Nuvole Mammatus

Nuvole Mammatus

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Nuvola Mammatus

In condizioni meteorologiche come quelle di oggi (Venerdì 31 Luglio), è facile che si sviluppino nubi torreggianti quali Cumulonembi, che salgono rapidamente verso l’altro per poi espandersi orizzontalmente una volta raggiunta la tropopausa.

I Mammatus sono delle formazioni mammilliformi accessorie dell’incudine dei Cumulonembi. Essi hanno maggiore probabilità di formarsi quando l’incudine si estende per svariati chilometri rispetto alla torre centrale del Cumulonembo da cui si è originata. Nelle immagini allegate, ad esempio, il nucleo del Cumulonembo si trova nella valle del Reno sull’Appennino bolognese, ovvero 50 Km più ad est rispetto alla valle del Tresinaro dove sono state catturate queste immagini.

Ma come si formano?
I Cumulonembi portano grandissime quantità di aria umida e calda negli strati alti della nostra troposfera fino alla torpopausa. Al raggiungimento di questa “barriera” l’aria umida si esapande a fungo formando un’incudine di vapore acqueo che inizia a gelare in cristalli di ghiaccio oppure in acqua sopraffusa. Fino a quando il temporale ha sufficiente spinta verticale il tutto resta sospeso in alta quota, ma quando questo perde forza o l’incudine si allunga troppo, il peso di queste gocce d’acqua sopraffusa o cristalli di ghiaccio fa sì che inizino a cadere per forza di gravità.
Ma appena queste gocce escono dall’incudine trovano delle condizioni opposte, ovvero aria fredda e secca, che fanno sublimare velocemente i corpi in caduta e sottoforma di vapore riprenderanno a salire.
Questo moto di discesa e salita velocemente si organizza in una sorta di moto convettivo che da terra appare come un “cuscinetto”, i “Mammatus”.

(Mammatus del 31 luglio 2020 ripreso da Michele Sensi)

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Dott. Matteo Benevelli

Catturate delle nubi nottilucenti nel nostro cielo

Catturate delle nubi nottilucenti nel nostro cielo

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Le nubi nottilucenti (definite in inglese NoctiLucent Clouds, sigla NLC), note anche come nubi polari mesosferiche (in inglese Polar Mesospheric Clouds, sigla PMC.
 
Si tratta di un evento abbastanza raro, poiché nubi del genere sono più frequenti oltre i 50° di latitudine, specie in Scandinavia o nel nord della Germania.

Sono nuvole piuttosto misteriose e di cui ancora si devono compiere degli studi, basti pensare che fino al 1885 non erano mai state osservate o descritte.
 
Si tratta delle nuvole più alte in assoluto, talmente alte che si trovano nell’alta Mesosfera tra i 70/85 Km di quota, pertanto altissime se paragonate alla stragrande maggioranza delle nuvole che invece si sviluppano nella Troposfera tra gli 0/12 Km di quota.
 
Per molto tempo si sono fatte svariate ipotesi sulla loro composizione, fino a quando il satellite UARS, acronimo inglese di “satellite di ricerca nell’alta atmosfera” (passato alle cronache nel 2011 durante la sua fase di rientro nell’atmosfera che si temeva potesse cadere sull’Italia), non ha scoperto che sono fatte in prevalenza da cristalli di ghiaccio.
 
Tali nubi possono essere osservate solamente a crepuscolo inoltrato, quando il Sole è molto al di sotto dell’orizzonte, tanto che il cielo sulle nostre teste si presenta ancora buio, ovvero, nell’ombra terrestre.
 
Ci è capitato di assistere a tale fenomeno in Svezia, ma mai in Italia… bravo ancora Michele Sensi per questa “cattura” impreziosita dalla presenza in cielo della Cometa Neowise.


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Nube a imbuto

Nube a imbuto

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Nube a imbuto – Funnel cloud

Detta anche “tuba” è una nube accessoria di un sistema molto più complesso come ad esempio un Cumulonembo o un Cumulo congesto.

La forma inequivocabile di un imbuto riporta subito con l’immaginario ad una tromba d’aria… e a tutti gli effetti è proprio di una tromba d’aria che si tratta, con la sola differenza che tale vortice non arriva a toccare terra e pertanto non arriva a manifestare la sua presenza a livello del suolo.

Si tratta di una colonna d’aria che ruota vorticosamente su se stessa e racchiude al suo interno delle piccole goccioline d’acqua condensata. Queste goccioline sono a tutti gli effetti una nuvola, pertanto visibile ad occhio nudo e viene modellata a spirale dal forte vento.

Qui di seguito vi mostriamo una serie di scatti consecutivi fatte dal nostro cacciatore di tempeste casalgrandese Michele Sensi, scatti ad una prima analisi mostravano dei bellissimi fulmini intranube… ma che nascondevano al loro interno una fugace “Funnel cloud” (termine inglese per la nube ad imbuto).

Scatto dopo scatto si nota il vortice d’aria che intrappola il vapore acqueo al suo interno e che la allunga. Fortunatamente non arriverà a toccare il suolo e non darà così forma ad una tromba d’aria (o tornado).

L’altitudine a cui si formano in genere non superano i 1.000 metri, trattandosi di un evento che prende forma alla base di una nube cumuliforme.

Curiosità: una nube ad imbuto se molto vicina all’osservatore può emettere rumori e ronzii tipici, che ricordano ad esempio uno sciame d’api o lo scroscio d’acqua tipico di una cascata… ad ogni modo allontanatevi! Non si sa mai

PS
Questo temporale si è verificato la notte del 3 Luglio 2019

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