Giornata Mondiale dell’Acqua

Giornata Mondiale dell’Acqua

🌊 Giornata Mondiale dell’Acqua 💧

Risorsa sempre più preziosa del nostro territorio, ma anche risorsa sempre più scarsa.
Il clima sta cambiando a vista d’occhio e in questi ultimi anni stiamo assistendo a chiari segnali che tutto non è più come prima.

Le piogge sono sempre più scarse e anche gli eventi violenti che una volta recuperavano il gap negativo non riescono a compensare questi lunghi vuoti.

Il limite delle nevi sulle Alpi si sposta sempre più in alto riducendo la superficie in chilometri quadri che potrebbe gradualmente rilasciare acqua di fusione. Vaste zone delle Alpi sono in ombra pluviometrica e il nord-ovest è alle prese con una feroce siccità già nel mese di Marzo.

Nel reggiano va leggermente meglio, ma tra non molti giorni rimarremo senza la scarsa neve caduta in inverno e i nostri corsi d’acqua che già sono in sofferenza rischiano di andare in magra molto prima del previsto (o almeno dei periodi medi degli anni passati).

Le cause di tutto questo sono come sempre molteplici e molte ancora in fase di studio. Certo è che in questi anni assitiamo ad un maggior quantitativo di energia potenziale nell’aria, di calore nelle acque dei mari che ci circondano che innescano violenti eventi temporaleschi nel centro-sud dello stivale lasciando ai margini il nostro territorio ed il nord-Italia in generale.
Altro colpevole è da ricercare nella crescente forza della cella di Hadley (corrente d’aria che solitamente interessa la zona tra Equatore e Tropico), che si sta spostando sempre più verso nord portando a lunghi periodi di alta pressione che tengono a debita distanza le piogge atlantiche. Il tutto a discapito del mite Anticiclone delle Azzorre (quasi scomparso dai radar), per un più prepotente e feroce Anticiclone Africano.

L’inverno è un periodo notoriamente avaro di precipitazioni, è da adesso che inizia il momento migliore per la pioggia… tutto si può ancora recuperare, ma di certo dovremo fare i conti con la scarsa neve caduta durante l’inverno che sarà da tenere in considerazione e che sicuramente pagheremo cara nel cuore dell’Estate.

La giornata di oggi vuole puntare l’attenzione su una risorsa che diamo per scontata, ma che potrebbe diventarlo sempre meno nel futuro prossimo.

Che fine ha fatto la neve?

Che fine ha fatto la neve?

🤔 Ma la neve❓

Prosegue la nostra “ironica” lettura dei modelli previsionali per il fine settimana e inizio della prossima.

Diciamo ironica perché quando si ha a che fare con uno scenario del genere è normale leggere tutto e il contrario di tutto. Noi di MeteoReggio stiamo semplicemente cogliendo la palla al balzo per farvi capire come leggere correttamente le vostre App senza lanciare il telefonino contro un muro dalla stizza.

Fatta questa premessa facciamo un riassunto della puntata precedente:
– E’ ancora presto per una “previsione”, siamo nel campo delle ipotesi o delle “tendenze”.
– I modelli previsionali sono tanti ed elaborano ognuno a loro modo dei dati che vengono raccolti ed inseriti da agenzie diverse in diverse parti del Mondo.
– Neve o non neve dipenderà dall’esatta posizione del vortice di Bassa Pressione che si getterà nel Mediterraneo questo week-end.

Cosa si dice oggi?
Avrete sicuramente notato che la neve in Pianura è scomparsa dalle vostre App e che in quella zona potrebbe già essere un miracolo che arrivi la pioggia.
Tuttavia un contentino è ancora possibile a sud della via Emilia, specie in Appennino dove la neve dovrebbe arrivare.
Non più il metro che fino a ieri si paventava ma una decina/ventina di centimetri si.

Perché questa inversione di rotta?
Ieri vi abbiamo detto che la posizione del vortice di Bassa Pressione è fondamentale, così come la sua forza in termini di pressione atmosferica (hPa).
I modelli oggi si stanno allineando sempre di più verso uno scenario che vede il vortice basso pressorio più decentrato ad ovest e distante dalla Liguria. In questo caso la perturbazione perderebbe molta della sua forza sgonfiando la sua arroganza limitandosi ad interessare solo l’Appennino.
In tal caso, quindi, avremo comunque una perturbazione sulla nostra Provincia, ma più debole e circoscritta alle zone a sud della via Emilia oltre i 400 metri circa con brevi sortite poco sotto.

