da Matteo Benevelli | Nov 15, 2022 | Astronomia
🚀 Attese e ricordi 🚀
Come sapete strizziamo sempre un occhio alla ricerca astronautica quando ha delle notizie interessanti da proporci … e questi ultimi anni vedono una nuova corsa allo spazio che è a dir poco avvincente e stimolante.

Accade quindi che tra poche ore la NASA apra finalmente una nuova finestra di lancio per la missione Artemis-1 che ha già visto diversi rinvii per motivi di maltempo e di avarie tecniche.
Si tratterà di una finestra di due ore che si apre all’08:04 del mattino (ora italiana) e che salvo altri imprevisti porterà nuovamente una capsula attorno alla Luna. Si tratterà di un test senza equipaggio che raccoglierà un sacco di dati utili per le future missioni dotate di equipaggio umano fino all’attesissimo sbarco di un uomo e della prima donna sulla Luna.
Questo per quel che riguarda l’attesa … il ricordo invece va al 15 novembre del 1988. Esattamente 34 anni fa compiva il suo primo ed unico volo la navicella sovietica “Buran”. Si trattava di una navicella autonoma del tutto simile al famoso Space Shuttle della NASA, ma nata da un progetto interamente autonomo che purtroppo non resistette al crollo dell’Unione Sovietica. Il progetto, infatti, venne abbandonato da Boris El’cin nel 1992 anche se il primo volo si svolse perfettamente senza intoppi. Il volo durò appena 206 minuti, ma fu un successo. Purtroppo erano le spese del progetto che erano diventate insostenibili e gli hangar delle navette Buran e del vettore Energia vennero chiusi definitivamente.
All’interno di questi immensi stabili abbandonati vi si trovano ancora 2 navette ed 1 vettore che sono alla mercè di polvere, guano e crolli. Uno di questi a causa di un terremoto il 12 maggio 2002 distrusse la navicella Buran 1.01 (quella del volo), un booster laterale del vettore Energia e purtroppo causo la morte di 8 tecnici presenti nella struttura.

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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Set 27, 2022 | Astronomia
Messo in archivio il terribile Uragano Fiona che ha seminato distruzione e purtroppo qualche vittima tra Caraibi e Canada che già la zona vede un nuovo gigante ciclonico protagonista.
Questa volta la zona dei Caraibi ha a che fare con il potente Uragano Ian che in questi minuti sta investendo in pieno l’isola di Cuba e che successivamente si dirigerà verso nord puntando la Florida.
Attualmente la sua forza è pari a categoria 3 con raffiche di 205 Km/h che stanno soffiando nella zona di L’Avana. La potenza, però, non è destinata a calare nonostante abbia toccato terra ferma, ma è destinata a crescere ulteriormente e dalle 20:00 dovrebbe salire a categoria 4 con venti di 220 Km/h.
La costa occidentale della Florida verrà raggiunta domani mattina, ma probabilmente il suolo verrà toccato solo il giorno seguente (giovedì 29) nei pressi di Tampa. La violenza del vento ha indotto la NASA a far rientrare al chiuso il razzo SLS che secondo i piani doveva partire con destinazione Luna nei prossimi giorni. A questo punto salta la finestra di lancio del 2 di Ottobre a data da destinarsi.
Pertanto sono in corso le operazioni di abbandono della rampa di lancio in direzione del VAB (Vehicle Assembly Building), l’edificio ad un piano singolo più grade del Mondo e fabbricato nel quale venivano assemblati i famosissimi Saturno V e Space Shuttle.

Photo Credit: (NASA/Aubrey Gemignani)
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Ago 27, 2022 | Astronomia
Alle 16:23 italiane del 27 agosto è iniziato ufficialmente il “Countdown” per il lancio della missione “Artemis 1” che riporterà la Luna nei piani di conquista del genere umano. L’ultimo uomo a camminare nostro satellite naturale é stato Eugene Cernan dell’Apollo 17, alle 06:40 del 14 dicembre 1972.
Il 29 agosto 2022 alle 14:33 italiane, invece, prenderà il volo da Cape Canaveral il potentissimo razzo lunare Space Launch System (SLS) dalla stessa rampa di lancio da dove partirono le missioni Apollo, il famoso complesso 39 del Kennedy Space Center. Per tale missione è stato designato il Pad 39B già teatro di lanci Apollo e dello Space Shuttle.

