Il fenomeno della “gelata tardiva” è da sempre fonte di grande preoccupazione per chi si occupa di agricoltura, questo perché il freddo intenso è capace di bruciare letteralmente le prime gemme delle piante in Primavera.

Oggi ne parleremo in merito ai cambiamenti climatici in atto che sebbene in tred di aumento di temperatura, non fanno scomparire il problema, ma al contrario rischiano di esacerbarlo.
In questa ottica, forse, sarebbe più corretto parlare di caldo precoce più che di gelate tardive. Questo perché sempre più spesso abbiamo inverni miti in cui e le piante hanno un periodo di quiescenza sempre più breve (botanicamente significa periodo di riposo per le piante). Ciò favorisce uno sviluppo precoce di gemme pronte a germogliare in periodi in cui dovrebbe fare ancora freddo, mentre assistiamo sempre più spesso ad ondate di calore anomalo che accelera il processo di risveglio delle Piante.

Capita, quindi, che queste gemme si facciano sorprendere da colpi di coda invernali che sono tipici delle stagioni di transizione come la Primavera. Aumentano pertanto le possibilità che le piante si facciano sorprendere da questi eventi del tutto normali tra Marzo e Maggio, con il forte rischio che possano andare perduti interi raccolti.

Molte rosacee da frutto hanno già conlcuso la loro fioritura a fine Marzo, ora è il momento delle Piante di Vite che sono una coltura importantissima per il nostro territorio. Interi vigneti di Lambrusco, Spergola e quant’altro sono duramente provati da mattinate come quella di mercoledì 5 aprile dove le temperature sono scese sotto i -2°C in Pianura.
Fortunatamente questa punta è stata toccata per poche ore, ma alle volte possono essere sufficienti per rovinare un raccolto o le piante più delicate.

Questo deve farci riflettere sul “sistema a Domino” che si nasconde dietro i cambiamenti climatici. Sul fatto che i risvolti che si nascondono dietro un fenomeno sono molteplici. Quando si parla di cambiamenti climatici, a minacciare le nostre colture, non è soltanto la siccità o il caldo, ma paradossalmente anche il freddo, il fatto che molti insetti nocivi non muiono durante l’inverno, malattie fungine (e non solo) che sono favorite nello sviluppo dal caldo, …. e tanto altro ancora … e tanto altro ancora che non è stato scoperto.

Il tempo di capire e agire è questo, più tempo passa più il quadro generale si complica.