Fresco autunno

Fresco autunno

🌡 Temperature minime ⛺️
 
Ancora un risveglio gelido in Pianura nonostante il periodo di metà Ottobre. Scherzi dell’inversione termica, scherzi di una bassa pressione che dai Balcani continua a spingere aria fredda verso la nostra Penisola, scherzi di un’anomalia termica che attanaglia in negativo le regioni Artiche che pagano il prezzo del freddo presente in Europa.
 
Freddo si … ma in lieve miglioramento rispetto a ieri quando abbiamo toccato il picco con punte di un briciolo sotto i -1°C nelle campagne di Prato di Correggio.
 
Vi abbiamo parlato di inversione termica perché in Collina i termometri, al contrario, fanno registrare valori di gran lunga più gradevoli con uno sbalzo di ben 10°C in meno di 300 metri di dislivello in altezza (vedi stazione di rilevamento di Broletto ad Albinea).


Questo “cuscino” di pesante aria fredda è destinato a resistere ancora per qualche giorno, ma nonostante l’accensione dei primi impianti di riscaldamento l’aria non si presenta terribilmente inquinata. Attenzione… non stiamo dicendo che l’aria è pulita, ma che vista la situazione e la quasi totale assenza di ventilazione le cose potrebbero andar peggio. In pieno inverno vi racconteremo di condizioni disastrose, ma per ora non ci lamentiamo.
 
Ancora qualche giorno di freddo mattutino, ai quali seguirà una breve fase più mite e poi… nuovo calo termico nella seconda metà della prossima settimana quando i valori torneranno ad allinearsi a quelli odierni.
 
Siamo sotto l’influsso dell’Anticiclone delle Azzorre che ci protegge dalle incursioni atlantiche e garantisce tempo stabile. Un Anticiclone forte ma non irresistibile anche se sembra sufficiente a non far entrare il maltempo nel Mediterraneo da ovest.
Non ci attendiamo sorprese, quindi, nei giorni a venire ma solo qualche piccola “scaramuccia” di tanto in tanto con il passaggio di nuvole nella prima parte della prossima settimana e nella migliore delle ipotesi due gocce sparse.
 
Ma queste dinamiche ve le racconteremo nei prossimi giorni man mano che usciranno nuovi modelli sempre più affidabili e concreti.
 
Per ora vi auguriamo un tanquillo, soleggiato e fresco fine settimana di alta pressione.

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Dott. Matteo Benevelli

Meteorologia spaziale

Meteorologia spaziale

Questa mattina alle 09:05 sul nostro Sole è avvenuto un potente “brillamento” rivolto verso la Terra d’intensità M 1,6 .

Un brillamento altro non è che un’eruzione solare di materia che emette un vento solare che si propaga nello spazio. Le radiazioni emesse possono arrivare fino a noi ed avere effetti vari a seconda dell’intensità. Questo è ad esempio è il meccanismo alla base delle meravigliose Aurore che si manifestano ai Poli.

Un’eruzione M1,6 è un evento non particolarmente “raro”, i brillamenti solari di classe M sono ciò che vengono chiamati brillamenti solari medio-grandi (in ordine crescente di potenza abbiamo le classi A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente).

Nulla di minaccioso, quindi, ma ne traiamo spunto per parlarvi di una nuova branca della Meteorologia che è la Meteorologia Spaziale.
Nella nostra era è sempre più importante sapere cosa succede nello spazio che ci circonda. Ogni anno che passa siamo sempre più dipendenti da nuove e formidabili tecnologie che entrano sempre più a far parte della nostra vita. Tecnologie che però possono essere molto vulnerabili e una delle insidie maggiori arriva dal nostro Sole.

Le radiazioni e le tempeste geomagnetiche che derivano dalla sua attività possono avere ripercussioni notevoli per la nostra vita e le nostre strumentazioni. La Terra è avvolta da un proprio campo magnetico che ci protegge dalla gran parte delle radiazioni in arrivo, ma quando si verificano eventi particolarmente intensi parte dell’energia ci raggiunge causando dei potenziali disagi.
I primi a rischiare sono i satelliti che orbitano attorno alla Terra che sono più esposti poiche man mano che ci allontaniamo dal nostro Pianeta diminuisce l’efficacia della schermatura del nostro campo magnetico e della nostra atmosfera. Le radiazioni possono interferire con i segnali di geolocalizzazione ed altre comunicazioni con la Terra come i segnali TV. Successivamente abbiamo gli astronauti delle Stazioni Spaziali che non sono protetti dalla nostra atmosfera e quindi sono più esposti di noi. In terzo luogo abbiamo gli equipaggi ed i passeggeri degli aerei. A livello del suolo sono numerosissime le tecnologie a rischio come le radiocomunicazioni, le linee elettriche, …

Tutto questo per dirvi che la dipendenza della nostra cività è fortemente legata alla tecnologia e basta veramente un piccolo capriccio da parte del nostro Sole per mettere tutto quanto a rischio. E’ necessario, quindi, sviluppare una rete di monitoraggio che ci permetta di sapere con sufficiente anticipo quando uno di questi venti potrebbe dirigersi verso la Terra.
Attualmente abbiamo diverse sonde che fungono da veri e propri osservatori solari che ci informano con una manciata di ore d’anticipo quando si verificano dei brillamenti pericolosi. Un lasso di tempo breve, ma sufficiente per poter mettere in sicurezza l’equipaggio delle Stazioni Spaziali e le tecnologie più delicate.
Nell’immagine qui sotto potete vedere il brillamento di questa mattina catturato dalla sonda SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) dell’ESA e NASA.

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Dott. Matteo Benevelli