Il ciclone Helios

Il ciclone Helios

🛰 Dal Satellite 🌍

Le immagini che il satellite Modis della NASA ha catturato oggi sono estremamente interessanti e di grande qualità. Il cielo sulla nostra Regione appare sereno e il nostro Appennino è ancora ricoperto di bianco, anche in virtù della lieve spolverata arrivata all’alba di ieri che ha riportato un po’ di candore a quel bianco che si faceva via via più pallido.

Anche la Romagna appare ricoperta dalla neve nel Riminese e sulle Colline dietro Forlì, Cesena e la Repubblica di San Marino.

Tutto frutto del richiamo freddo che sta esercitando il ciclone Helios che ruota vorticoso nel canale di Sicilia tra la grande isola, la Tunisia e la Libia. Questa girandola che ruota in senso anti-orario tiene aperta la porta della Bora e favorisce l’ingresso di aria gelida.

Qualcosa cambierà nei prossimi giorni, con il vortice che inesorabilmente si sposterà ad est permettendo all’Anticiclone delle Azzorre di estendere il suo già prepotente dominio.

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Dott. Matteo Benevelli

Ora possiamo parlare di Medicane Udine

Ora possiamo parlare di Medicane Udine

🌀 Medicane Udine 🌀
 
Giusto il tempo di sbrigare le ultime formalità di velocità del vento e pressione atmosferica e la tempesta tropicale “Udine” ha fatto il salto di categoria ad Uragano Mediterraneo.
 
Raffiche di oltre 130/135 Km/h soffiano poco a nord dell’occhio del ciclone, mentre la pressione nel suo centro ha raggiunto i 992 hPa.
 
Onde di 2,5/3 metri interessano la costa calabrese che da Capospartivento arriva fino a Crotone, ma ora il gigante si sta spostando verso la Grecia.
 
Allarme rosso per l’isola di Cefalonia e per Zante nel Peloponneso poiché domani mattina “Udine” colpirà in pieno quella zona attraversandola. I venti in Grecia potrebbero raggiungere o superare i 160 Km/h.
 
Come evolverà successivamente?
Secondo i modelli attuali il Medicane rimbalzerà contro la costa della Grecia per poi riprendere il suo percorso verso sud nel fine settimana. Nella giornata di Lunedì, poi, dovrebbe estinguersi sulla costa africana a confine tra l’Egitto e la Libia.

 
Perché si è formato un’Uragano nel cuore del Mediterraneo?
E’ un evento raro, ma che a cadenza di circa 2 anni si ripresenta. In ordine di tempo l’ultimo vero Medicane è stato “Zorbas” a fine ottobre del 2017, che era stato preceduto a fine ottobre del 2016 da “Trixie”, che a sua volta venne preceduto da “Qendresa” ad inizio novembre del 2014.
 
Udine ha preso forma da una “goccia d’aria fredda” che da svariati giorni ristagnava nell’alto Mediterraneo, una goccia nata l’8 settembre davanti alle coste della Spagna e che gradualmente si è spostata verso est. Goccia che portò molta “afa” sulla nostra provincia ed anche qualche temporale il 10 di settembre. Dall’11 si è mossa verso lo stretto di Sicilia per ristagnare, in fine, nel mar Ionio.
La tempesta si è letteralmente nutrita del calore e dell’umidità presente nell’acqua del Mar Mediterraneo, alimentandosi del vapore acqueo che risaliva verso l’alto molto velocemente per via delle temperature basse dell’aria circostante. In parole povere ristagno di aria fredda + acqua calda = tempesta perfetta.
 
Il mar Ionio è l’incubatrice perfetta di questo genere di tempeste e le statistiche di tutti gli eventi avvenuti nel Mediterraneo dal 1976 a oggi (Uragani, Depressioni, Disturbi e Tempeste) lo confermano. Si tratta di un’ampio bacino libero da ostacoli che può richiamare aria umida dall’Adriatico e dal Tirreno, aria fresca da est ed in fine acque molto calde rispetto ai settori occidentali del Mediterraneo.

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Dott. Matteo Benevelli

Il Medicane Udine

Il Medicane Udine

🌀 Ciclone “Udine”🌀

Continua a crescere la forza del Ciclone Extra-Tropicale che minaccia di diventare un vero e proprio “Medicane” nelle prossime ore.

Il vento dai “tranquilli” 60 Km/h di questa mattina è salito a circa 80/90 Km/h ed arriverà presto a varcare i 100/120 Km/h.

