
Fotografia
Dott. Matteo Benevelli
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🌕🔵 Luna Blu 🔵🌕
Tra credenze e falsi miti, sui social spopola l’imminente arrivo della “Luna blu”… spesso si tratta di post correlati da leggende e tanta disinformazione.
Cosa succederà la notte del 31 ottobre?
Avremo una serata di Luna piena che cadrà la notte di Halloween e pertanto renderà più suggestiva questa festa della tradizione anglosassone.
La Luna diventerà blu?
No, sarà una normalissima Luna piena.
Perché si chiama Luna blu?
In passato veniva chiamata “Luna blu” la quarta Luna piena che cadeva all’interno di una stessa stagione.
Ora, invece, con questo termine si indica la seconda Luna piena che cade all’interno di questo mese.
In Ottobre, infatti, abbiamo avuto una prima Luna piena il giorno 3 ed il giorno 30 avremo la seconda.
E’ un’evento raro?
No, astronomicamente non è nemmeno un evento… accade circa ogni 3 o 5 anni.
Perché se ne parla tanto?
Ultimamente è diventato di gran moda dare nomi stravaganti alle serate di Luna piena, spesso facendo ricorso a calendari legati alle tradizioni contadine e spesso di tradizioni legate a paesi lontani dall’Italia.
Porta sfortuna?
Beh… siamo nel 2020, cosa potrebb………………….. 🤪
Non vale la pena guardarla quindi?
Vale sempre la pena di osservare una Luna piena! Poi è una buona occasione per carcare le ultime stelle cadenti legate allo sciame meteorico delle Orionidi, che sono il pulviscolo lasciato dalla coda della mitica Cometa di Halley… certo, il bagliore lunare non sarà di grande aiuto.
Dopo tante delusioni, come le comete Atlas (C/2019 Y4) e Swan (C/2020 F8) i cui nuclei si sono frammentati prima del passaggio vicino al Sole, ora potremo rifarci con la cometa Neowise (C/2020 F3) che è sopravvissuta all’incontro ravvicinato con la nostra Stella.
La cometa C/2020 F3 (Neowise) è una cometa scoperta il 27 marzo 2020 dal telescopio spaziale NeoWise (Near-Earth Object Wide-field Infrared Survey Explorer), da cui prende il nome.
Immagine della Cometa “Neowise” C/2020 F3 scattata all’alba del 06 Luglio 2020 dal fotografo Casalgrandese Michele Sensi.
La cometa è arrivata ad una distanza minima di 44 milioni di km dalla nostra stella, sopportando una temperatura superficiale di circa 260 °C, ma il nucleo ha retto all’intensa attività di sublimazione e non si è frammentato. Al perielio la velocità della cometa era di 79 km/s, un valore circa 10 volte superiore a quella della Stazione Spaziale Internazionale.
Al momento le osservazioni ci dicono che la cometa è di magnitudine apparente +1, ossia brilla come una stella di prima grandezza, e mostra una bella coda di polveri che appare di colore giallastro perché riflette la luce solare. Secondo le previsioni, basate sulla estrapolazione della curva di luce osservata, dovrebbe restare visibile a occhio nudo fino al 1 agosto 2020.
Ma vediamo
Dal 6 al 10 luglio la cometa sarà meglio osservabile all’alba, bassa sull’orizzonte di nord-est verso le 4 del mattino (ora estiva).
A partire dall’11 luglio sarà preferibile osservarla alla sera bassa sull’orizzonte di nord-ovest, fra le 21 e le 24 (ora estiva).
Fra il 14 e il 15 luglio la cometa diventerà circumpolare per il nord Italia, ossia potrà essere seguita per tutta la notte: la Neowise sarà visibile alla sera dalle ore 21 (estiva) a circa 17° di altezza sull’orizzonte di nord-ovest, passerà alla culminazione inferiore attorno all’una di notte, poi tornerà a salire sull’orizzonte fino a raggiungere i 12° di altezza verso l’alba.
