da Matteo Benevelli | Lug 31, 2020 | Meteorologia
?? Angolo della Didattica ??
Nuvola Mammatus
In condizioni meteorologiche come quelle di oggi (Venerdì 31 Luglio), è facile che si sviluppino nubi torreggianti quali Cumulonembi, che salgono rapidamente verso l’altro per poi espandersi orizzontalmente una volta raggiunta la tropopausa.
I Mammatus sono delle formazioni mammilliformi accessorie dell’incudine dei Cumulonembi. Essi hanno maggiore probabilità di formarsi quando l’incudine si estende per svariati chilometri rispetto alla torre centrale del Cumulonembo da cui si è originata. Nelle immagini allegate, ad esempio, il nucleo del Cumulonembo si trova nella valle del Reno sull’Appennino bolognese, ovvero 50 Km più ad est rispetto alla valle del Tresinaro dove sono state catturate queste immagini.

Ma come si formano?
I Cumulonembi portano grandissime quantità di aria umida e calda negli strati alti della nostra troposfera fino alla torpopausa. Al raggiungimento di questa “barriera” l’aria umida si esapande a fungo formando un’incudine di vapore acqueo che inizia a gelare in cristalli di ghiaccio oppure in acqua sopraffusa. Fino a quando il temporale ha sufficiente spinta verticale il tutto resta sospeso in alta quota, ma quando questo perde forza o l’incudine si allunga troppo, il peso di queste gocce d’acqua sopraffusa o cristalli di ghiaccio fa sì che inizino a cadere per forza di gravità.
Ma appena queste gocce escono dall’incudine trovano delle condizioni opposte, ovvero aria fredda e secca, che fanno sublimare velocemente i corpi in caduta e sottoforma di vapore riprenderanno a salire.
Questo moto di discesa e salita velocemente si organizza in una sorta di moto convettivo che da terra appare come un “cuscinetto”, i “Mammatus”.
(Mammatus del 31 luglio 2020 ripreso da Michele Sensi)
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Lug 25, 2020 | Meteorologia
Fino ad ora è stato il grande latitante di questa Estate 2020, molti non ne sentivano la mancanza, ma la prossima settimana farà il suo arrivo l’Anticiclone Africano. Nemmeno il tempo di salutare la perturbazione che ha riportato un po’ di respiro sul nostro territorio che già dobbiamo fare i conti con l’arrivo del Caldo con la “C” maiuscola.
Facendo un’analisi dell’andamento di questa Estate 2020 per il momento non ci si può lamentare, poiché le temperature bene o male sono sempre rimaste nella media degli ultimi 30 anni, con qualche picco sopra e qualche picco sotto tale valore. E’ errato pensare che sia un’Estate mancata, perché il fatto che le ultime estati fossero eccessivamente calde ci possono trarre in inganno… al momento attuale (e siamo solo nella seconda metà di Luglio), possiamo dire che stiamo vivendo un’Estate regolare vecchia maniera.
La prossima settimana, però, salirà in cattedra il grande assente… ovvero l’Anticiclone Africano che porterà molto in alto i nostri termometri e purtroppo porterà con se un po’ di umidità che farà schizzare in alto l’afa e con essa il calore percepito dal nostro corpo.
Già… perché quando l’aria è satura di vapore acqueo, il nostro corpo non è più in grado di regolare la propria temperatura interna e si surriscalda.
Per quale motivo?
Perché il nostro corpo si regola espellendo acqua sotto forma di sudore per far calare la propria temperatura (quando ci ammaliamo per far scendere la temperatura del nostro corpo assumiamo farmaci che ci fanno sudare abbondantemente e la febbre scende velocemente). Quando però l’aria è “satura” di vapore acqueo con alti valori di umidità, il nostro corpo non è in grado di sudare nel modo giusto poiché l’aria non accetta altro vapore acqueo (il nostro sudore), con il risultato che ci surriscaldiamo e percepiamo una temperatura più alta di quella effettivamente registrata dai termometri.
Fatta questa precisazione, passiamo ad un’analisi di ciò che “dovrebbe” avvenire in questa fine di Luglio ed inizio di Agosto.
Dall’inizio della prossima settimana assisteremo ad un graduale ed inesorabile aumento delle temperature che saliranno di circa un grado e mezzo ogni giorno fino alla soglia dei 36°/37°C che dovremmo raggiungere nei giorni 29, 30 e 31 di Luglio a nord della via Emilia. Come detto in precedenza, però, i valori effettivamente percepiti dal nostro corpo potrebbero essere superiori ai 40°C!
L’aria, infatti, arriverà dal Nord Africa attraversando buona parte del mar Mediterraneo occidentale facendo, pertanto, un bel carico di umidità che si riverserà nella nostra Pianura Padana.

La dinamica si vede bene dalla nostra grafica, l’Anticiclone Africano si posizionerà sulla Sardegna ed in senso orario spingerà le correnti di aria calda e umida sulla nostra Penisola, con il favore di una seconda alta pressione che posizionata sui monti Carpazi faciliterà la risalita delle correnti calde.
Fine del mese infuocata, quindi, per tutta la nostra provincia ma se ne vede una via d’uscita. Questa “sortita” dell’Anticiclone Africano che deve ancora arrivare potrebbe già avere i giorni contati. Chi non sopporta il caldo, infatti, può sperare nella discesa di aria fredda che dovrebbe arrivare dalle isole britanniche e seminare un po’ di scompiglio che farà calare di almeno 4°/5°C le temperature e respingerà più a sud l’Anticiclone Africano.

