🌍 Dal Mondo … 🌊

Si sta estinguendo sul delta del Nilo in Egitto il terribile ciclone Daniel.

Stiamo parlando di un ciclone di cui vi scriviamo dal pomeriggio del 4 settembre, momento in cui ha preso forma dal canale del Bosforo gettandosi contro la Grecia e seminando morte e distruzione sulla Tessaglia. Ma alluvioni hanno interessato anche il resto della Grecia, parte della Bulgaria e della Turchia.

Il peggio, però, doveva ancora arrivare.
Il 10 di settembre, infatti, il ciclone Daniel era ancora in grande forma. E’ stata fino a quel momento la “bolla di bassa pressione” orientale di quel blocco ad Omega che ha rigettato l’Europa in una piena estate africana settembrina per diversi giorni.

Nelle prime ore della notte del 10 il ciclone ha toccato la terra ferma nella regione libica della Cirenaica nei pressi di Bengasi.
Fortissime piogge che sono cadute per 24 ore a regimi importantissimi, con la compagnia di forti raffiche di vento da occidente.
Questo ingente quantitativo di acqua piovana ha causato il cedimento di due bacini artificiali e il rigonfiamento dei fiumi che hanno invaso le Città e spazzato via abitazioni, strade e ponti.

La Città più colpita è quella di Derna che secondo una stima potrebbe raggiungere i 10.000 morti.

Lo andiamo dicendo da anni e soprattutto in questo ultimo periodo stiamo puntando sempre più il dito sul nostro mare Mediterraneo, che è diventato sempre più conclamatamente il maggior “hot-spot” del cambiamento climatico.
Si tratta di un bacino d’acqua relativamente basso, che si scalda con grande rapidità e con il suo vapore è in grado di alimentare tempeste di notevole intensità.

Non stiamo parlando dei tanto decantati “Medicane”, perché Daniel non era uno di essi, Daniel è stato un ordinario ciclone con venti forti, ma non da classificarlo come tempesta tropicale. Tuttavia, sempre più spesso, assistiamo al fatto che bastano eventi di modesta estensione per causare migliaia di vittime.

Era prevedibile?
Si sapeva già con giorni d’anticipo quale sarebbe stato il suo possibile percorso. Noi stessi vi avevamo parlato nei nostri bollettini del fatto che si sarebbe mosso verso la Libia e l’Egitto. Ma non si può sapere con esattezza come reagirà il territorio all’arrivo di quantitativi di pioggia così importanti.

Quello che è accaduto è l’ennesimo segnale che questo 2023 per il bacino del Mediterraneo rappresenta un campanello d’allarme che non si può più ignorare.

Alluvione nelle Marche
Alluvione in Emilia-Romagna
Alluvioni in Spagna
Alluvione in Grecia
Alluvione in Libria
Incendi in Grecia
Incendi in Sicilia
Incendi in Spagna
Incendi in Algeria
Ondata di calore a Luglio
Ondata di calore ad Agosto
Ondata di calore a Settembre
Temperature record sulle Alpi a Settembre
Grandinate devastanti in Lombardia
Grandinate devastanti in Veneto
Trombe d’aria e Trombe marine per tutta l’estate

…. e l’elenco di ciò che non è andato da maggio in poi è ancora lungo. Nascondere la testa sotto terra non è la soluzione.

WWW.METEOREGGIO.IT
Dott. Matteo Benevelli