Il periodo di visibilità circumpolare durerà fino al 23 luglio, poi la visibilità serale prevarrà definitivamente su quella mattutina per l’effetto combinato dell’allontanamento della cometa dal Sole e il moto orbitale della Terra.
Fra il 22 e il 23 luglio la Neowise si troverà alla minima distanza dalla Terra di 104 milioni di km, ma essendo già in fase di allontanamento dal Sole sarà osservabile come un astro di magnitudine +4,5.
In sostanza la Neowise è visibile a occhio nudo e sarà facilmente osservabile alla sera da metà luglio fino all’inizio di agosto. Va però detto che non salirà di molto sopra l’orizzonte, quindi l’osservazione potrebbe essere ostacolata dalle luci dei centri abitati, pertanto vi consigliamo di spostarvi in luoghi più bui ed in cui l’orizzonte e libero da ostacoli. Oppure potrete osservarla al mattino fino al 20-23 luglio.
Non ce l’ha fatta a resistere alla forte pressione esercitata dall’avvicinarsi al nostro Sole. La cometa C/2020 F8 (SWAN) si sta avvicinando alla nostra Stella, raggiungendo il perielio il 27 maggio, ma la sua luminosità è calata di molto e ciò è il chiaro sintomo che qualcosa non è andato come doveva.
Sorte analoga a quella della sua collega precedente, la cometa C/2019 Y4 (Atlas), che ad inizio Aprile si è spezzata in più frammenti (vedi immagine qui sotto) dopo un veloce aumento di luminosità che faceva ben sperare il pubblico. Gli esperti di comete, però, sanno molto bene che aumenti bruschi di luminosità quando queste devono ancora raggiungere il perielio sono spesso un cattivo segnale. Il nucleo delle comete è composto da polveri e rocce molto volatili e poco coese, spesso con molto ghiaccio. Corpuscoli di pochi chilometri di diametro subiscono dei forti shock quando si avvicinano al nostro caldo e radioattivo Sole.
Una volta persa ogni speranza per la cometa Atlas, gli appassionati di astronomia riponevamo grandi speranze nella cometa Swan (il nome è dovuto al fatto che è stata scoperta in un’immagine scattata dalla fotocamera SWAN il 25 marzo 2020 a bordo del telescopio spaziale SOHO), perché si dimostrava piuttosto luminosa fin dai primi giorni della sua scoperta. Per via della sua orbita inclinata, gli osservatori dell’emisfero australe sono stati i primi a poter ammirare la Swan, che esibiva una bella coda (vedi immagine qui sotto del 01 maggio 2020) e un costante incremento in luminosità per tutto aprile, con un importante salto alla mag. 5,2 verso fine mese che faceva presagire un picco intorno alla mag. 2,8 verso il 21 maggio, poco prima del passaggio al perielio, previsto per il 27 dello stesso mese.
Come detto in precedenza, però, aumenti così repentini sono un grosso rischio… specie per comete che sono al loro “primo approccio” con il nostro Sole. Negli ultimi giorni, però, la luminosità è calata di molto. Di per sé non è un evento grave, ma il brusco declino degli ultimissimi giorni ne conferma la quasi definitiva estinzione. L’immagine di copertina ci mostra il nucleo della cometa il 22 maggio 2020, già molto debole e difficile da percepire.
Purtroppo la Swan e l’Atlas si aggiungono alla lunghissima lista di “comete del secolo” annunciate e che si rivelano un fiasco sul più bello. Per vedere una cometa lontanamente paragonabile alle splendide Hale-Bopp e Hyakutake (1997 e 1996), dovremo attendere ancora un po’… speriamo di non dover attendere la cometa di Halley che passerà solamente nel luglio del 2061!
Per consolarci, però, va detto che per via della sua orbita la cometa Swan non ci avrebbe potuto regalare un grande spettacolo, poiché la sua inclinazione non l’avrebbe fatta salire di molto sopra l’orizzonte al tramonto, quindi la luce del Sole appena sotto l’orizzonte ne avrebbe reso difficoltosa la visione ad occhio nudo… sarà per la prossima.
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Dott. Matteo Benevelli