In questo caso ci stiamo muovendo nel campo delle ipotesi, poiché dopo i 3 giorni non è corretto parlare di “previsioni”, ma di “tendenze”…
Riassumendo:
Da oggi e dall’inizio della prossima settimana assisteremo ad un graduale aumento delle temperature che culmineranno con i 37°C degli ultimi 3 giorni del mese. Nel week-end della settimana entrante, però, potrebbe formarsi un po’ d’instabilità e qualche temporale che farà scendere nuovamente le temperature e che decreterà la fine di questo primo attacco “africano” del 2020.
Consigli pratici:
Beh… armarci di tanta pazienza, bere molti liquidi (ovviamente analcolici) ed evitare di uscire durante le ore centrali della giornata.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Lug 22, 2020 | Astronomia
Le previsioni meteo non sono delle migliori, ma per chi da giorni è a caccia della cometa Neowise con scarso successo, avrà un alleato in più… la Stazione Spaziale Internazionale.
Questa sera, infatti, alle 23:32 la Stazione transiterà “dentro” la chioma della Cometa! (in senso figurato… non letterale… la cometa dista da noi 103.000.000 di Km, mentre la Stazione Spaziale “solamente” 423 Km).
Questo passaggio sarà preceduto alle 21:55 da un altro passaggio ristretto tra i due oggetti in cielo. In questo caso la ISS passerà più lontano, ma in prossimità della cometa transiterà un satellite “spia” chiamato FIA Radar 4 che con moto retrogato (ovvero contrario alla rotazone terrestre e contrario al moto della ISS), passerà in prossimità del nucleo della cometa.

I dettagli del progetto Future Imagery Architecture (FIA), iniziato nel 1999, sono stati resi pubblici da Edward Snowden nel 2013 con tanto di nome in codice “Topaz” e si evince che si tratti di satelliti per la raccolta di immagini notturne e diurne con dettagli sub-metro per responsabili militari e politici.
Ottima occasione, quindi, per poter scattare una fotografia o per cercare la cometa con l’ausilio di un binocolo. Dovete cercare una stellina sfocata, difficile da mettere a fuoco proprio perché circondata da una nuvola di gas e polveri. Nuvola che si prolunga sopra di lei in direzione Nord.
Incrociamo le dita perché il cielo sia dalla nostra.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Lug 13, 2020 | Meteorologia
?? Angolo della Didattica ??
Dal latino “berretto” oppure “copricapo”. Si tratta di una manifestazione meteorologica alla quale possiamo assistere non di rado durante la crescita di un Cumulo.
Quando questo cresce molto velocemente in altezza. Si tratta di una “lente” di aria umida compressa che viene spinta verso l’alto dalla veloce corrente ascensionale del Cumulo in crescita. Questa “lente” diventa visibile nel momento in cui raggiunge il punto di rugiada manifestando tutto il suo vapore acqueo.
E’ una nuvola accessoria di Cumuli e Cumulonembi, quindi, e quando sono presenti possono modificare il nome delle suddette nuvole, ad esempio, in “Cumulonimbus pileus”.
Se ne vedete uno fategli subito una foto, poiché in breve potrebbero scomparire inglobati dall’evoluzione del Cumulo sottostante.
Questo scatto… stranamente… è di Michele Sensi e ci mostra un Pileus durante l’ondata di maltempo di venerdì scorso.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Lug 8, 2020 | Meteorologia
?? Angolo della Didattica ??
Le nubi nottilucenti (definite in inglese NoctiLucent Clouds, sigla NLC), note anche come nubi polari mesosferiche (in inglese Polar Mesospheric Clouds, sigla PMC.
Si tratta di un evento abbastanza raro, poiché nubi del genere sono più frequenti oltre i 50° di latitudine, specie in Scandinavia o nel nord della Germania.
Sono nuvole piuttosto misteriose e di cui ancora si devono compiere degli studi, basti pensare che fino al 1885 non erano mai state osservate o descritte.
Si tratta delle nuvole più alte in assoluto, talmente alte che si trovano nell’alta Mesosfera tra i 70/85 Km di quota, pertanto altissime se paragonate alla stragrande maggioranza delle nuvole che invece si sviluppano nella Troposfera tra gli 0/12 Km di quota.
Per molto tempo si sono fatte svariate ipotesi sulla loro composizione, fino a quando il satellite UARS, acronimo inglese di “satellite di ricerca nell’alta atmosfera” (passato alle cronache nel 2011 durante la sua fase di rientro nell’atmosfera che si temeva potesse cadere sull’Italia), non ha scoperto che sono fatte in prevalenza da cristalli di ghiaccio.
Tali nubi possono essere osservate solamente a crepuscolo inoltrato, quando il Sole è molto al di sotto dell’orizzonte, tanto che il cielo sulle nostre teste si presenta ancora buio, ovvero, nell’ombra terrestre.
Ci è capitato di assistere a tale fenomeno in Svezia, ma mai in Italia… bravo ancora Michele Sensi per questa “cattura” impreziosita dalla presenza in cielo della Cometa Neowise.
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Dott. Matteo Benevelli