Rischio incendi, tutta la Regione in Arancione

Rischio incendi, tutta la Regione in Arancione

🔥 Rischio Incendi 🔥
 
Era già in vigore dal 25 giugno, nelle cinque province centro-orientali della Regione: ora lo stato di “grave pericolosità” per il rischio incendi boschivi è stato esteso a tutto il territorio regionale a partire da sabato 2 Luglio e fino al 28 Agosto.
 
Il provvedimento stabilisce il divieto assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci, e vieta gli abbruciamenti di residui vegetali e stoppie. All’aumento dei divieti corrisponde un inasprimento delle misure di deterrenza: chi viola le norme o adotta comportamenti pericolosi potrà subire sanzioni fino a 10.000 euro. Sotto il profilo penale, è prevista la reclusione da 4 a 10 anni se l’incendio è doloso (provocato volontariamente); ma anche se l’atto risulta colposo (causato in maniera involontaria), per negligenza, imprudenza o imperizia, si può essere condannati a risarcire i danni. Va ricordato che nei territori percorsi dal fuoco, nei successivi dieci anni sono vietate le attività agricole, la caccia e la pastorizia.
 
A motivare questa decisione, è l’evidente, percepibile aggravamento di una situazione già critica, esito di un bilancio idrico assai negativo, dopo un lungo periodo caratterizzato da scarsità di piogge e di neve, e da temperature superiori alle medie stagionali, sia in pianura che in quota. L’unico aspetto positivo delle previsioni meteo riguarda la ventilazione, che resterà debole, limitando l’indice di propagazione degli incendi.
 
In caso di avvistamento di un incendio boschivo chiamare: 115 (Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco).
 
Per la segnalazione di illeciti e di comportamenti a rischio: 1515 (emergenza ambientale dell’Arma dei Carabinieri-specialità Forestale).
Cumulus humilis

Cumulus humilis

🧑‍🏫 Angolo della Didattica 👨‍🏫
“Pannosissime” nuvole “Paffutelle” e “Pittoresche” solcano il nostro cielo rendendolo pacificamente suggestivo.
Non sapremmo come fare per condire ulteriormente di ottimismo i nostri post che giorno dopo giorno si fanno sempre più pesanti per chi detesta il caldo.
E per farlo abbiamo fatto ricorso a termini scientifici altamente ricercati (è cosa nota che i naturalisti non diano fondo alla propria fantasia quando si tratta di coniare nomi per gli elementi naturali 🙂 ).
Ma tornando a noi tutto è tranquillo sulla provincia di Reggio Emilia e la nuvolosità cumuliforme di queste ore rientra nella famiglia dei Cumulus humilis.
Queste sono nuvole che si formano quando dalla Pianura si solleva l’aria calda presente al suolo dopo un irraggiamento solare di qualche ora (quindi tra la seconda metà del mattino e primo pomeriggio). L’aria calda ogni 100 metri di salita perde 1°C e tendenzialmente si manifesta in nuvola alla saturazione che raggiunge tra i 500 e i 1.000 metri. Sotto questa quota alle volte si appiattiscono e presentano una base grigiastra in grande contrasto con il bianco candido del resto della nuvola.
Sono anche chiamati “cumuli da bel tempo” perché nascono in condizioni tranquille e spesso non evolvono ulteriormente svanendo in serata quando le temperature al suolo non alimentano più la risalita dell’aria calda.

Tuttavia se il sistema subisce delle perturbazioni più consistenti questi possono evolvere in “Cumulus mediocris” (un po’ più spessi e pannosi 🙂 ) come si è visto all’ora di pranzo verso est.
Se l’energia in gioco è ancora maggiore l’evoluzione successiva è quella di “Cumulus congestus” (e se si vuole abbandonare la similitudine della panna è opportuno parlare di cavolo).
Questi possono salire fino all’altezza di 6.000 metri e portare piovaschi deboli o moderati.
In fine se proseguiamo questa evoluzione del cavolo arriviamo all’incudine… ovvero al temuto “Cumulonimbus incus” (e cugini). In questo caso si varcano i 6.000 metri di quota fino alla Tropopausa a circa 12.000 metri di quota. Attività elettrica, ventilazione turbolenta, possibili grandinate e violente piogge.
Ma non è il caso di oggi… oggi rimarremo humilis e tranquilli 😉
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Dott. Matteo Benevelli
Una nuova ondata di caldo di fine Giugno

