da Matteo Benevelli | Set 12, 2023 | Ambiente, Meteorologia
🌍 Dal Mondo … 🌊
Si sta estinguendo sul delta del Nilo in Egitto il terribile ciclone Daniel.
Stiamo parlando di un ciclone di cui vi scriviamo dal pomeriggio del 4 settembre, momento in cui ha preso forma dal canale del Bosforo gettandosi contro la Grecia e seminando morte e distruzione sulla Tessaglia. Ma alluvioni hanno interessato anche il resto della Grecia, parte della Bulgaria e della Turchia.
Il peggio, però, doveva ancora arrivare.
Il 10 di settembre, infatti, il ciclone Daniel era ancora in grande forma. E’ stata fino a quel momento la “bolla di bassa pressione” orientale di quel blocco ad Omega che ha rigettato l’Europa in una piena estate africana settembrina per diversi giorni.
Nelle prime ore della notte del 10 il ciclone ha toccato la terra ferma nella regione libica della Cirenaica nei pressi di Bengasi.
Fortissime piogge che sono cadute per 24 ore a regimi importantissimi, con la compagnia di forti raffiche di vento da occidente.
Questo ingente quantitativo di acqua piovana ha causato il cedimento di due bacini artificiali e il rigonfiamento dei fiumi che hanno invaso le Città e spazzato via abitazioni, strade e ponti.

La Città più colpita è quella di Derna che secondo una stima potrebbe raggiungere i 10.000 morti.
Lo andiamo dicendo da anni e soprattutto in questo ultimo periodo stiamo puntando sempre più il dito sul nostro mare Mediterraneo, che è diventato sempre più conclamatamente il maggior “hot-spot” del cambiamento climatico.
Si tratta di un bacino d’acqua relativamente basso, che si scalda con grande rapidità e con il suo vapore è in grado di alimentare tempeste di notevole intensità.
Non stiamo parlando dei tanto decantati “Medicane”, perché Daniel non era uno di essi, Daniel è stato un ordinario ciclone con venti forti, ma non da classificarlo come tempesta tropicale. Tuttavia, sempre più spesso, assistiamo al fatto che bastano eventi di modesta estensione per causare migliaia di vittime.
Era prevedibile?
Si sapeva già con giorni d’anticipo quale sarebbe stato il suo possibile percorso. Noi stessi vi avevamo parlato nei nostri bollettini del fatto che si sarebbe mosso verso la Libia e l’Egitto. Ma non si può sapere con esattezza come reagirà il territorio all’arrivo di quantitativi di pioggia così importanti.
Quello che è accaduto è l’ennesimo segnale che questo 2023 per il bacino del Mediterraneo rappresenta un campanello d’allarme che non si può più ignorare.
Alluvione nelle Marche
Alluvione in Emilia-Romagna
Alluvioni in Spagna
Alluvione in Grecia
Alluvione in Libria
Incendi in Grecia
Incendi in Sicilia
Incendi in Spagna
Incendi in Algeria
Ondata di calore a Luglio
Ondata di calore ad Agosto
Ondata di calore a Settembre
Temperature record sulle Alpi a Settembre
Grandinate devastanti in Lombardia
Grandinate devastanti in Veneto
Trombe d’aria e Trombe marine per tutta l’estate
…. e l’elenco di ciò che non è andato da maggio in poi è ancora lungo. Nascondere la testa sotto terra non è la soluzione.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Set 11, 2023 | Ambiente, Meteorologia
Solo pochi giorni fa vi abbiamo parlato del Monte Rosa e di come sia ben visibile dal nostro territorio quando l’aria della Pianura Padana è particolarmente pulita e asciutta.
Vi abbiamo mostrato anche i suoi ghiacciai nord-orientali che puntano verso la nostra direzione e di come siano belli e riconoscibili. Tuttavia sono le prime vittime del grande caldo e questo mese di settembre sgretola un’altro record negativo di questa terribile estate 2023, con ben 4 giorni e 17 ore senza rigelo, ovvero, senza cioè che la temperatura minima tornasse a zero gradi o al di sotto, ai 4.554 metri della stazione meteo del rifugio di Capanna Margherita.

