Come mai tutto questo caldo sul nostro Appennino?
Oggi abbiamo toccato ancora una volta i 17°C e l’anno potrebbe chiudersi con altri record per la nostra montagna con il concreto rischio di fusione precoce di tantissima neve.
Ma cosa sta succedendo?
Dipende da quanto vogliamo allargare lo zoom ed uscire dai confini della nostra provincia. Volendo possiamo andare a ricercare alcuni indizi fino all’oceano Pacifico settentrionale tra Alaska e Giappone!
Oppure più a sud fino ai Tropici.
Se andiamo verso il Pacifico possiamo parlarvi del caldo anomalo che interessa quel tratto di oceano che genera una poderosa alta pressione. Da lì iniziano le perturbazioni della “corrente a getto”.
Corrente a getto?
Si tratta di un fiume d’aria che ad altissima velocità si muove da ovest verso est al confine con la Tropopausa (diciamo 12.000 metri circa) e che modella le condizioni meteo a livello globale. Ve ne sono principalmente di 3 tipi: Polare, Sub-Tropicale (quella in esame) ed Equatoriale.
L’alta pressione nel Pacifico sta influenzando la corrente a getto deformandola rendendola più sinuosa e ondulatoria del solito.
Anche il gran caldo che interessa gli Stati Uniti orientali alimenta con gran forza la corrente che a gran velocità raggiunge l’Europa tra gli ingranaggi di bassa e alta pressione presenti modellandole.
Anche il gran caldo che interessa gli Stati Uniti orientali alimenta con gran forza la corrente che a gran velocità raggiunge l’Europa tra gli ingranaggi di bassa e alta pressione presenti modellandole.
Sull’Africa nord-occidentale, invece, abbiamo il famosissimo Anticiclone Africano che ci viene a far visita sempre più spesso in questi anni.
L’aria calda di questo fine anno sta arrivando dalle zone sub-sahariane del Sahel. Con una rotazione oraria tipica degli anticicloni l’aria calda risale dal Tropico lungo le coste del Senegal e del Marocco per giungere in Europa attraverso la Spagna e la Francia.
Una sorta di Parigi-Dakar al contrario.
La corrente a getto confina e rinforza l’Anticiclone Africano nel Mediterraneo e devia il vento dalla Francia verso destra fino a che questo non impatta con il muro delle Alpi.
Qui si viene a formare il famoso vento di “Foehn” che precipitando dalle Alpi verso la nostra provincia si riscalda bruscamente.
Se il vento si riscalda perché in Pianura abbiamo freddo?
Perché sulla Pianura è presente un “cuscino” di aria fredda, umida e pesante che non viene scalfito dal leggero vento caldo favonico in arrivo dalle Alpi. La Pianura è chiusa su 3 lati e la scarsa ventilazione favorisce la deposizione giorno dopo giorno di questo freddo coriaceo.
Questo vento caldo e secco “galleggia” sull’aria fredda generando le nebbie a cui assistiamo da qualche giorno. Attraversata la Pianura il vento caldo “tocca il suolo” sulla nostra Collina determinando i famosi 17°C che registriamo ai piedi delle Montagne.
Riassumiamo:
Il vento caldo dall’Africa tropicale arriva fino alla Francia. Qui si scontra con le Alpi valicandole tra Svizzera e Lombardia (punto più semplice e basso da valicare per lui). Salendo di quota il vento si raffredda (circa 0°C) e appena sorpassa le Alpi precipita riscaldandosi di 1°C ogni 100 metri di caduta (circa 20°/25°C). Questo vento caldo galleggia sulla fredda Pianura perdendo qualche manciata di gradi fino ad arrivare alle nostre Colline con circa 16°C di temperatura residua.
E poi?
Risalendo il nostro Crinale si raffredda ancora di qualche grado per precipitare nuovamente verso la Toscana con temperature ancora più calde di quando era sulla nostra provincia.
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Dott. Matteo Benevelli