Gli amanti della neve devono abbandonare i loro bianchi sogni?
No, come avete visto i modelli cambiano velocemente e nulla è scritto. Più ci avviciniamo all’evento e meno variabili dobbiamo inserire a beneficio della precisione.
Siamo ancora nel campo delle tendenze, oltre i 2 giorni le previsioni sono molto imprecise, quindi non smettete di sperare.
Certo, chi non sopporta la neve ha maggiori speranze, ma non sarebbe la prima volta che tutto cambia per un nulla.

Ci sono modelli che vedono ancora la neve in Pianura?
Si, lo scenario di una Bassa Pressione al largo della Liguria non è stato abbandonato da tutti e per tale ragione si possono trovare delle App che ancora rappresentano la neve in prossimità della via Emilia o addirittura del Po.

Ma non vi sbilanciate mai?
Mai 🙂 non sarebbe serio … restiamo fedeli alla nostra cauta linea di divulgazione che mira a non farvi temere la meteorologia, ma a comprenderla e quindi ad appassionarvi ad essa.

Ci sentiamo però di dire che in Appennino qualcosa arriverà di sicuro. Magari non il nevone che alcuni speravano per contenere la siccità del periodo, ma la vera reale portata dell’evento la scopriremo solo ad evento concluso. Chi si sbilancia oggi sta sparando un po’ alla cieca. Se indovina ben per lui, ma non lo fa con reale cognizione di causa.

Sicuramente avremo un vento forte di Bora tra domenica e lunedì, sicuramente le temperature crolleranno di ben 10°C in Città nei valori massimi e qualcosa di più in Appennino.

Questo è quanto in nostro possesso oggi, venerdì 24 febbraio alle 19:15 … domani sarà un’altra storia, un altro racconto, un nuovo scenario … e noi proveremo a raccontarvelo.

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Dott. Matteo Benevelli

Ma nevica o no?

Ma nevica o no?

❓ Ma nevica o no? ☃️

La domanda che tiene banco è sempre la stessa… ogni volta che in inverno una perturbazione prova a fare la voce grossa ci viene spontaneo chiederci se nevicherà oppure no.

Fino a ieri i modelli previsionali non vedevano niente di particolare. Una perturbazione si, ma blanda … oggi invece tante applicazioni mettono il “nevone” fino in Pianura.

E noi come sempre dobbiamo provare a fare un po’ di chiarezza a riguardo.

Perchè tutta questa indecisione?
Come ben sapete i modelli previsionali sono tanti, quelli un po’ più seri sono 4 o 5, ma ugualmente spesso sono in disaccordo a causa dei dati che vengono inseriti ed elaborati in modi differenti.

Capita, quindi, che un modello posizioni una bassa pressione in un punto del mare Mediterraneo, oppure in un altro nel mare Tirreno.
Può sembrare poca cosa, ma questo incide drasticamente sulle correnti d’aria che alimentano le perturbazioni.

Sapere dove si posizionerà esattamente la bassa pressione con così tanto anticipo è molto, troppo, difficile. Molti modelli, però, si stanno accordando con il posizionamento alto di questo vortice che probabilmente farà aprire la porta della Bora ad est.
Se questo dovesse succedere la nostra Provincia e la nostra Regione si troverebbero proprio sulla traiettoria di queste correnti.

Quindi verrà a nevicare o no?
Le premesse le abbiamo fatte… compresa quella che riguarda l’incertezza del posizionamento esatto della bassa pressione.
Ma se ci basiamo sui dati in nostro possesso oggi pomeriggio ci sentiamo di poter dire che verrà a nevicare anche in Città la mattina di Lunedì 27. Nevicata che nel caso sarà preceduta e seguita da precipitazioni piovose che potrebbero limitare o annullare gli accumuli al suolo in Pianura.
Discorso diverso per il nostro Appennino perché gli accumuli potrebbero essere importanti già a quote basso Collinari con accumuli di oltre 40 cm tra Baiso, Casina, Castelnovo ne’ Monti. In Montagna i valori potrebbero essere anche più alti.

