Un Bolide attraversa il cielo reggiano

Un Bolide attraversa il cielo reggiano

Nella serata di ieri, mercoledì 06 settembre, il cielo della nostra Provincia è stato improvvisamente rischiarato dal passaggio di un luminosissimo “Bolide”.

Si tratta di una roccia spaziale che entrando a contatto con la nostra atmosfera si disintegra tracciando in cielo una lunga scia luminosa. L’evento si è verificato attorno alle 20:40 ed è stato osservato da moltissimi reggiani. Più in generale lo spettacolo è stato visto su tutto il nord-Italia e oltre l’Appennino fino alla Sardegna.

La traiettoria seguita dall’oggetto è stata da est verso ovest, con una lunga scia giallastra (probabilmente dovuta al contenuto prevalentemente ferroso dell’oggetto) che sul finire del percorso si è frammentata in diversi piccoli pezzi. Un gran bagliore, ma nessun rumore. Questa specifica va fatta poiché, quando un bolide è particolarmente grande o si disintegra in modo spettacolare, può generare un suono esplosivo chiamato “boom sonico”. Questo avviene quando l’onda d’urto prodotta dalla disintegrazione raggiunge l’orecchio umano, creando un rombo o un boato udibile.

La stragrande maggioranza dei bolidi si disintegra completamente nell’atmosfera terrestre e non raggiunge la superficie come meteoriti. Di solito, rimangono solo piccoli frammenti o polveri sottili. Anche se il reale destino di questo evento lo scopriremo solo nei prossimi giorni, magari qualche frammento potrebbe aver raggiunto il suolo.

I bolidi sono fenomeni spettacolari e sorprendenti che possono essere osservati da qualsiasi parte del mondo. Gli appassionati di astronomia spesso trascorrono del tempo osservando il cielo notturno nella speranza di catturare una visione fugace di uno di questi spettacoli celesti.

Voi avete avuto la fortuna di vederlo?

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Dott. Matteo Benevelli

Solstizio d’Inverno 2022

🌐 Solstizio d’Inverno 🌍

Oggi 21 Dicembre alle 22:47 avremo il Solstizio d’Inverno 2022.

Il significato di questo giorno è da ricercare nella linqua latina e significa letteralmente “Sole fermo”. Questo perchè in questa giornata viene raggiunto il limite più basso sull’orizzonte e da domani riprenderà lentamente a salire di quota regalandoci così sempre più ore di luce diurna. Con il Sole che si alza alle 07:51 e tramonta alle 16:39 abbiamo, oggi, la giornata con minor luce di tutto l’anno rispetto al buio.

Fino alla sera di Lunedì 20 Marzo, giorno dell’Equinozio, avremo più buio rispetto alle ore di luce ……….. certo ……….. nuvole permettendo, perché giornate come quelle che ci stanno accompagnando al Natale non ci fanno certo apprezzare le ore diurne come si dovrebbe ed il buio arriva in ulteriore anticipo 🙂

Ecco l’immagine satellitare di questa mattina alle 06:00 UTC che ci mostra chiaramente l’inclinazione dei raggi solari che arrivano sulla Terra.

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Dott. Matteo Benevelli

Tra attese e ricordi, Artemis 1 e la navetta Buran

Tra attese e ricordi, Artemis 1 e la navetta Buran

🚀 Attese e ricordi 🚀

Come sapete strizziamo sempre un occhio alla ricerca astronautica quando ha delle notizie interessanti da proporci … e questi ultimi anni vedono una nuova corsa allo spazio che è a dir poco avvincente e stimolante.

Accade quindi che tra poche ore la NASA apra finalmente una nuova finestra di lancio per la missione Artemis-1 che ha già visto diversi rinvii per motivi di maltempo e di avarie tecniche.
Si tratterà di una finestra di due ore che si apre all’08:04 del mattino (ora italiana) e che salvo altri imprevisti porterà nuovamente una capsula attorno alla Luna. Si tratterà di un test senza equipaggio che raccoglierà un sacco di dati utili per le future missioni dotate di equipaggio umano fino all’attesissimo sbarco di un uomo e della prima donna sulla Luna.

Questo per quel che riguarda l’attesa … il ricordo invece va al 15 novembre del 1988. Esattamente 34 anni fa compiva il suo primo ed unico volo la navicella sovietica “Buran”. Si trattava di una navicella autonoma del tutto simile al famoso Space Shuttle della NASA, ma nata da un progetto interamente autonomo che purtroppo non resistette al crollo dell’Unione Sovietica. Il progetto, infatti, venne abbandonato da Boris El’cin nel 1992 anche se il primo volo si svolse perfettamente senza intoppi. Il volo durò appena 206 minuti, ma fu un successo. Purtroppo erano le spese del progetto che erano diventate insostenibili e gli hangar delle navette Buran e del vettore Energia vennero chiusi definitivamente.
All’interno di questi immensi stabili abbandonati vi si trovano ancora 2 navette ed 1 vettore che sono alla mercè di polvere, guano e crolli. Uno di questi a causa di un terremoto il 12 maggio 2002 distrusse la navicella Buran 1.01 (quella del volo), un booster laterale del vettore Energia e purtroppo causo la morte di 8 tecnici presenti nella struttura.

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Dott. Matteo Benevelli

Successo per DART

Successo per DART

🚀 Missione DART 💥

Qualche giorno fa vi abbiamo riportato notizia della missione DART che ha colpito in pieno un piccolo asteroide con l’obiettivo di modificarne la traiettoria scontrandosi frontalmente con esso.

Lo scopo è quello di capire se sia possibile intervenire in tempo per modificare l’orbita di un eventuale oggetto in rotta di collisione con la nostra Terra.

