Avanza verso nord il gigantesco iceberg A-68 A, un colossale blocco di ghiaccio che si staccò dall’Antartide il 12 luglio 2017 dalla piattaforma ghiacciata Larsen C. Ve ne abbiamo parlato in una nostra news ad inizio di febbraio di quest’anno in merito alle alte temperature registrate nel continente antartico ed ora torna alla ribalta per ciò che lo aspetta.

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) da anni mappa il movimento degli iceberg che si distaccano dall’Antartide attraverso l’uso di satelliti come ERS-1 and ERS-2. Negli ultimi 3 anni A 68 è stato monitorato dal satellite Copernicus Sentinel-1 che ne ha tracciato il percorso. Per molto tempo ha stanziato lungo le coste della Penisola Antartica nel mare di Weddell intrappolato dai blocchi di ghiaccio comunemente presenti in quella zona, poi, di recente ha accelerato (complice il gran caldo di cui vi abbiamo parlato nell’articolo di febbraio) e si è spostato verso nord. Ha aggirato le Orcadi Australi ed agganciato la potente corrente circumpolare antartica che lo sta spingendo verso l’isola Georgia del Sud.

L’isola Georgia del Sud è la principale dell’arcipelago omonimo ed ha le dimensioni di circa 160 km di lunghezza e larga dai 2 ai 40 km. Si tratta per lo più di un’isola deserta durante l’inverno ed abitata da funzionari o ricercatori durante l’estate australe, motivo per cui è da considerarsi un vero e proprio santuario per molte specie di flora e fauna, marine e terresti.

A cruise ships at anchor in Grytviken Harbour, Island of South Georgia, United Kingdom. In the foreground is the cemetery where famous explorer Ernest Shackleton is buried. To the left is the former Norwegian whaling station.

Il rischio principale, quindi, di un possibile scontro tra l’immenso blocco di ghiaccio e l’Isola (sono circa di pari dimensioni) non è derivante dall’impatto stesso (che non avverrebbe), ma dalla possibilità non remota che l’iceberg si areni davanti alle coste dell’isola principale. In tal caso il ghiaccio impiegherebbe svariati anni (si parla di 10 viste le dimensioni) per sciogliersi e ciò avrebbe un impatto devastante per il delicato ecosistema dell’intero arcipelago. Un evento simile si verificò nel 2004 quando un iceberg più piccolo denominato A38 raggiunse quella zona e vi stanziò per mesi modificando il microclima marino. Con il rilascio di acqua dolce ed il gran freddo che portò nella zona causò la morte di molti cuccioli di pinguini e foche, per non parlare dell’impatto devastante sulla vita nei fondali marini.

Il monitoraggio prosegue e l’ESA ha prodotto un’immagine frutto dei continui monitoraggi negli anni che mostra il percorso degli iceberg che si sono staccati dal continente antartico dal 1978 ad oggi, illustrando molto bene il tracciato che questi percorrono spinti dalle correnti oceaniche. Si può notare molto bene che anche l’iceberg A-68 si stà muovendo sulla stessa rotta di chi lo ha preceduto, l’augurio è che possa frammentarsi e dirigersi altrove e non devastare il fragile ecosistema dell’arcipelago della Georgia del Sud.

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Dott. Matteo Benevelli