Ed eccoci alle porte del famoso caldo africano che sempre i soliti strilloni hanno acclamato con giorni e giorni di anticipo, così tanto da non farci nemmeno assaporare a pieno quell’anticiclone delle Azzorre che ha riportanto un po’ di estate “normale” alle nostre latitudini.

Farà caldo?
Si, farà molto caldo, a ad onor del vero non avremo per poco ai temuti 40°C, che vediamo citare come uno spauracchio ogni volta che l’anticiclone Africano si presenta alle porte del nostro Appennino (o addirittura gli impensabili 50°C che abbiamo sentito citare da chi farneticava mostri africani di dantesca origine … sempre gli stessi).

Cosa succederà?
L’Anticiclone delle Azzorre si sposta ma non abbandona del tutto lo scacchiere europeo. Indietreggia nell’oceano Atlantico, ma ancora convoglia aria fresca nel cuore dell’Europa facendola impattare contro il muro Alpino in una meccanica simile a quella che abbiamo avuto in questi giorni, giorni nei quali l’aria aggirava l’arco alpino dalla porta della Bora e giungendo a noi.

Quindi cosa cambia?
Cambia che questa volta lento lento il caldo Africano senza la presenza di un vero e proprio Anticiclone si espande nel Mediterraneo grazie alla latitanza delle Azzorre, ma anche (e soprattutto) a causa dell’ennesima forte bassa pressione che si forma davanti alle coste del Portogallo. Questo gigante, infatti, richiama ancora una volta il caldo del deserto del Sahara verso il Mediterraneo, la penisola Iberica ed il sud della Francia.
La “bolla di calore” africana o Mediterranea si allargherà quel tanto da arrivare a tracimare con il suo calore anche dentro la chiusa Pianura Padana.

Che temperature avremo?
La nostra Pianura chiusa vedrà un repentino aumento delle temperature nella giornata di Venerdì 15 luglio per via di un prepotente Libeccio che farà arrivare i termometri alla soglia dei 38°/39°C a nord della via Emilia. Tempo però che si chiuda la porta del Libeccio e le temperature riprenderanno a scendere su valori molto caldi ma non estremi 36°C il giorno successivo e 34°/35°C poi …

C’è una via d’uscita?
Nel breve termine no, ma già il fatto che questo caldo sia determinato più che altro dalle correnti d’aria ci fa capire che si tratterà di un caldo torrido, quindi non caratterizzato da afa e umidità alti. Attenzione però ai colpi di calore ed al disagio bio-climatico causati dal perdurare delle alte temperature sommate all’inquinamento dell’aria da Ozono e irraggiamento UV.
I fanta modelli previsionali vedono un ritorno di una seconda bolla calda nella terza decade del mese, ma i modelli necessiatano di conferme, si parla di tendenze che spesso vengono modificate sensibilmente e parlarne ora non servirebbe a nulla scientificamente.

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Dott. Matteo Benevelli