Quindi è certo?
No!
Questa è una “proiezione” di quello che dicono gli ultimi modelli usciti oggi, ma le previsioni oltre i 2 giorni perdono di precisione esponenzialmente e la giornata di Lunedì è ancora troppo distante. Ma soprattutto oltre i 2 giorni non si può parlare di “previsione”, ma bensì di “tendenza”.

La cosa migliore da fare è attendere ancora qualche giorno ed osservare l’evoluzione dei modelli.
Qualcosa sicuramente sta cambiando nell’aria, sicuramente avremo una perturbazione … debole o intensa dipenderà dal posizionamento del vortice di bassa pressione.
Basterà un battito d’ali di una farfalla per farlo spostare quel tanto da far sollevare la quota neve e determinare pioggia anzichè neve.

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Dott. Matteo Benevelli

 

Il ciclone Helios

Il ciclone Helios

🛰 Dal Satellite 🌍

Le immagini che il satellite Modis della NASA ha catturato oggi sono estremamente interessanti e di grande qualità. Il cielo sulla nostra Regione appare sereno e il nostro Appennino è ancora ricoperto di bianco, anche in virtù della lieve spolverata arrivata all’alba di ieri che ha riportato un po’ di candore a quel bianco che si faceva via via più pallido.

Anche la Romagna appare ricoperta dalla neve nel Riminese e sulle Colline dietro Forlì, Cesena e la Repubblica di San Marino.

Tutto frutto del richiamo freddo che sta esercitando il ciclone Helios che ruota vorticoso nel canale di Sicilia tra la grande isola, la Tunisia e la Libia. Questa girandola che ruota in senso anti-orario tiene aperta la porta della Bora e favorisce l’ingresso di aria gelida.

Qualcosa cambierà nei prossimi giorni, con il vortice che inesorabilmente si sposterà ad est permettendo all’Anticiclone delle Azzorre di estendere il suo già prepotente dominio.

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Dott. Matteo Benevelli

Neve e Siccità, una relazione molto stretta

🛰 Dallo Spazio alla Siccità 2022 🌊

Che la ricerca spaziale sia indispensabile per il monitoraggio ed il benessere del nostro Pianeta è fuori ogni discussione.

E’ stata da poco pubblicata una ricerca dell’agenzia spaziale tedesca DLR che ha analizzato 15.000 immagini delle Alpi raccolte in 37 anni di monitoraggio con il satellite Landsat.
Lo scopo di tale ricerca era capire il comportamento della neve sulle nostre Alpi e come queste si comportano in questo periodo di riscaldamento globale.

L’innalzamento delle temperature a livello globale ha fatto sì che il limite delle nevi si spingesse via via sempre più in alto. La scorsa primavera il limite delle nevicate nelle Alpi italiane era in media di 400 metri, e in alcune regioni anche di quasi un chilometro più alto del solito!
Gli scienziati hanno anche esaminato l’influenza del manto nevoso delle Alpi sulla scarsità d’acqua nel nord Italia. Quest’anno il Nord Italia ha vissuto una delle peggiori siccità degli ultimi 70 anni.

Più alto è il limite delle nevi, meno neve è presente al suolo e quindi potenziale acqua di disgelo disponibile nei nostri fiumi.
Ad esempio, in Ticino, regione di confine tra Italia e Svizzera, il limite delle nevicate nel marzo di quest’anno era di 625 metri sopra la media pluriennale. Di conseguenza, nella regione c’era il 56% di neve in meno rispetto al solito.


Nel grafico 3D vediamo quello che è accaduto nella Valle d’Aosta in questo 2022. In blu vediamo il limite della neve e in giallo vediamo il ritiro del limite delle nevi rispetto alla media degli ultimi 37 anni.

Landsat è caratterizzato da una risoluzione spaziale di 30 metri. In questo modo è possibile mappare la neve anche nel complesso terreno delle regioni di alta montagna. Poiché l’archivio Landsat va molto indietro nel tempo, è possibile creare serie temporali.

Lo sfondo della siccità nel nord Italia è stata una combinazione di temperature elevate e scarse precipitazioni nell’inverno e nella primavera del 2022, a cui sono seguite diverse ondate di caldo di matrice africana che non hanno dato tregua.

Cosa ci prospetta il 2023?
Impossibile saperlo, ma è importante adottare tutte le precauzioni del genere perché il trend ovviamente non è positivo per niente.

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Dott. Matteo Benevelli