Photo Credit: (NASA/Aubrey Gemignani)
Il razzo lunare SLS è il più potente mai costruito, con i suoi 110 metri di altezza e 2.500 tonnellate di peso è in grado di sviluppare una spinta di 4.000 tonnellate (il 15% in più del famoso Saturno V delle missioni Apollo). Sulla sommità di questo gigante abbiamo una capsula Orion che è una vera e propria navicella spaziale in grado di ospitare 6 astronauti per 21 giorni nei suoi due moduli (modulo equipaggio statunitense e modulo servizio europeo).

A bordo non vi saranno degli astronauti, ma dei manichini che indosseranno una regolare tuta ricca di sensori in grado di raccogliere un’enorme quantità di dati utili per le prossime missioni con a bordo esseri umani in carne ed ossa. Ad esempio sarà importante capire a quante radiazioni andranno incontro i nostri astronauti durante la loro permanenza in volo poiché non saranno protetti dal campo magnetico terrestre in modo adeguato.
L’agenzia spaziale europea ESA ha deciso di imbarcare un astronauta particolare in questa prima missione: Shaun the Sheep (Shaun, vita da pecora), il simpatico ovino protagonista di una divertente serie animata britannica in stop-motion della Aardman animations.
Trattandosi di un test non è possibile utilizzare un equipaggio umano, per ovvi motivi di sicurezza si procede utilizzando un carico che ne simuli il peso e le dimensioni, sfruttando questo per raccogliere più dati possibile.

Per l’equipaggio umano dovremo attendere Artemis II in programma per maggio 2024. Questi astronauti non scenderanno sulla Luna, ma vi orbiteranno attorno e sempre nello stesso anno verrà lanciato il Lunar Gateway, una vera e propria stazione spaziale lunare che servirà da tramite per arrivare poi sulla Luna con la missione Artemis III. Una possibile data per questo volo potrebbe essere ottobre 2025, anche se forse sarà più realistico attendere il 2028.
In questa terza missione i 4 astronauti si attaccheranno alla stazione orbitante Lunar Gateway. Due rimarranno in orbita nella stazione e nella capsula Orion, mentre gli altri due (un uomo e una donna) scenderanno a bordo di una Starship di Space X sul suolo lunare per 6 giorni (la navicella Starship verrà lanciata dalla Terra con un razzo Super-Heavy di Space X ed agganciata al Lunar Gateway preventivamente).

