sta entusiasmando i reggiani che si trovano spesso ad avere a che fare con nebbie e cielo grigio. Le temperature, poi, non sono in linea con quello che è un normale mese di Febbraio ed i valori miti attuali sono di almeno 6°/7°C superiori alla media del periodo.

La colpa è da ricercare nell’Anticiclone Africano che per la prima volta quest’anno fa sentire la sua presenza portando flussi di aria calda e umida verso il Mediterraneo. L’aria calda non è ancora paragonabile al calore che solitamente è in grado di generare durante l’Estate, ma ugualmente parliamo di temperature che arrivano da un continente che è comunque alle prese con irraggiamenti solari di tutto riguardo nonostante la stagione invernale. Il flusso di aria calda parte secca dal continente africano, ma quando arriva sul Mediterraneo fa il pieno di umidità. Quando questo arriva a contatto con le montagne l’umidità si traduce in piogge.
Il quadro meteorologico nel fine settimana vedrà l’affermarsi sempre più prepotente di una Bassa Pressione tra le isole britanniche e la penisola iberica. Questa pesante goccia di aria fredda in relazione con l’Anticiclone Africano spingerà un potente getto di aria verso l’Europa con venti che porteranno in carico molta sabbia del deserto del Sahara.

Cosa succederà sul reggiano?
Nel fine settimana, soprattutto nella giornata di Domenica sono attese forti piogge sul nostro Crinale, ma la perturbazione perderà di consistenza man mano che ci si sposta verso la Pianura. Questo perché il maltempo si scatenerà soprattutto sul versante ligure-toscano dell’Appennino lasciando parzialmente in ombra il versante reggiano. Tuttavia di tanto in tanto la pioggia varcherà il Crinale sconfinando verso di noi.
Neve rosa?
Molto probabilmente il cielo si tingerà di colori rosati per via della sabbia in carico dal nord Africa, e allo stesso modo la pioggia che cadrà dal cielo tingerà la neve presente in Montagna di ocra. Nulla di esagerato, ma che probabilmente si noterà. In Pianura, invece, le piogge non avranno della neve al suolo da tingere… ma molte automobili si e ce ne accorgeremo soprattutto con il Sole atteso nella giornata di Lunedì.
Disperati per l’automobile in condizioni estetiche pietose?
Portate pazienza un giorno o due e le piogge potrebbero fare il loro ritorno, questa volta senza il pesante carico di sabbia.
Inverno finito?
Troppo presto per dirlo, sicuramente questa fase di temperature miti e di molto sopra la norma durerà almeno fino a metà Febbraio. In alta Montagna, invece, avremo giornate che alterneranno nevicate a piogge. Un quadro poco entusiasmante, ma non ci resta che portare pazienza.
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Dott. Metteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Mag 7, 2019 | Meteorologia
Il colpo di coda del freddo arrivato nel fine settimana scorso con grandi quantitativi di neve che si sono accumulati al suolo già a 200 metri di quota (a Ciano d’Enza come da immagine), è ormai alle spalle e lentamente le temperature provano a riportarsi su valori più consoni a Maggio ed al periodo di metà primavera.
L’accumulo di neve è stato importante, con circa 50 cm di spessore in Montagna creando qualche disagio, specie per la rottura di molti rami ed alberi dovuti al grande peso di questa neve tardiva che si è dimostrata molto “bagnata” com’era lecito aspettarsi. Era dal lontano 1957 che non si vedeva un evento del genere a maggio e questo evento lascierà sicuramente il segno negli annali di meteorologia locale.
Finito questo evento “storico”, ci sentiamo di dover fare i complimenti al nostro pubblico che ci ha seguito con grande serietà e professionalità per tutto il fine settimana, un pubblico che sui social è cresciuto esponenzialmente e ci ha fatto superare i 5.700 follower. Ci avete mandato molto materiale, fatto segnalazioni, fatto domande, ci avete stimolato ad impegnarci sempre di più… e soprattutto grazie perchè nessuno di voi 5.700 utenti ha fatto un solo commento sconnesso tra il grande freddo in atto ed il surriscaldamento globale.
Molti nostri colleghi in queste ore stanno correndo ai ripari con articoli mirati a rispondere ai loro utenti che ridicolizzano il Global Warming per via della neve tardiva e del freddo presente sul nostro territorio.
Se realmente il Global Warming esiste per quale motivo a maggio nevica?
Il problema di tale “frettoloso” ragionamento è dovuto al fatto che in pochi distinguono la differenza tra un evento locale ed un evento globale. Sarebbe un po’ come sostenere che chi si reca allo stadio lo fa per prendere un caffè nel bar della curva. Poi, ovviamente, c’è anche una componente di pubblico in malafede che volutamente vuol creare confusione in chi, invece, si vuole informare seriamente.
Effettivamente la sfuriata “artica” di domenica 5 maggio è stata un’ondata d’aria fredda improvvisa ed assolutamente in controtendenza con la stagione in corso. Tuttavia si è trattato di un evento “locale” seppure in scala molto grande e che ha interessato buona parte dell’Europa centrale e mediterranea. Tale discesa fredda, ampliando il nostro zoom, è stata innescata da un riscaldamento prorompente formatosi sulla Groenlandia, l’Artico e la Sibera, che ha letteralmente scalzato il freddo dalle regioni artiche facendolo scendere verso l’Italia. Freddo in Italia, si, ma anche molto caldo in regioni che per tradizione sono fredde… il bilancio termico a livello “globale”, purtroppo, è ancora di +0,7°C ed il bilancio si aggrava ulteriormente se la regione che vogliamo prendere in esame è il solo emisfero nord (dove ci troviamo noi) con +0,9°C. Le regioni artiche fanno registrare un terribile +2,8°C a confermare che il solo freddo italiano non è tale da compensare il riscaldamento che stà avvenendo su scala mondiale.

Purtroppo questi sono gli ultimi anni in cui possiamo fare qualcosa per intervenire e contenere i danni del riscaldamento globale, l’IPCC (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) che è il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici ha stabilito che non ci restano più di 30 anni, dopo di chè il danno innescherà effetti collaterali irreversibili.
Negare il Riscaldamento Globale, quindi, è qualcosa di irresponsabile e preoccupantemente pericoloso!
Per questo motivo ci siamo sentiti in dovere di ringraziarvi, perchè siamo fieri di poter dire che il nostro pubblico è maturo e responsabile, seguendo gli eventi meteorologici della nostra provincia con interesse e serietà.
5.700 volte grazie a tutti gli utenti dei nostri social più tutti coloro che ci seguono su Instagram e su questo sito.
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Lo Staff