da Matteo Benevelli | Set 8, 2022 | Meteorologia
👩🏫 Angolo della Didattica 👨🏫
Sistema convettivo a mesoscala
Ma che spettacolo ci sta regalando la Natura oggi pomeriggio?
Un cielo stupendo, vento leggero in caduta dall’Appennino … e un muro di nubi torreggianti che a nord-est scorrono e crescono a velocità incredibili, tali da comprimere l’aria nella loro risalita “spremendone” fuori l’umidità sottoforma di fugace nebbia di poche decine di secondi.
Approfittiamo di questo spettacolare pomeriggio e di questi particolari eventi per fare un po’ di didattica meteorologica partendo dal livello del suolo e via via saliremo fino attorno agli 11 Km di altezza … e oltre.
caldo, forse più di quanto atteso. Un po’ per via dell’insolazione, ma soprattutto per colpa di quel vento di Garbino che cade dall’Appennino verso la Pianura riscaldandosi di quasi 1°C ogni 100 metri di caduta. In Montagna abbiamo circa 15°C e sulla Pedecollinare 31°C con un escursione termica appunto di 16°C (quasi 1.600 metri di caduta).
Vento caldo che mescola l’aria al suolo e fa salire la pesante umidità presente sulla Pianura. Il calore del suolo scalda l’aria che inizia a salire di quota trascinando con sè un invisibile vapore acqueo. Il vento a livello del suolo viaggia attorno ai 15-20 Km/h.
l’aria calda e umida a metà pomeriggio si è spinta fino a quest’altezza. Qui l’ambiente inizia a farsi sempre più ostile, le temperature scendono di colpo e si toccano gli 0°C. L’aria calda molto più leggera inizia a salire sempre più velocemente per via della differente densità con l’aria fredda ai lati. Non solo… il vapore acqueo in essa contenuto inizia a manifestarsi copiosamente dando forma a fiocchi di nuvole turbolenti e tumultuosi.
Anche il vento aumenta di velocità salendo di quota e si arriva a toccare i 30-45 Km/h piegando delicatamente il camino di nuvole verso nord-est.
il vento inizia a soffiare oltre gli 80 Km/h trascinando sempre più verso nord-est il camino di nuvole che sale fino a quell’altezza.
L’aria circostante arriva a toccare i -20°C ed è secca, in aperto contrasto con le calde ed umide nuvole che non possono che salire sempre più in alto.
Tra i 9.000/11.000 metri:
cambia bruscamente tutto, sulle nostre teste abbiamo la famigerata “Jet Stream” o Corrente a Getto. Questa soffia alla fortissima velocità di 150 Km/h e ferma la crescita del nostro cumulonnembo appiattendolo e scagliandolo sempre più verso nord-est. Le temperature qui si arrivano a toccare i -50/-60°C e l’umidità dell’aria inizia a saturarsi un po’ ovunque.
Ecco che la nostra nuvola tocca il top.
l’aria si presenta secca, non abbiamo più cumuli vistosi, ma dei Cirri fibrati o uncinati che non sono altro che cristalli di ghiaccio in sospensione striati dalle forti correnti di vento che superano ancora i 100 Km/h anche se si inizia ad uscire dalla corrente a getto. Le temperature sono stabili attorno ai -57°C.
Tutto questo è documentato dal video in Hyperlapse che abbiamo girato dalla Pedecollinare del comprensorio ceramico a Scandiano in direzione Reggio Emilia. Le nubi hanno portato forti temporali a nord di Parma e poco oltre il fiume Po.
Questa è la descrizione di un Sistema convettivo a mesoscala, quello che appunto è accaduto oggi sulla nostra Pianura. Un vasto sistema temporalesco definito su mesoscala per via della sua grande estensione che può superare le centinaia di chilometri ed estendersi come una lunga linea. Un sistema temporalesco che mette in comunicazione il suolo con la corrente a getto presente in alta quota per il fatto che la colonna d’aria sulla nostra testa ha correnti d’aria orientate nella stessa direzione a qualunque livello d’altezza la si guardi.
Si tratta di una linea temporalesca in grado di
stanziare su una stessa zona per diverso tempo portando notevoli accumuli di pioggia e allagamenti. Alle volte possono insorgere trombe d’aria e grandinate sotto il loro passaggio per via delle violente turbolenze presenti all’interno delle nuvole.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Dic 25, 2020 | Meteorologia
👩🏫 Angolo della Didattica 👨🏫
Dopo quanto accaduto il giorno di Natale vi vogliamo parlare nello specifico del tipo di precipitazione occorso che viene definito “neve tonda”
Ma di cosa si tratta?
