Poco più di un mese fa vi avevamo parlato in un nostro articolo del lungo viaggio dell’iceberg A-68 A che da più di tre anni vaga al largo dell’Antartide dopo il suo distacco nel luglio del 2017 dalla piattaforma Larsen C nella Penisola Antartica. Vi parlammo anche della minaccia che questo potesse impattare con l’isola Georgia del Sud, un vero e proprio paradiso della biodiversità a quelle latitudini. Ci sono stati degli sviluppi inattesi in questo periodo: in un primo tempo si sperava che il percorso preso da A-68 A lo spingesse verso nord evitando la gigantesca isola, salvo poi rimettersi in traiettoria d’impatto, poi, nella giornata di ieri (17 dicembre 2020) da satellite si è notato che il grande iceberg si è spezzato nella sua propaggine settentrionale. Come si vede dall’immagine catturata dal satellite dell’ESA Sentinel-3 un blocco di ghiaccio di 18 Km e 140 chilometri quadri di superficie si è staccato dall’iceberg principale probabilmente a causa dell’impatto con il fondale marino che in quella zona raggiunge i 200 metri di profondità (vedi immagine qui sotto).
Guardando l’immagine si nota subito che l’ipotesi è più che plausibile dal momento che il blocco staccatosi si è fermato sul posto proprio in coincidenza di un promontorio sottomarino. Probabilmente questo nuovo iceberg verrà rinomiato A-68D dove D sta per 3° blocco di grandi dimensioni generatosi dal principale “A”. In precedenza, infatti, si erano staccati dal blocco principale i blocchi A-68B e A-68C. I nomi vengono decisi dall’americana US National Ice Centre. A causa di queste frammentazioni A-68A non è più l’iceberg in fluttuazione più grande del Mondo, poiché, nonostante i suoi 3.700 chilometri quadrati di estensione attuale (alla sua formazione tre anni fa misurava 5.800 Km quadri), il titolo è passato all’iceberg A-23A che si trova attualmente fermo nel mare di Weddell e misura ben 4.000 chilometri quadrati. Il timore degli scienzati, però, è che la presenza di questa immensa isola bianca al largo dell’isola Georgia del Sud possa arrecare danni ingenti alla biodiversità dell’arcipelago intero. Se A-68A dovesse stanziare o bloccarsi al largo delle isole causerà un grave calo delle temperature marine e dell’aria circostante modificando l’escosistema per anni. Ciò potrebbe causare la moria di animali sul fondale marino, di cuccioli di pinguino sulle coste e dei pulcini di molti uccelli marini che nidificano sull’isola e su quelle limitrofe.
In questa immagine potete vedere il percorso intrapreso da A-68A dalla sua nascita a oggi. Le tracce azzurre presenti nel mare di Weddell, invece, sono le tracce lasciate sagli altri Iceberg che si sono succeduti dal 1978 al 2019 e campionati anche con l’aiuto dei satelliti dell’ESA ERS-1 e ERS-2. Il monitoraggio continua… WWW.METEOREGGIO.IT Dott. Matteo Benevelli