E i primi a farne le spese sono i ghiacciai delle Alpi che nemmeno durante la notte trovano pace, una condizione che non ha eguali nel tempo.
Era dall’agosto del 1958 che la minima non scendeva sotto lo zero, in più, la minima di 0,8 °C registrata mercoledì 6 settembre è stata la più alta mai rilevata.
Nei giorni scorsi, invece, il termometro è rimasto sempre in campo positivo, a partire dalle 4 del 4 settembre fino alle 19:30 dell’8 settembre, per via dell’anticiclone delle Azzorre ristagnante nel cuore dell’Europa in un “blocco a omega” che ha richiamato aria calda dal nord-Africa.
Ma il fatto eccezionale è che questi record non riguardano i mesi di settembre nello storico, ma di sempre analizzando tutti i mesi dell’anno!
Non parliamo, poi, delle temperature massime che sabato 9 settembre hanno raggiunto i 10°C netti ed il record precedente risaliva al 27 giugno 2019 con 10,1°C.
I cambiamenti climatici, mai come quest’anno, stanno spaventando la comunità scientifica per la progressione fatta registrare e l’effetto domino che questo sistema sta significando per il nostro Pianeta. Un effetto domino di cui ancora non si conoscono tutte le tessere.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Ago 30, 2023 | Ambiente
Il viaggio di questa nuvola è iniziato il 22 agosto e agganciandosi alle correnti dominanti del nostro emisfero ha fatto il suo arrivo fin qui in Italia a più di 8.000 Km di distranza.
Si tratta di una nuvola di fumo piuttosto densa che arrivata nel cuore dell’Europa è ora richiamata dal ciclone “Rea” che ruota in senso antiorario nell’Adriatico settentrionale. Il richiamo d’aria ha fatto sì che ora la nube sia entrata nel Mediterraneo e probabilmente colorerà di tinte calde il tramonto di questa sera.
Il Canada sta vivendo il peggior anno della storia sotto l’aspetto degli incendi boschivi. Ininterrottamente sta lottando contro i roghi dal mese di Aprile ad oggi. L’aria in quelle zone è ormai irrespirabile da tempo e tantissimi focolai sono fuori controllo.

Eventi di questo genere hanno un impatto devastante a livello “globale” sia nel breve che nel lungo termine. Questi effetti possono variare in base all’entità degli incendi, alle dimensioni delle aree coinvolte e alla quantità di fumo rilasciata nell’atmosfera. Alcuni dei principali effetti includono:
A breve termine:
– Impatto sulla Qualità dell’Aria: Il fumo degli incendi rilascia particelle sottili, ossidi di azoto e altre sostanze nocive nell’aria. Ciò può causare gravi problemi di salute nelle persone, come problemi respiratori e irritazioni agli occhi.
– Effetto Serra: Il fumo contiene gas serra come il biossido di carbonio (CO2) e il monossido di carbonio (CO). Anche se il loro impatto immediato può essere limitato, contribuiscono all’effetto serra e al riscaldamento globale.
– Riflessione della Luce Solare: Le particelle di fumo nell’atmosfera possono riflettere parte della luce solare, causando un effetto di raffreddamento temporaneo sulla superficie terrestre. Questo può portare a una riduzione delle temperature locali durante l’evento dell’incendio.
– Variazioni Locali delle Condizioni Meteo: Il calore e il fumo generati dagli incendi possono influenzare le condizioni meteorologiche locali, portando a cambiamenti nel flusso dell’aria e alla formazione di nuvole di fumo.
A lungo termine:
– Emissioni di CO2: Gli incendi rilasciano grandi quantità di biossido di carbonio nell’atmosfera, poiché il carbonio precedentemente sequestrato nelle piante viene rilasciato quando bruciano. Questo contribuisce all’aumento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera e all’effetto serra.
– Modifiche all’Albedo: La distruzione delle foreste e l’abbattimento degli alberi possono influenzare la riflessione della luce solare sulla superficie terrestre. Questo può portare a cambiamenti nell’albedo (riflettanza) della terra, influenzando il bilancio energetico della Terra.
– Cambiamenti nell’Idrologia: La perdita di copertura vegetale e la distruzione delle radici possono influenzare il ciclo dell’acqua, portando a cambiamenti nei flussi dei fiumi e nei modelli di precipitazione locali.
– Feedback Positivi: Gli incendi possono creare un ciclo di feedback positivo, in cui la distruzione delle foreste e delle piante aumenta la suscettibilità agli incendi futuri, poiché le aree incenerite sono meno in grado di trattenere l’umidità e diventano più secche.
In generale, gli incendi forestali possono avere impatti significativi sia a breve che a lungo termine sul clima e sull’ambiente. Il rilascio di gas serra, la perdita di copertura vegetale e altri effetti possono contribuire alle sfide del cambiamento climatico e influenzare gli ecosistemi terrestri e marini in tutto il mondo.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Ago 22, 2023 | Ambiente, Meteorologia
La settimana appena iniziata sembra rispettare i pronostici di gran caldo intenso, quel genere di calore che ci ricorda molto da vicino il mese di luglio che ci siamo appena lasciati alle spalle.
Il disagio bioclimatico metterà a dura prova la resistenza dei soggetti più fragili nonostante il vento che soffia da est, un vento caldo e secco che limita l’aggravarsi della percezione del calore da parte dei nostri organismi.
Caldo torrido, quindi, questa è la prima differenza rispetto a luglio quando avevamo un caldo più afoso e duraturo. Già, perché se ad inizio ondata di calore a luglio non si vedeva una fine, ora vediamo un tracollo di questa bolla prima della fine del mese.
Purtroppo l’appuntamento con la fine di questa onda di caldo viene rinviata giorno dopo giorno. In origine era attesa per venerdì 25, poi si è passati a domenica 27 ed ora qualche modello vede i temporali in arrivo per martedì 29. Quello che è certo, però, è che ormai siamo al “rush finale” di questa spiacevole ondata di calore.
Le ripercussioni sono pesanti per l’intero bacino del Mediterraneo, specie per quello occidentale tra Italia e penisola Iberica dove la temperatura superficiale del mare è estremamente al di sopra della media del periodo. Il vento che soffia tra Bosforo e mare Egeo, invece, alimenta gli incendi della Grecia che anche quest’anno fa registrare focolai su focolai di grande estensione come avvenne nel 2021.