Quanto dureranno queste missioni?
Artemis I dovrebbe durare circa 25 giorni dal lancio all’ammaraggio nell’oceano Pacifico al largo della California.
Artemis II dovrebbe durare circa 10 giorni poiché avremo “solo” un sorvolo della Luna. Ma consideriamo che l’equipaggio si allontanerà di 60.000 km oltre la Luna, battendo così un nuovo record dell’umanità: 460.000 km dalla propria casa.
Artemis III durerà circa 30 giorni aggiungendo, quindi, i giorni di permanenza sulla Luna.
Avremo altre missioni o si interromperanno come per il programma Apollo?
Attualmente è prevista anche la missione Artemis IV per l’anno successivo, ma di missioni ne sono state proposte almeno fino alla Artemis XI.
Il ritmo sarà quello di una missione ogni anno fino al 2033 (ammesso che si parta con la missione Artemis III nel 2024 e non nel 2028.
Quanto costano queste missioni?
Il costo del razzo lunare SLS è veramente importante, circa 4 miliardi di euro. Ma si tratterà di un razzo “provvisorio”, poiché di pari passo stanno andando avanti altri sistemi di lancio come quello di Space X di Elon Musk denominato Super Heavy che potrebbe abbattere i costi a “soli” 2 milioni di euro (un bel risparmio).
Perché impegnarsi tanto?
Il ritorno sulla Luna sarà il primo passo verso Marte, vero obiettivo dell’umanità. Lo sforzo derivante dalle sfide che la ricerca scientifica sta facendo per sviluppare questi progetti porterà enormi benefici anche alla nostra vita quotidiana. Nuovi sistemi verranno inventanti, nuovi materiali verranno creati e la ricaduta sarà enorme. Anche il prezzo di 4 miliardi per produrre un razzo SLS dev’essere visto come un movimento di denaro che comunque entra in circolo e non come un mucchio di quattrini gettati al vento. Appalti, ditte, ricercatori, operai, famiglie, … avranno lavoro per sviluppare questi giganti tecnologici. Basti pensare che la capsula Orion della missione Artemis I verrà comandata da Terra mediante comandi vocali né più né meno come accade già per casa nostra con sistemi come “Alexa”. Tant’è che proprio in quella missione avremo Callisto una vera e propria interfaccia uomo-macchina studiata da Lockeed Martin, Amazon e Cisco.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Nov 18, 2020 | Astronomia
Questa sera appuntamento da non perdere con il cielo serale!
Orologi puntati alle ore 18:52 per un appuntamento astronomico alla portata di tutti! A quell’ora se osserveremo il cielo basso sull’orizzonte a Sud-Ovest direzione tramonto/Appennino potremo osservare la nostra Luna crescente in congiunzione con i due giganti gassosi del nostro Sistema Solare: Giove e Saturno.
Ma non finsce qui… alle 18:52 nella stessa zona farà la sua comparsa la Stazione Spaziale Internazionale che transiterà poco sotto il trio di astri.
La ISS velocemente salirà verso l’alto crescendo di luminosità per spegnersi di colpo alle 18:54:32 entrando nell’ombra della Terra.
La serata, poi, è impreziosita dalla presenza di Marte alto nel cielo verso sud-est. Sarà molto luminoso e di un acceso colore arancione/rosso. Basterà un semplice binocolo per poterne osservare il colore poiché in questo momento il Pianeta rosso si trova molto vicino alla nostra Terra. Con un telescopio, poi, si potrà apprezzare molto bene la sua “rotondità”. Se poi il telescopio è particolarmente potente si potrà osservare qualche dettaglio della superficie come la calotta polare e qualche zona scura.
Giove e Saturno, poi, con un piccolo telescopio mostrano bene i loro segreti: Giove mostrerà molto bene le sue 4 lune galileiane (Io, Europa, Callisto e Ganimede), Saturno vi mostrerà il suo fantastico sistema di anelli concentrici.
La notte dei Pianeti però non finisce qui. Tutti i Pianeti del Sistema Solare sono visibili in cielo:
– Venere: sorge alle 5 del mattino ad est, come sempre luminosissimo ed inconfondibile
– Mercurio: molto debole sorge sempre ad est poco prima delle 6, quando le prime luci del mattino inizieranno a farlo impallidire
– Urano e Nettuno: purtroppo sono invisibili all’occhio umano poiché troppo distanti e deboli, ma si trovano alti in cielo ai lati di Marte. Solo con un buon telescopio si potrà apprezzare il loro colore verdastro e blu.
– Cerere: in questo caso si parla di Pianeta Nano, quella famiglia di corpi celesti nella quale è stato collocato anche Plutone. Cerere è il più grade della famiglia con i suoi 946 Km di diametro e si trova nella fascia degli asteroidi tra Marte e Giove. Anche qui necessitiamo di un telescopio di buona qualità e soprattutto di una buona conoscienza del cielo per distinguerlo dalle altre stelle.
– Plutone: dato che lo abbiamo nominato possiamo dirvi che è presente anche lui in cielo. Si trova vicinissimo a Giove, ma è troppo piccolo e lontano per essere distinto dalle stelle di sfondo. Anche in questo caso non è possibile osservarlo, nemmeno con telescopi potenti.
Nelle sere a seguire riprenderanno i passaggi della Stazione Spaziale Internazionale ad orari più che comodi, alla portata di tutti.
da Matteo Benevelli | Ott 17, 2020 | Astronomia
🌕🔵 Luna Blu 🔵🌕
Tra credenze e falsi miti, sui social spopola l’imminente arrivo della “Luna blu”… spesso si tratta di post correlati da leggende e tanta disinformazione.
Cosa succederà la notte del 31 ottobre?
Avremo una serata di Luna piena che cadrà la notte di Halloween e pertanto renderà più suggestiva questa festa della tradizione anglosassone.
La Luna diventerà blu?
No, sarà una normalissima Luna piena.
Perché si chiama Luna blu?
In passato veniva chiamata “Luna blu” la quarta Luna piena che cadeva all’interno di una stessa stagione.
Ora, invece, con questo termine si indica la seconda Luna piena che cade all’interno di questo mese.
In Ottobre, infatti, abbiamo avuto una prima Luna piena il giorno 3 ed il giorno 30 avremo la seconda.
E’ un’evento raro?
No, astronomicamente non è nemmeno un evento… accade circa ogni 3 o 5 anni.
Perché se ne parla tanto?
Ultimamente è diventato di gran moda dare nomi stravaganti alle serate di Luna piena, spesso facendo ricorso a calendari legati alle tradizioni contadine e spesso di tradizioni legate a paesi lontani dall’Italia.
Porta sfortuna?
Beh… siamo nel 2020, cosa potrebb………………….. 🤪
Non vale la pena guardarla quindi?
Vale sempre la pena di osservare una Luna piena! Poi è una buona occasione per carcare le ultime stelle cadenti legate allo sciame meteorico delle Orionidi, che sono il pulviscolo lasciato dalla coda della mitica Cometa di Halley… certo, il bagliore lunare non sarà di grande aiuto.