Una nuova ondata di caldo di fine Giugno

☀️️ Una calda settimana alle porte? 🌡
Se prendessimo 1 euro per ogni volta che in questo ultimo mese abbiamo visto indicato dalle solite App 40°C in Pianura … non saremmo ricchissimi, ma un paio di chili di gelato per allietare questi pomeriggi li potremmo comprare 🙂
Scherzi a parte questo fine settimana potrebbe rappresentare i due giorni più “freschi” (per dirla così) del prossimo periodo.
Dalla prossima settimana, infatti, i vari modelli previsionali vedono una nuova e più arrogante ondata di calore rispetto a quelle viste in passato.
Questa volta il temibile Anticiclone Africano (che nelle solite App assume i nomi più improbabili, inutili, scontati e ripetitivi possibile), stazionerà nel cuore del Mediterraneo e non decentrato verso la penisola Iberica. Ormai ci eravamo abituati a vedere le sue rimonte verso Spagna e Francia, ma questa volta l’epicentro di questo gigantesco vortice di aria calda sarà la Sicilia.
Questa girandola lancerà correnti d’aria calda dal nord-Africa verso la Sardegna e inevitabilmente verso la nostra provincia da dietro il Crinale. Questo assetto potrebbe far salire i termometri ancora una volta attorno ai 37°/38°C in Pianura ed in Città… per non dire di più.
Non vogliamo mettere ansia ai più timorosi del caldo, vogliamo lasciarvi con una speranza…
A nostro parere (umile e di basso profilo), potrebbe di tanto in tanto arrivare qualche spallata dall’Atlantico. Nulla di risolutivo, ma di tanto in tanto qualche temporale estivo si potrebbe prendere in considerazione. Oppure con dinamiche simili a quello che abbiamo visto nella giornata di oggi e che ha portato una lieve boccata d’aria fresca sul finire di giornata.
Al giorno d’oggi i modelli previsionali non sono inclini più di tanto ad uno scenario del genere, ma sperare non costa nulla.
Quello che è certo è che quella che abbiamo di fronte sarà una lunga Estate… avara di pioggia, ma ventilata quel tanto per non farci sentire un’afa esagerata.
Prepariamoci ugualmente ad una settimana di possibile alto disagio bioclimatico per chi abita in Pianura e nei grandi centri abitati perché il Sole non mancherà, le concentrazioni di Ozono saliranno e questi due fattori non giocano a favore dei soggetti fragili e sensibili agli sbalzi di calore.
Da parte nostra faremo il possibile per monitorare ciò che accadrà, ma il consiglio è quello di non dare troppo affidamento alle App a lungo termine … se ci voltiamo indietro abbiamo vissuto delle giornate calde, ma non irresistibili e se ci pensate bene si urlava sempre ai 39°/40°C.
Prima o poi ad urlare così può succedere che ci si prenda, ma ci auguriamo che anche questa volta sia tanta confusione per nulla.
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Dott. Matteo Benevelli
Il sistema V-Shaped

Il sistema V-Shaped

🧑‍🏫 Angolo della Didattica 👨‍🏫
Il sistema “V-Shaped
Poco distante dalla nostra provincia è attiva una cella temporalesca denominata “V-Shaped”, una delle più temute e autorigenerative forme di rovescio temporalesco in grado di portare ingenti quantitativi di pioggia in zone ristrette per lungo tempo causando allagamenti.
Ma come si genera?
– Per prima cosa è necessario che due correnti d’aria opposte si scontrino. Nel caso di oggi, in esame, abbiamo dell’aria fresca in avvicinamento dal sud della Francia che si scontra con il vento caldo di Libeccio che soffia forte dal Mediterraneo verso la Pianura Padana.
– Per seconda cosa occorre che la colonna d’aria sulla nostra testa abbia lo stesso comportamento a livello di direzione del vento. Questo non è scontato perché a differenti altezze spesso corrispondono direzioni diverse del vento.
– In fine queste celle sono spesso accompagnate da una “corrente a getto” o “Jet Stream” in altissima quota che asseconda a sua volta la direzione di queste correnti.
Ha la stessa meccanica di un temporale tradizionale, ma in scala molto più ampia e diffusa proprio in virtù della propagazione assecondata dal vento. La cella attuale ha il vertice della “V” nei pressi di Ventimiglia al confine con la Francia e le sue piogge arrivano fino a Livigno in alta Valtellina aprendosi come un ventaglio.
Il movimento di questa cella nel caso in esame vedrà un suo graduale spegnimento quando il vento fresco raggiungerà il caldissimo mare di Liguria che ne smorzerà le velleità.
Il fungo piovoso gradualmente si spegnerà verso nord-est comportando piogge e acquazzoni via via più deboli fino all’estinzione.
Perché sono pericolosi?