Tornando al reggiano possiamo dire che questa settimana vedrà l’apice di questo caldo con punte che spesso supereranno la soglia dei 37°C, valore raggiunto a Guastalla già domenica 21. In Pianura sarà lecito attendersi valori che potrebbero toccare i 38°C, così come in Città.
Purtroppo non arriverà un gran refrigerio dalle nottate che saranno tropicali (con valori minimi superiori ai 20°C) tra la via Emilia e l’alta Collina fino ai piedi delle Montagne. A Reggio Emilia difficilmente per tutta la settimana si scenderà sotto i 24°/25°C di temperatura minima all’alba a causa dell’isola di calore dovuta all’urbanizzazione.
Il rischio di calore sarà molto alto, con un disagio bioclimatico molto alto tra il fiume Po e la Pedecollinare. I picchi di calore, uniti all’umidità (bassa di giorno, ma molto alta di notte) e aggravati da alte concentrazioni di Ozono metteranno a rischio la salute di molte persone che soffrono di patologie cardio respiratorie.
I consigli sono sempre gli stessi:
– evitare le ore centrali della giornata
– vestiti leggeri e di colore chiaro
– bere molta acqua
– frequentare locali climatizzati
– consumare molta frutta fresca
– evitare le bevande alcoliche, gassate, zuccherate e caffè
– chiudere le imposte
– evitare getti d’aria diretti di condizionatori e ventilatori
…
Il pericolo incendi al momento è a livello “medio” sulla nostra Regione, ma nei prossimi giorni non è da escludersi che possa passare al livello successivo “alto” in virtù del prolungato periodo in assenza di piogge e del vento.
Cosa ci attende a fine mese?
Finalmente arriverà un cedimento dell’alta pressione, dall’Atlantico arriverà dell’aria fresca che porterà temporali e la tanto attesa pioggia. I termometri caleranno di colpo di quasi 10°C sulle zone di Pianura e Città.
Una bolla di aria fresca atlantica che potrebbe ristagnare per diversi giorni ad inizio settembre garantendo temperature in linea con la stagione e qualche episodio piovoso. L’alta pressione potrebbe scappare verso il mare del Nord e mar Baltico favorendo un isolamento di questa saccatura.

