da Matteo Benevelli | Dic 2, 2020 | Meteorologia
Non abbiamo ancora messo in archivio la perturbazione nevosa di questa parte centrale della settimana che già con lo sguardo dobbiamo scrutare ciò che ci attende successivamente. Purtroppo si passerà da un estremo all’altro, dalla neve ad un repentino aumento delle temperature che determinerà un peggioramento ulteriore dopo una breve parentesi di sereno.
La discesa di una vortice di bassa pressione sulle isole britanniche innescherà una nuova discesa artica che si scaglierà sulla penisola iberica ed il mar Mediterraneo occidentale. Questa irruzione spingerà correnti d’aria africane verso la nostra Penisola e nel mar Adriatico determinando uno scontro poco piacevole tra correnti d’aria di natura opposta.
Aria fredda che si scontrerà con correnti di Scirocco caldo e umido, un mix esplosivo che causerà piogge insistenti per più giorni.
Perché si tratta di un quadro critico?
Per vari motivi, in primis perché ora abbiamo neve sull’intero Appennino e anche su parte della pedecollinare. Questa vasta riserva d’acqua verrà tutto sommato mantenuta abbastanza bene dalle temperature presenti soprattutto in Collina e Montagna, ma il vento caldo in arrivo Venerdì favorirà un veloce scioglimento del manto bianco.
Secondo motivo di apprensione sarà il fatto che il nostro terreno sarà già saturo d’acqua per via della perturbazione attuale e non riuscirà ad assorbire anche quella derivante dallo scioglimento della neve venerdì. Ciò andrà inevitabilmente a far crescere il volume dei nostri corsi d’acqua.
Terzo motivo, il nostro Appennino è composto principalmente di argilla e queste condizioni sono sicuramente le peggiori che ci possano essere per la riattivazione di movimenti franosi.
Quanto durerà questa nuova perturbazione?
Questa è un’altra nota dolente. Questa previsione è abbastanza distante da oggi e pertanto i modelli previsionali subiranno sicuramente delle modifiche. Stando ai dati attualmente elaborati dai principali modelli di calcolo sembra che almeno fino a Domenica 6 dicembre piova quasi in continuazione.
Ovviamente ci auguriamo che i modelli cambino e che cambino di molto, perché un periodo così lungo di piogge abbastanza insistenti potrebbero davvero creare qualche criticità idrogeologica.
C’è da preoccuparsi?
No, preoccuparsi è eccessivo. Sicuramente ci si dovrà preparare ad un periodo di pioggia e di fusione repentina della neve senza farsi sorprendere. Gli organi di Protezione Civile e le amministrazioni vigileranno su tale evento, ma noi intanto ci possiamo preparare attuando un po’ di quei comportamenti che possono ridurre al minimo i rischi ed i disagi per noi stessi e per il prossimo.
Noi faremo il possibile per tenervi aggiornati su ciò che ci aspetterà.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Nov 19, 2020 | Allerta Meteo, Meteorologia
⚠️🟠 Allerta Meteo Arancione 🟠⚠️
A guardare la giornata di oggi risulta difficile crederlo, ma siamo sulla soglia di un cambiamento repentino del tempo.
Tanto che è stata emessa dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile e da ARPAE un’allerta meteo Arancione per la giornata di domani riguardante anche la nostra provincia in Montagna.
Nella notte, infatti, è attesa l’irruzione di aria fredda ed instabile nel Mediterraneo che porterà precipitazioni intense o moderate su parte della nostra provincia.
La zona più a rischio sarà l’Alto Appennino dove alle precipitazioni si sommerà il vento forte, specie sul Crinale.
Le precipitazioni, poi, in queste zone dovrebbero assumere carattere nevoso già oltre i 1.200 metri circa (forse anche 1.000 metri). Accumuli al suolo che in Montagna potrebbero superare i 10/15 cm.

Il vento forte soffierà da nord-est, dalla porta della Bora che si aprirà per via di un richiamo generato da un vortice di Bassa Pressione che si formerà nel mar Tirreno per via della violenta irruzione di aria artica dalla Francia nel Mediterraneo.
Un miglioramento arriverà solamente nella seconda metà della giornata.
Insomma… una giornata da seguire passo a passo poiché meteorologicamente movimentata e sicuramente molto “didattica”. L’occasione buona per osservare e comprendere le complesse meccaniche della meteorologia.
PS
Mettete al riparo le piante più delicate poiché nel fine settimana arriverà il gelo!
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Ott 10, 2020 | Allerta Meteo, Meteorologia
Avanza un fronte freddo di stampo artico che scende dalle isole britanniche e mette nel mirino l’Italia ed il nostro territorio.