Questo ciclone è lo stesso che da svariati giorni stanzia nel Mediterraneo e che la settimana scorsa scagliava umidità ed afa nella nostra Pianura. Dal golfo di Liguria si è portato sul mar Tirreno e successivamente nello stretto di Sicilia dove stazionario cresce di forza.

L’evoluzione di questo gigante lo porterà a spostarsi verso nord in direzione mar Ionio, arrivando a lambire le coste della Calabria domani mattina (giovedì 17). Attese onde di circa 2 o 3 metri tra Sicilia e Calabria, mentre il grosso dell’energia dovrebbe sfogarsi in Grecia tra Zante ed il golfo di Arcadia nel Peloponneso. In questa zona le onde potrebbero superare i 7 o 8 metri d’altezza con raffiche di oltre 150 Km/h rendendolo a tutti gli effetti un vero e proprio “Medicane“, ovvero un Uragano Mediterraneo.

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Dott. Matteo Benevelli

Ritornante da est

Ritornante da est

?‍? Angolo della Didattica ?‍?

Ritornante da Est

Ciò che sta avvenendo oggi pomeriggio (Martedì 4 Agosto) è il passaggio di nubi più o meno minacciose che fanno il loro arrivo da nord-est.
Fino a ieri (Lunedì 5 Agosto), però, le perturbazioni arrivavano da sud-ovest che si trova dalla parte opposta.

Perché?
Immaginiamo un vortice di nuvole che si forma al largo della Liguria per via dell’ingresso di aria instabile dalla Francia (Marsiglia e Provenza) e dall’Atlantico. Questo vortice ruota in senso antiorario e sul Mar Ligure fa incetta di umidità che sale dal mare. Ruotando in senso antiorario scaglia nuvole verso la nostra provincia che dovranno inevitabilmente scavalcare il nostro Appennino e fare il loro ingresso nella Pianura Padana da sud-ovest dove appunto si trova il Mar Ligure.

Questo è accaduto fino a ieri (Lunedì 3 Agosto).

Il vortice nel mentre si è spostato verso est ed ha attraversato la terra ferma oltre il nostro Appennino e non ha dato segni di sé poiché non aveva umidità a sufficienza da raccogliere per via dell’assenza di uno specchio d’acqua.

Oggi (Martedì 4 Agosto), però, il vortice ha raggiunto il Mar Adriatico e trovando nuova umidità ha ripreso forza e la girandola si è rimessa in moto con nuovo vigore. Questa volta, però, il vortice si trova ad est e ruotando in senso antiorario scaglia i temporali e le nuvole verso di noi da nord-est appunto.

Questi fronti perturbati si chiamano in gergo “ritornanti da est” ed è ciò che sta accadendo.

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Dott. Matteo Benevelli

Il tifone Hagibis minaccia il Giappone

Il tifone Hagibis minaccia il Giappone

Siamo nel pieno della stagione degli uragani e dei tifoni. L’ultimo in ordine di apparizione è il tifone Hagibis che dopo aver raggiunto la spaventosa categoria 5, la più pericolosa con venti di oltre 251 Km/h, prosegue il suo cammino verso l’isola giapponese di Honshu, quella centrale che ospita la capitale Tokyo.

In questa immagine il tifone è sceso a categoria 4 il giorno 10 ottobre 2019

Il tifone è previsto che impatti con la costa giapponese nei pressi della capitale il giorno 12 con venti spaventosi che potrebbero soffiare tra i 178 ed i 208 Km/h, ovvero la potente categoria 3.
Per precauzione sono già state sospese, o comunque a rischio, alcune manifestazioni sportive in atto nel Sol Levante, come il Mondiale di Rugby ed il Gran Premio di F1.

Manifestazioni sportive a parte, il tifone spaventa molto i giapponesi perchè questa volta potrebbe essere coinvolta la capitale e la potenza del vento è compatibile con forti mareggiate che investiranno la costa orientale con il forte rischio di danni ai porti ed ai villaggi costieri Tokyo compresa. La popolazione Giapponese è da sempre preparata ad eventi del genere, pochi mesi fa è stata interessata da un altro potente tifone di nome Faxai che ha causato molti danni.

Sicuramente si prevedono piogge importanti su tutta la parte centrale del Giappone che potrebbero causare improvvisi allagamenti ed alluvioni vista la grandezza della super-cella ciclonica, gli abitanti della capitale sono già stati avvisati della sospensione dei mezzi di trasporto pubblici, soprattutto le metropolitane.

Nell’immagine della NASA qui sopra è ripreso il tifone quando era ancora di categoria 5 il giorno 09 ottobre 2019.