Si tratta di una precipitazione solida, costituita da palline di ghiaccio bianche e opache. Differiscono dalla neve per via della loro friabilità, tanto che spesso cadendo al suolo rimbalzano o si sbriciolano. Sono letteralmente cristalli di ghiaccio che vengono a contatto con gocce di acqua sopraffuse (ovvero che si trovano allo stato liquido nonostante le temperature a cui si trovano sono al di sotto della soglia di solidificazione). Queste gocce toccando il cristallo si solidificano attorno ad esso e da qui deriva la loro fragilità. La forma di queste precipitazioni è solitamente rotonda, ma può formarsi anche a cono.
Che differenza c’è dal Graupel?
Graupel è il termine tedesco che identifica la neve tonda e che viene spesso utilizzato anche in italiano. In francia si chiama neige roulée e in inghilterra snow pellets.
Cos’è successo a Natale sulla nostra provincia?
Si è verificato un’ingresso di aria fredda che ha impattato contro una massa d’aria preesistente più calda. Ciò ha provocato la risalita di quest’aria più calda dai bassi strati atmosferici verso l’alto, innescando così i moti convettivi che hanno dato luogo a nubi molto sviluppate verticalmente, nubi temporalesche, che hanno dato luogo a precipitazioni, sotto forma di rovescio e molti fulmini.
La neve tonda, però, non è stata l’unica tipologia di precipitazione caduta durante il temporale natalizio. Di tanto in tanto è stata rinvenuta anche della gragnola, una precipitazione a metà tra neve tonda e grandine. Si tratta di un nucleo di neve tonda che viene circondato da ghiaccio che lo riveste dandogli un aspetto traslucido. Particolarità di questo tipo di precipitazione è che il diametro è molto ridotto (2/5 mm), ma quando impatta con il suolo non si sbriciola.

E ciò ha dato forma alla neve tonda?
L’aria in quota era molto fredda e di matrice artica. Il fiocco di neve asciutto partito dall’alto della nubie è sceso rapidamente verso il suolo, ma in questo tragitto ha incontrato aria più mite presente negli strati più bassi. Il vapore acqueo presente nella nube si è addensato attorno al fiocco di neve facendogli assumere una forma sferica. La velocità di caduta di questa “pallina di neve” copatta fa sì che questa non si sciolga e raggiunga il suolo, spesso accompagnata da veri e propri rovesci.
Gli accumuli di neve tonda e gragnola avuti in questo evento hanno superato svariati centimetri di spessore, specie tra Novellara, Correggio, Carpi e Modena.
E la grandine?
E’ un evento completamente diverso, tant’è che la grandine di partenza è una goccia di pioggia e non un fiocco di neve come per la neve tonda.
La grandine è un evento tipicamente estivo, mentre la neve tonda è invernale. La neve tonda, poi, non è pericolosa per le piante o per le auto come la grandine. Se però se ne accumula troppo al suolo può diventare un rischio per la circolazione stradale.
In questo caso non dobbiamo confondere la grandine con la gragnola che è molto simile se non per le dimensioni.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Dic 25, 2020 | Meteorologia
Quando due giorni fa si pevantava l’ipotesi di una forte perturbazione in Pianura, le alte temperature ci avevano fatto intuire qualcosa di simile a quanto accaduto ad inizio mese, ma l’assenza del vento caldo di Scirocco ci ha fatto desistere da una previsione del genere.
Invece le temperature calde presenti a livello del suolo hanno interagito con quelle fredde in ingresso dalle Alpi e ne sono nate “scintille”.
Un bianco Natale sarebbe troppo scotato e allora questo 2020 ci regala Tuoni e Fulmini per Natale, un evento a dir poco raro!
Un evento dalle chiare caratteristiche “estive”, ma probabilmente si tratta anche di uno di quegli eventi a cui ci dovremo abituare sempre più spesso nel futuro.
Un brutto segnale di ciò che i cambiamenti climatici in atto ci possono offrire. In questo caso neve di graupel (o neve tonda) in Pianura, pioggia sull’Appennino.
Di per sé uno scontro di masse d’aria calde e fredde alle nostre latitudini non è niente di speciale… ma che ciò avvenga il 25 di dicembre è qualcosa di inedito. Occorre molta energia convettiva per arrivare a generare la grandine in questo periodo dell’anno, periodo in cui l’energia conferita dal Sole è al suo minimo.
Le scariche elettriche misurate sono state più di 1.500!!!
Dal radar, poi, si vede benissimo il fronte temporalesco che da ovest si sposta verso est come una vera e propria “squall-line” serale.
