Nebbia di Primavera

Nebbia di Primavera

🌄🌫 Alba nebbiosa 🌫🌄

Risveglio curioso per diversi reggiani che risiedono a nord della via Emilia.

Questa mattina, infatti, abbiamo avuto una saccatura di aria umida e fresca intrappolata da una fascia d’aria più mite e secca a poche decine di metri d’altezza.

L’incontro tra queste due arie da diversa natura hanno determinato una saccatura di nebbia che dalla bassa lombarda si spingeva fino alla Romagna.
Anche il reggiano è stato interessato in una fascia che va dai Comuni del Po fino a Bagnolo in Piano, Cadelbosco, Correggio e San Martino in Rio. Interessate anche Novellara, Rolo, Reggiolo, Rio Saliceto e Fabbrico.

Con il salire alto del Sole la colonna d’aria si è ri-ordinata e le ultime saccature nebbiose sono scomparse pochi minuti prima delle 11.

Scherzi di un’alta pressione che “vince”, ma non convince. Vince regalandoci scherzi di inversione termica tipici dell’autunno… ma non convince perché non domina lo scenario subendo gli effetti in alta quota di correnti atlantiche.

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Dott. Matteo Benevelli

Caldo record in Spagna, mite in Italia

Caldo record in Spagna, mite in Italia

Questa ultima fase del mese di Aprile e primi giorni di Maggio vedono un dominio dell’alta Pressione sul Mediterraneo occidentale e ciò determina condizioni di cielo prevalentemente soleggiato. Per la nostra Provincia possiamo dire che l’alta pressione non sia in grande spolvero, motivo per cui qualche infiltrazione d’umidità in alta quota determina la formazione di velature più o meno efficaci nel far impallidire il Sole. L’effetto “serra” di questo velo, però, compensa l’ipotetico calo termico dovuto al minor irraggiamento mantenendo le colonnine di mercurio stabili o in aumento. La dispersione termica notturna, però, rende ancora fresco il risveglio dei reggiani nelle campagne e in montagna dove i termometri toccano i +2°/+4°C contro i 23°C del pomeriggio.

Situazione diversa in altri paesi europei, come la Spagna, che è alle prese con un feroce anticiclone africano che addirittura ha portato le temperature massime a toccare i 38,7°C a Cordoba battendo il record precedente di ben +5°C. Se pensiamo che siamo ancora ad aprile, questo, non ci fa ben sperare per l’estate.

Immagine – Scott Duncan

A non farci ben sperare sono diversi fattori a livello globale. Abbiamo concentrazioni di anidride carbonica che continuano a salire, la temperatura degli oceani che è in vertiginosa ascesa (nonostante il periodo di Niña che al contrario dovrebbe far calare i valori), fusione dei ghiacci inarrestabile e un lunghissimo periodo di siccità che attanaglia anche la nostra provincia.

Come detto, il nostro territorio, è ai margini di questo primo feroce attacco africano e fortunatamente non ne sentiamo gli effetti più di tanto. Nei prossimi giorni avremo l’ingresso di una perturbazione atlantica che arriverà dal sud della Francia generando un vortice di bassa pressione sul Tirreno che spingerà via il caldo africano anche dalla penisola iberica relegandolo nuovamente alle zone sahariane.

Festa del 1° Maggio
I modelli sono sempre più propensi a vedere il giorno di massima instabilità proprio in questa giornata con piogge abbondanti che finalmente porteranno un po’ di ristoro ai nostri campi che sono giorno dopo giorno sempre più bisognosi di acqua.
Le prime piogge, però, faranno il loro arrivo già nella giornata di Domenica 30 aprile ad iniziare dai settori appenninici e successivamente in estensione anche alla Pianura.
A corredo delle piogge avremo anche un drastico crollo delle temperature massime che si porteranno dai 23°C di oggi (28 aprile) ai 14°/15°C di lunedì.

La perturbazione, poi, dovrebbe iniziare ad esaurirsi già dalla seconda metà della giornata del 2 di maggio con una graduale cessazione delle precipitazioni ad iniziare dalla Pianura. Probabilmente in Appennino avremo delle piogge più durature che ci costringeranno a dover ricorrere all’ombrello per tutta la giornata.

Tendenza per i primi giorni di Maggio
Ovviamente spingendoci in là con lo sguardo dobbiamo uscire dal campo delle “previsioni” per entrare in quello delle “tendenze”.
La tendenza per il post-festività sarà quello di una riapertura del cielo quando l’ingombrante bassa pressione si sposterà verso sud-est. Da questo spostamento della “bolla di aria fresca” potrebbe scaturire una seconda saccatura di aria calda africana che si ripoterà sulla Spagna. Anche in questa occasione noi dovremmo rimanerne ai margini con giornate soleggiate di nuvolosità variabile, ma anche di temperature massime che si riporteranno nei pressi della soglia dei 24°/25°C.

Riassumendo
La mite fine del mese di aprile dovrà cedere il passo ad una veloce perturbazione di una manciata di giorni che rimescolerà l’aria sulla nostra provincia riportando un po’ di acqua sulle nostre bisognose terre. Certamente dispiace per la giornata di Festa che sicuramente verrà in gran parte compromessa, ma guai a dire di no ad un paio di giornate di pioggia.