Perché solitamente eventi del genere possono stanziare fermi per molto tempo su una stessa zona. Per quel che riguarda il nostro territorio di sovente si verificano in Liguria determinando devastanti allagamenti e forti acquazzoni anche nel reggiano.

Dove si trova il punto più pericoloso?
Il punto peggiore dove trovarsi è quello al vertice della “V”, ma la conformazione del nostro territorio fa si che quando queste perturbazioni si gettano nella Pianura si trasformino a loro volta in ulteriori temporali violenti, specie in questo periodo estivo, con la formazione di celle con nubi a mensola e potenti venti a getto in caduta dal sistema temporalesco che avanza verso est.
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Dott. Matteo Benevelli
Parliamo dell’autunno che ci aspetta

Parliamo dell’autunno che ci aspetta

🍂🌧 Come sarà l’autunno? 🌧🍂
 
Ma come? Anche voi?
No dai…
 
Calma … sappiamo anche noi che un titolo del genere non si addice a chi fa divulgazione scientifica con un minimo di credibilità 😅
 
Ma dovevamo catturare la vostra attenzione… e poi dopo una giornata come quella di oggi sappiamo benissimo che molti di voi vorrebbero saltare direttamente all’autunno, dopo 17 anni vi conosciamo 😁
 
Scherzi a parte…
Oggi è stata pubblicata un’immagine satellitare basata sui dati del Servizio di monitoraggio dell’ambiente marino di Copernicus (CMEMS) dell’ESA, e mostra l’anomalia della temperatura della superficie del mare (SST) registrata il 19 giugno 2022. I dati mostrano un’anomalia giunta fino a +5°C lungo le coste di Spagna, Francia e Italia.
 
Il caldo poderoso di questa prima metà di giugno è ostinato e destinato a perdurare ancora per molti giorni, senza poi considerare il fatto che davanti a noi abbiamo ancora tutto Luglio e Agosto.
 
L’acqua è un pessimo conduttore di calore, ma cosa significa?
Significa che impiega molto tempo a riscaldarsi e lo stesso a raffreddarsi. Motivo per cui gli inverni al mare sono sempre più miti che nell’entroterra e le estati più fresche.
 
Il Mediterraneo quest’anno si sta scaldando in modo anomalo per via di questa rimonta africana e questo immagazzinamento di calore crescerà nel corso dell’Estate con il rischio concreto che permanga a lungo anche ad autunno inoltrato.
In autunno, poi, abbiamo spesso delle incursioni di aria instabile dall’Atlantico che potrebbero scontrarsi direttamente con il caldo ed il vapore acqueo in sollevamento dal mar Mediterraneo innescando violenti temporali.
 
Calore = Energia = Temporali violenti
 
Se poi usciamo dal discorso meteorologico e ci spostiamo alla biologia marina, l’acqua calda ha un impatto negativo notevole nell’ecosistema del nostro mare. Meno ossigeno nel mare, microorganismi alla base delle catene trofiche in difficoltà, moria di alghe e pesci … scenari poco piacevoli ma che sono direttamente legati a ciò che sta accadendo meteorologicamente.
 
Siamo tutti parte di un sistema più complesso che rischia costantemente l’effetto “domino”.
 
Riallacciandoci a quanto detto all’inizio di questo articolo: non sappiamo dirvi come sarà l’autunno 2022, ma possiamo dirvi che il mare poco oltre il nostro Appennino si sta scaldando tantissimo e che questo è uno degli ingredienti che servono per generare eventi violenti tra Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna.
 
Ne occorrono altri… speriamo non si mescolino mai insieme…
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 Dott. Matteo Benevelli