Quando avverrà tutto ciò?
I modelli cambiano in continuazione, fare ipotesi certe è al momento impossibile. Si può però affermare che il tutto dovrebbe accadere entro la fine della settimana o primissimi giorni della prossima.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Ago 9, 2023 | Ambiente
Il paradosso che fa impazzire i complottisti: “a Reggio Emilia fa freddo! Alla faccia del global warming!”. Come se in “Global Warming” non ci fosse la parola “Global” all’inizio che indica chiaramente una scala ben più ampia della nostra microscopica Provincia.
Vi avevamo anticipato qualche giorno fa che il mese di Luglio stava correndo spedito verso un terribile record di caldo anomalo e ieri è arrivata la conferma dal WMO (Organizzazione Meteorologica Mondiale) e dal sistema europeo di monitoraggio ambientale dallo spazio Copernicus. Si stima che il mese di Luglio del 2023 sia stato di circa 1,5°C più caldo della media del periodo 1850-1900.
Tutti i risultati riportati si basano su analisi generate al computer utilizzando miliardi di misurazioni da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Luglio 2023 – Punti salienti della temperatura dell’aria in superficie
– La temperatura media globale per luglio 2023 si conferma essere la più alta mai registrata per qualsiasi mese.
– Il mese è stato di 0,72°C più caldo rispetto alla media 1991-2020 di luglio e di 0,33°C più caldo rispetto al mese più caldo precedente, luglio 2019.
– Si stima che il mese sia stato di circa 1,5°C più caldo rispetto alla media del periodo 1850-1900.
– Le ondate di caldo si sono manifestate in più regioni dell’emisfero settentrionale, inclusa l’Europa meridionale.
– Temperature ben al di sopra della media si sono verificate in diversi paesi sudamericani e in gran parte dell’Antartide.

Ma a scaldarsi in un modo ancora più preoccupante sono gli oceani e i mari che bagnano le nostre coste. Acque che stanno raggiungendo punte mai toccate in precedenza e che non sembrano aver intenzione di invertire rotta proseguendo per inerzia lungo questo sentiero per qualche tempo. Ormai da Aprile, infatti, il riscaldamento dei mari prosegue con ripercussioni più che negative sotto moltissimi aspetti ambientali. Un mare caldo va di pari passo con un mare meno ossigenato, meno efficace nel sequestrare anidride carbonica, un mare meno vivibile dalle specie ittiche di cui ci nutriamo, un mare più povero di nutrienti, … ecc …
Luglio 2023 – Punti salienti della temperatura della superficie del mare
– Le temperature medie globali della superficie marina* hanno continuato a salire, dopo un lungo periodo di temperature insolitamente elevate dall’aprile 2023, raggiungendo livelli record a luglio;
– Per l’intero mese, le temperature medie globali della superficie marina, sono state di 0,51°C superiori alla media del periodo 1991-2020;
– Il Nord Atlantico ha raggiunto i +1,05°C sopra la media a luglio, poiché le temperature nella parte nord-orientale del bacino sono rimaste insolitamente al di sopra della media, così come insolitamente elevate si sono manifestate anche nell’Atlantico nord-occidentale.
– Ondate di caldo marino si sono sviluppate a sud della Groenlandia e nel Mar del Labrador, nel bacino dei Caraibi e in tutto il Mar Mediterraneo;
– Le condizioni di El Niño hanno continuato a svilupparsi nel Pacifico orientale equatoriale.