Maltempo?
E’ una parola che non abbiamo usato e che sta diventando anno dopo anno sempre più scorretta da utilizzare. Una pioggia abbondante, ben distribuita nel tempo ed efficace diventerà sempre più facilmente un periodo di “buon tempo” (se non vogliamo utilizzare il termine bel tempo).

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 Dott. Matteo Benevelli

Cambiamenti climatici: le gelate tardive

Cambiamenti climatici: le gelate tardive

Il fenomeno della “gelata tardiva” è da sempre fonte di grande preoccupazione per chi si occupa di agricoltura, questo perché il freddo intenso è capace di bruciare letteralmente le prime gemme delle piante in Primavera.

Oggi ne parleremo in merito ai cambiamenti climatici in atto che sebbene in tred di aumento di temperatura, non fanno scomparire il problema, ma al contrario rischiano di esacerbarlo.
In questa ottica, forse, sarebbe più corretto parlare di caldo precoce più che di gelate tardive. Questo perché sempre più spesso abbiamo inverni miti in cui e le piante hanno un periodo di quiescenza sempre più breve (botanicamente significa periodo di riposo per le piante). Ciò favorisce uno sviluppo precoce di gemme pronte a germogliare in periodi in cui dovrebbe fare ancora freddo, mentre assistiamo sempre più spesso ad ondate di calore anomalo che accelera il processo di risveglio delle Piante.

Capita, quindi, che queste gemme si facciano sorprendere da colpi di coda invernali che sono tipici delle stagioni di transizione come la Primavera. Aumentano pertanto le possibilità che le piante si facciano sorprendere da questi eventi del tutto normali tra Marzo e Maggio, con il forte rischio che possano andare perduti interi raccolti.

Molte rosacee da frutto hanno già conlcuso la loro fioritura a fine Marzo, ora è il momento delle Piante di Vite che sono una coltura importantissima per il nostro territorio. Interi vigneti di Lambrusco, Spergola e quant’altro sono duramente provati da mattinate come quella di mercoledì 5 aprile dove le temperature sono scese sotto i -2°C in Pianura.
Fortunatamente questa punta è stata toccata per poche ore, ma alle volte possono essere sufficienti per rovinare un raccolto o le piante più delicate.

Questo deve farci riflettere sul “sistema a Domino” che si nasconde dietro i cambiamenti climatici. Sul fatto che i risvolti che si nascondono dietro un fenomeno sono molteplici. Quando si parla di cambiamenti climatici, a minacciare le nostre colture, non è soltanto la siccità o il caldo, ma paradossalmente anche il freddo, il fatto che molti insetti nocivi non muiono durante l’inverno, malattie fungine (e non solo) che sono favorite nello sviluppo dal caldo, …. e tanto altro ancora … e tanto altro ancora che non è stato scoperto.

Il tempo di capire e agire è questo, più tempo passa più il quadro generale si complica.

Breve pausa della Primavera

Breve pausa della Primavera

Dopo un inizio di Primavera stabile e dalle temperature miti, la Domenica delle Palme ha visto un ribaltamento di fronte meteorologico con temporali pomeridiani che hanno portato una generale rinfrescata su tutto il reggiano. Tutta colpa del piccolo vortice di bassa pressione denominato “Ilina” che si è formato nel centro-sud della nostra Penisola e che ha fatto spalancare la “porta della Bora”.

Questo vento freddo ci accompagnerà nella prima parte della settimana entrante e lo farà mantenendo i termometri abbondantemente sotto la media del periodo dopo una lunga fase al di sopra. Questo vortice richiama aria a sé e questa ci attraversa scavalcando il nostro Crinale diretta verso il Mediterraneo. Per tale ragione i primi giorni della settimana vedranno allerte meteo per vento forte in Montagna di livello “giallo” (prestate attenzione alla possibile caduta di oggetti esposti, rami o alberi secchi e pericolanti).

La settimana che sta iniziando sarà, quindi, segnata da condizioni di cielo soleggiato con qualche nuvola in rapido transito che non comporterà particolari conseguenze. Il vento ci aiuterà nel tenere pulita l’aria dalle ingombranti polveri sottili che solitamente caratterizzano la nostra Pianura. Qualche gelata mattutina di debole intensità potrebbe presentarsi in Appennino nei fondovalle mentre più in basso ci si avvicinerà alla soglia dello zero, ma non si dovrebbe scendere sotto tale valore.

Con il trascorrere del tempo la bassa pressione gradualmente scivolerà verso sud-est facendo progressivamente chiudere la porta della Bora.
La seconda parte della settimana, infatti, vedrà un calo della ventilazione ed il ritorno di un po’ di nuvolosità in cielo. Non sembrano le condizioni ideali per una perturbazione, ma qualche piovasco debole in Montagna non è da escludere a priori tra venerdì e sabato.

Parlare di Pasqua e Pasquetta è ancora troppo presto. Le previsioni meteo dopo 2 o 3 giorni perdono drasticamente d’affidabilità ed è più corretto parlare di “tendenze” e non di previsioni. Allo stato attuale dei modelli previsionali sembra essere un buon periodo. Ma la cosa migliore è attendere ancora un po’ di tempo.

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 Dott. Matteo Benevelli