🌊 Fiume Po – Parte 2🌊

Proseguiamo il discorso fatto nel nostro post di ieri, nel quale vi abbiamo spiegato per quale ragione il Grande Fiume non abbia minimamente risentito di quanto accaduto in Romagna e nel bolognese.

Le onde di Piena di Secchia e Panaro hanno raggiunto da poco il Po, ma anche il loro apporto non ha generato alcuna conseguenza. Da un lato perché il Panaro scarica prima e lo fa più a valle, e un po’ perché il Secchia impiega più tempo e sfocia molto a più a monte e distante rispetto al Panaro.

Vi abbiamo anche spiegato che il Po per dare segni di nervosismo necessita di precipitazioni che interessino il nord-ovest e non l’Emilia-Romagna.
Ed eccoci alle porte di una nuova perturbazione. I riflettori (a giusta ragione) sono puntati sulla Romagna che sta soffrendo di quanto accaduto e che impiegherà moltissimo tempo a riprendersi. Il terreno stesso impiegherà settimane o mesi per assestarsi e tornare in condizioni di normalità idro-geologica. Ma ovunque leggiamo del fatto che si tratterà di una perturbazione che in quelle zone avrà un impatto minore e più debole di quanto passato ad inizio mese e solo 2 giorni fa.

E quindi questa perturbazione cos’ha di particolare?
Questo impulso di pioggia vede un minimo depressionario collocato in un posto diverso rispetto all’Adriatico e per tale ragione avrà dinamiche e comportamenti completamente diversi.
Le piogge, infatti, interesseranno debolmente o moderatamente la nostra Regione, ma poi proseguiranno verso l’interno della Pianura Padana andando ad impattare contro le Alpi.

Un evento di Stau nel nord-ovest?
Esattamente, avremo un evento simile (per dinamica…) a quanto accaduto da noi. Molta pioggia cadrà sulle Alpi piemontesi con accumuli che potrebbero superare i 100/150 mm in diverse zone tra Torino e Cuneo.

Ci sono dei pericoli per noi?
Il fiume Po è estremamente basso, ma vi diamo questa notizia perché sicuramente si tratterà di qualcosa che potrebbe far salire il livello del Grande Fiume che attualmente soffre di carenza d’acqua.
Tuttavia non possiamo escludere del tutto ogni ipotesi, sarà necessario un lungo monitoraggio perché la perturbazione minaccia di interessare costantemente quella zona per ben 3 giorni interi con accumuli importanti.

Potrebbe succedere quello che abbiamo visto in Romagna?
Ci auguriamo proprio di no, il territorio è geologicamente molto diverso dalle nostre colline argillose ed impermeabili. Potrebbero verificarsi degli allagamenti, qualche crollo o frana, ma si tratterebbe di dinamiche con sviluppi molto diversi rispetto alla Romagna. Come detto in precedenza dovremo monitorare il tutto man mano che la perturbazione matura perché ormai molti manuali sono da riscrivere da capo.

WWW.METEOREGGIO.IT
Dott. Matteo Benevelli