Questo fronte in rapida discesa sfocerà nel Mediterraneo dalla Valle del Rodano, ovvero, nel sud della Francia e ruotando verso est arriverà ad interessare anche il Nord Italia e la nostra provincia.
Nella notte tra sabato 10 e domenica 11 farà il suo arrivo nel reggiano sotto forma di un fronte piovoso che con forza (ma non violenza), porterà acquazzoni sparsi lungo la fascia centrale della provincia di Reggio Emilia, ovvero, tra la via Emilia e la media Collina. Successivamente la perturbazione si sposterà più sull’Appennino diminuendo d’intensità sulle zone di Pianura e Pedecollinare.
Per tutta la giornata di Domenica avremo piogge più o meno intermittenti che ci obbligheranno a tenere sempre un ombrello a portata di mano, ma con cautela poiché in Pianura avremo anche un po’ di vento di Bora in arrivo dal Veneto.

Cosa succederà?
L’aria che dal sud della Francia si scaglierà nel Mediterraneo genererà un vortice di Bassa Pressione che ruoterà vorticosamente per qualche ora nel nord del Tirreno. Sarà questo vortice a richiamare aria dalla porta della Bora a nord-est ruotando in senso antiorario e a determinare un calo brusco delle temperature massime che passeranno dai 21°C di Sabato ai 14°C di Domenica.
Ventilazione che non avrà raffiche particolarmente violente, ma che comunque soffieranno a regime di brezza tesa di 20/30 Km/h in Pianura.

Potrebbe nevicare?
Qualche fiocco di neve potrebbe cadere sul nostro alto Appennino, con una quota che varierà a seconda dell’orario e che comunque sarà sufficientemente alta per non creare disagi alla rete stradale, giusto una spolverata sulle vette più alte.
Allerta Meteo
E’ stata emessa dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile e da ARPAE un’allerta di livello “GIALLO” per tutta la provincia di Reggio Emilia per possibili temporali, vento forte e possibile riattivazione di movimenti franosi in Appennino.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Set 9, 2020 | Ambiente, Meteorologia
Sta facendo grande clamore la colata di aria artica di origine canadese che sta investendo il cuore degli Stati Uniti. Una colata di aria che in 24 ore ha fatto precipitare le temperature di oltre 30°C, a campione è stata presa la Città di Denver che è passata dai 38°C alla neve.
Certo, un ribaltone termico del genere è sicuramente di forte richiamo ed esagerata, ma quelle zone non sono nuove a discese di aria fredda che generano forti cali termici. La sezione centrale degli Stati Uniti non è protetta a nord come capita alla nostra provincia che invece può contare sulle Alpi che ci proteggono da questo genere di eventi.
In pochi, però, hanno dato risalto al fatto che gli Stati Uniti stanno letteralmente soffocando nel fumo degli incendi su vasta scala. Tutta la costa ovest è alle prese con svariati focolai con evacuazioni di migliaia di persone. Il fumo di questi incendi è ben visibile dallo spazio e dalle immagini modificate da noi per favorirne la lettura.
Un ruolo chiave lo sta giocando anche questa perturbazione che con la sua prepotenza sta alimentando forti venti in uscita che alimentano questi incendi. Al tempo stesso, però, con le sue precipitazioni ed il crollo termico sta favorendo lo spegnimento di parte di questi focolai.
Gli effetti del vento si vedono molto bene se si guardano le differenze tra le immagini riprese il giorno 7 e quelle del giorno 8.
Le colonne di fumo si allungano vistosamente e crescono di volume davanti al fronte di nuvole. Se si guarda la zona in alto a sinistra che corrispondono agli stati di Oregon e Washington, i venti con forza simile a quella degli uragani e alte temperature hanno ravvivato le fiamme e quasi 250 mila persone sono rimaste senza corrente elettrica.
Secondo il National Interagency Fire Center, attualmente sono attivi 76 grandi incendi che bruciano a livello nazionale, la California è lo stato più colpito. Degli oltre 5.500.000 acri che sono stati bruciati a livello nazionale finora quest’anno, la California conta più di 2.000.000 di acri bruciati, secondo il rapporto NIFC.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Mar 21, 2020 | Meteorologia
L’inverno 2019/20 è stato messo in archivio ed anche questa volta ha fatto registrare il triste record negativo di inverno più caldo di sempre. Per il nostro territorio è stato un duro colpo, perché l’assenza di neve in Montagna ha causato molti problemi alle attività legate al turismo, per non parlare della carenza di acqua che sicuramente avrà ripercussioni nel lungo periodo.
