Spesso vedete scritto nei nostri post che il nostro Crinale ci protegge dal maltempo, quell’altissima barriera di circa 2 Km di altezza che si estende dall’Alpe di Succiso fino a Civago. Certo, la vetta più alta dell’Appennino Tosco-Emiliano è per poche decine di metri il monte Cimone, ma la peculiarità del nostro tratto appenninico è che di vette molto alte non ne abbiamo una soltato, ma una lunga schiera che è in grado di modificare le condizioni meteo del nostro territorio.
Un ruolo cruciale, il nostro Appennino, lo ha giocato anche durante questa ondata di maltempo e ciò che da tempo sosteniamo è ben mostrato dai dati raccolti da svariati satelliti in orbita attorno al nostro pianeta e che elaborati dalla NASA assumono forma 3D.
Il filmato qui allegato ci mostra le ingenti piogge cadute sull’Italia tra la fine di Ottobre ed il ponte di ogni Santi.
Ci preme farvi notare ciò che avviene sul nostro territorio, ovvero che notiate l’ombra del nostro Gigante proiettata sulla nostra provincia. Quell’ombra è un minore accumulo delle piogge al suolo dovuto allo scudo di cui tanto vi parliamo.
I più attenti noteranno un lieve decentramento tra le linee di confine bianche, l’immagine satellitare di sfondo ed il grafico colorato, ma centrare tutti e 3 questi layer non è semplice.
Certo, alle volte questo Gigante è ingombrante, con la sua maestosa stazza blocca anche le correnti d’aria in arrivo dal Mediterraneo che terrebbero più pulita l’aria della nostra Pianura evitando il nocivo accumulo di inquinanti prodotti dalle attività umane, ma non possiamo avere tutto da lui. Una catena montuosa del genere è una ricchezza inestimabile del nostro territorio, un importante serbatoio d’acqua per i lunghi periodi siccitosi, una casa per la biodiversità e di recente un fantastico patrimonio della Biosfera UNESCO.
Dott. Matteo Benevelli
METEOREGGIO.IT