Confrontando le medie per l’anno solare fino ad oggi, da gennaio a luglio, la media globale per il 2023 è la terza più alta mai registrata, a 0,43°C rispetto al periodo 1991-2020. Il record va ai 0,49°C del 2016 ed il secondo posto al 0,48°C del 2020. Il divario tra il 2023 e il 2016, però, dovrebbe ridursi nei prossimi mesi, poiché gli ultimi mesi del 2016 si dimostrarono relativamente freddi (riducendo la media annuale a 0,44°C), mentre le prospettive per il resto del 2023 dovrebbero essere piuttosto calde poiché è in corso il fenomeno del El Niño.
Luglio 2023 – Punti salienti del ghiaccio marino
– L’estensione del ghiaccio marino antartico ha continuato a battere i record per il periodo dell’anno, con un valore mensile del 15% inferiore alla media, di gran lunga l’estensione di luglio più bassa dall’inizio delle osservazioni satellitari.
– Come a giugno, l’estensione giornaliera del ghiaccio marino antartico è rimasto sostanzialmente al di sotto dei valori precedentemente osservati per il periodo dell’anno per tutto il mese.
– Le concentrazioni di ghiaccio marino nei mari di Weddell settentrionale, Bellingshausen orientale e nel Mare di Ross settentrionale, si sono manifestati molto sotto la media, mentre le concentrazioni superiori alla media persistevano in un ampio settore del Mare di Amundsen.
– L’estensione del ghiaccio marino artico era leggermente al di sotto della media, ma ben al di sopra del minimo record di luglio 2020.
– Mentre la maggior parte dell’Oceano Artico ha visto concentrazioni di ghiaccio marino inferiori alla media, concentrazioni superiori alla media hanno prevalso a nord della costa siberiana settentrionale.
Luglio 2023 – Dati salienti delle variabili idrologiche
– Il mese di luglio 2023 è stato più umido della media su gran parte dell’Europa settentrionale, nella regione dal Mar Nero e dall’Ucraina alla Russia nord-occidentale.
– Condizioni più secche della media sono state riscontrate in tutto il bacino del Mediterraneo, con l’Italia e l’Europa sud-orientale che hanno avuto le maggiori anomalie.
– Al di fuori dell’Europa, il mese di luglio 202,3 è stato più umido della media su Nord America nord-orientale, Afghanistan, Pakistan, Cina nord-orientale, Australia settentrionale e orientale e Cile.
– Le regioni extratropicali più secche della media includevano il Messico e gli Stati Uniti sudoccidentali, l’Asia centrale e sudorientale, l’Australia sudoccidentale e parti del Brasile meridionale e del Paraguay.

Dati: Copernicus Climate Change Service (C3S) elaborati da ECMWF
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Ago 8, 2023 | Ambiente, Meteorologia
Non starete cadendo nella tentazione di negare che ci sia un cambiamento climatico verso il caldo solo perché oggi c’è fresco vero?!?
E’ Agosto e c’è un freschino che pela……… verissimo, specie se vi trovate in Montagna e già assaporavate un week-end da magliettina corta, grigliata e pantaloncini. Il week-end non sarà da buttare via l’importante è coprirsi bene di sera e al mattino presto.
Ma questi 3°/4°C di freschino “anomalo” (parola che piace molto ai media di questi tempi), si contrappone ad un caldo esagerato che sta interessando le regioni artiche tra Russia e Canada.
Se qui da noi è arrivato il fresco “artico”, bisogna dire che dall’artico questo “fresco” sia stato cacciato.

Non confondiamo gli eventi “locali” con quelli “globali” … Global Warming significa Risaldamento Globale!
Così come i termini “Cambiamento Climatico” significano un “Cambiamento nel Clima”.
Che differenza c’è tra Meteo e Clima?
La differenza fondamentale tra “meteo” e “clima” riguarda il periodo di osservazione e la scala temporale considerata.
-> Meteo: si riferisce alle condizioni atmosferiche che si verificano in un determinato luogo e in un periodo di tempo relativamente breve, solitamente da poche ore a pochi giorni. Il meteo si occupa di elementi come temperatura, umidità, pressione atmosferica, vento, precipitazioni e altre variabili atmosferiche che possono cambiare rapidamente.
-> Clima: riguarda il comportamento delle condizioni atmosferiche in un’area geografica più ampia e su un periodo di tempo prolungato, generalmente di almeno 30 anni. Il clima tiene conto di medie, variazioni stagionali e tendenze a lungo termine delle variabili meteorologiche. In altre parole, il clima rappresenta il “tempo medio” di un’area in un arco di tempo prolungato.
Per fare un esempio pratico: “oggi fa un bel freschino!”, si tratta di una situazione meteo.
Se, invece, diciamo che la Provincia di Reggio Emilia ha un clima temperato con inverni freddi e estati calde, ci riferiamo a delle caratteristiche climatiche.
In sintesi, il meteo riguarda le condizioni atmosferiche a breve termine in un luogo specifico, mentre il clima si riferisce alle tendenze e agli schemi atmosferici su un periodo di tempo più ampio e in un’area geografica più estesa. A livello globale sul singolo giorno le temperature sono salite di +0,81°C sulla media climatologica e nell’emisfero nord di ben +1,11°C e +1,30°C nella sola regione Artica.

I cambiamenti climatici in atto non cancelleranno mai la possibilità improvvisi momenti di freddo, semplicemente amplificano la possibilità che si propenda sempre più spesso verso eventi improvvisi di gran caldo.
Ma tanto sappiamo che non vi siete fatti trarre in inganno da questo fresco avvio di Agosto 🙂
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Dott. Matteo Benevelli