Anche quest’anno, però, è previsto un brusco colpo di coda dell’Inverno in piena primavera. Già da qualche giorno i modelli previsionali più accreditati prevedono uno spostamento dell’Alta Pressione verso il Baltico e l’est Europa. Questo genere di spostamenti favorisce sempre la possibile discesa di aria fredda di matrice continentale (dalle steppe Russe), con l’apertura della famosa “Porta della Bora” che farà soffiare forte il vento ripulendo la nostra Pianura inquinata dalle polveri sottili.
Qui sotto potete vedere lo schema di questo 1° attacco freddo di questa seconda metà di Marzo:

Se pensiamo a degli ingranaggi, la meccanica di questa colata di aria fredda è abbastanza semplice: immaginiamo le alte pressioni come giganteschi vortici che spirano in senso orario; al tempo stesso pensiamo alle basse pressioni come gorghi che ruotano in senso antiorario.
Fatte queste premesse la gigantesca alta pressione presente nel cuore dell’Europa richiamerà verso il Mediterraneo dell’aria fredda e secca dalle steppe russe, facilitate in questo “risucchio” dalle basse pressioni presenti nel bacino Mediterraneo tra Algeria e Turchia. Varcato l’ostacolo balcanico dei Monti Carpazi, la via preferenziale di tale discesa fredda sarà sicuramente quella di Trieste, ovvero la “Porta della Bora.
Quando succederà e cosa ci dobbiamo aspettare?
Questo primo attacco avverrà sul finire del fine settimana e primi giorni della settimana entrante, ovvero tra Domenica 22 e Lunedì 23 Marzo 2020.
Come si può notare dalla grafica, questa colata di aria fredda, incontrerà poche possibilità di caricare umidità (come laghi o mari), solamente quando arriverà sull’Adriatico riuscirà a caricare un po’ di acqua, ma sarà troppa poca per poter generare delle precipitazioni degne di questo nome. Pertanto avremo delle precipitazioni deboli o moderate e di carattere piovoso per via delle alte temperature presenti sul nostro territorio. Il vento da est, quindi, sarà freddo e piuttosto secco. Ciò si tradurrà in una compatta nuvolosità che coprirà tutta la nostra provincia per gran parte della giornata di Domenica, ma avara sotto l’aspetto delle precipitazioni. Il giorno successivo, invece, avremo un netto miglioramento con il ritorno del Sole, ma la nuova aria che è arrivata renderà pungenti le temperature che sul nostro Appennino scenderanno nuovamente sotto lo zero! Fresco anche il pomeriggio, con punte di 10°/11°C in Città contro i 22°C della settimana precedente.
Quanto durerà questa instabilità?
Pochi paragrafi fà vi abbiamo menzionato un 1° attacco freddo e ciò presagiva già al fatto che ne è atteso un 2°. Se i modelli verranno confermati (quando ci si sposta in là con le previsioni il condizionale è sempre d’obbligo), tra Mercoledì 25 e Giovedì 26 tornerà a farci visita una nuova perturbazione. Attenzione però! In questo caso avremo una configurazione del tutto nuova.
Qui sotto potete vedere lo schema di questo 2° attacco freddo:
Tutti i protagonisti del primo attacco slittano verso est con il passare dei giorni e sulla nostra Penisola transiterà la bassa pressione che in precedenza si trovava sull’Algeria richiamata dalla lacuna fredda alimentatasi con la discesa arrivata dalla “Porta della Bora”. Un secondo flusso d’aria fredda, questa volta, scenderà dall’Islanda verso il Mediterraneo attraverso la Francia richiamata dalla bassa pressione italica. La prima cosa che deve saltare all’occhio, è che questa volta i flussi d’aria fredda incontreranno molta acqua lungo il loro percorso, pertanto saranno molto probabilmente carichi di precipitazioni.
Cosa significa per il nostro territorio?
Beh… la prima discesa ha portato il freddo, la seconda porterà l’umidità. Va da sé che queste precipitazioni assumeranno quasi sicuramente un comportamento nevoso fino a quote molto basse. Ci sentiamo, quindi, di poter affermanre con discreta certezza che sul nostro Appennino tornerà la neve con accumuli che potrebbero raggiungere anche i 10 cm a Castelnovo né Monti (continuiamo ad usare il condizionale!!! Nei prossimi giorni saremo più precisi e tutto potrebbe cambiare). In Pianura dovrebbe piovere, ma qualche fiocco potrebbe presentarsi misto o comunque, anche in questo caso, preferiamo attendere i prossimi modelli previsionali che saranno più accurati e precisi.
Consigli pratici
Non facciamoci sorprendere dal freddo, ora che siamo tutti a casa cerchiamo di mettere al riparo le piante, poichè il calore di questi giorni ha favorito il loro risveglio ed uno shock termico sicuramente rischia di danneggiarle gravemente.
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Dott. Matteo Benevelli