Un oggetto come Dimorphos (l’asteroide colpito di “soli” 160 metri di diametro), sarebbe in grado di generare un cratere di circa 1,3 Km, ovvero, delle dimensioni dell’esagono di Reggio Emilia o gran parte della Città di Scandiano.

Ebbene è notizia di ieri che la missione ha avuto successo! Anzi, la missione è andata oltre le aspettative poiché l’asteroide ha subito un rallentamento della sua orbita di ben 32 minuti contro i 10 minuti attesi. L’intento era quello di colpire frontalmente l’oggetto per rallentarlo cineticamente e far sì che da questo rallentamento ne derivasse una riduzione del raggio di orbita attorno al suo compagno di viaggio Didymos (per chi non se lo ricorda Dimorphos orbita attorno ad un secondo asteroide più grande di nome Didymos formando un sistema “binario”).

Con le osservazioni da Terra e con il CubeSat LISA (di fabbircazione italiana), si è calcolato che ora l’orbita di Dimorphos attorno a Didymos è passata da 11h 55m a 11h 23 m.

Questo successo è molto importante poiché anche un piccolo cambiamento, se si propaga per un tempo sufficientemente lungo, può permettere di passare dallo scenario di impatto devastante con la Terra a quello di flyby (passaggio ravvicinato senza scontro).

Il primo passo verso un sistema di difesa terrestre dal possibile impatto con asteroidi è stato compiuto… ma ne dovremo fare molti altri per arrivare davvero ad un sistema tale.

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Dott. Matteo Benevelli

L’Uragano Ian spaventa la NASA e non solo

L’Uragano Ian spaventa la NASA e non solo

🌎 Uragano Ian 🌀
 
Messo in archivio il terribile Uragano Fiona che ha seminato distruzione e purtroppo qualche vittima tra Caraibi e Canada che già la zona vede un nuovo gigante ciclonico protagonista.



Questa volta la zona dei Caraibi ha a che fare con il potente Uragano Ian che in questi minuti sta investendo in pieno l’isola di Cuba e che successivamente si dirigerà verso nord puntando la Florida.
 
Attualmente la sua forza è pari a categoria 3 con raffiche di 205 Km/h che stanno soffiando nella zona di L’Avana. La potenza, però, non è destinata a calare nonostante abbia toccato terra ferma, ma è destinata a crescere ulteriormente e dalle 20:00 dovrebbe salire a categoria 4 con venti di 220 Km/h.
 
La costa occidentale della Florida verrà raggiunta domani mattina, ma probabilmente il suolo verrà toccato solo il giorno seguente (giovedì 29) nei pressi di Tampa. La violenza del vento ha indotto la NASA a far rientrare al chiuso il razzo SLS che secondo i piani doveva partire con destinazione Luna nei prossimi giorni. A questo punto salta la finestra di lancio del 2 di Ottobre a data da destinarsi.
Pertanto sono in corso le operazioni di abbandono della rampa di lancio in direzione del VAB (Vehicle Assembly Building), l’edificio ad un piano singolo più grade del Mondo e fabbricato nel quale venivano assemblati i famosissimi Saturno V e Space Shuttle.

Photo Credit: (NASA/Aubrey Gemignani)


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Dott. Matteo Benevelli
Inizia il conto alla rovescia per Artemis I

Inizia il conto alla rovescia per Artemis I

Alle 16:23 italiane del 27 agosto è iniziato ufficialmente il “Countdown” per il lancio della missione “Artemis 1” che riporterà la Luna nei piani di conquista del genere umano. L’ultimo uomo a camminare nostro satellite naturale é stato Eugene Cernan dell’Apollo 17, alle 06:40 del 14 dicembre 1972.
Il 29 agosto 2022 alle 14:33 italiane, invece, prenderà il volo da Cape Canaveral il potentissimo razzo lunare Space Launch System (SLS) dalla stessa rampa di lancio da dove partirono le missioni Apollo, il famoso complesso 39 del Kennedy Space Center. Per tale missione è stato designato il Pad 39B già teatro di lanci Apollo e dello Space Shuttle.

Photo Credit: (NASA/Aubrey Gemignani)

Il razzo lunare SLS è il più potente mai costruito, con i suoi 110 metri di altezza e 2.500 tonnellate di peso è in grado di sviluppare una spinta di 4.000 tonnellate (il 15% in più del famoso Saturno V delle missioni Apollo). Sulla sommità di questo gigante abbiamo una capsula Orion che è una vera e propria navicella spaziale in grado di ospitare 6 astronauti per 21 giorni nei suoi due moduli (modulo equipaggio statunitense e modulo servizio europeo).

A bordo non vi saranno degli astronauti, ma dei manichini che indosseranno una regolare tuta ricca di sensori in grado di raccogliere un’enorme quantità di dati utili per le prossime missioni con a bordo esseri umani in carne ed ossa. Ad esempio sarà importante capire a quante radiazioni andranno incontro i nostri astronauti durante la loro permanenza in volo poiché non saranno protetti dal campo magnetico terrestre in modo adeguato.
L’agenzia spaziale europea ESA ha deciso di imbarcare un astronauta particolare in questa prima missione: Shaun the Sheep (Shaun, vita da pecora), il simpatico ovino protagonista di una divertente serie animata britannica in stop-motion della Aardman animations.
Trattandosi di un test non è possibile utilizzare un equipaggio umano, per ovvi motivi di sicurezza si procede utilizzando un carico che ne simuli il peso e le dimensioni, sfruttando questo per raccogliere più dati possibile.

Per l’equipaggio umano dovremo attendere Artemis II in programma per maggio 2024. Questi astronauti non scenderanno sulla Luna, ma vi orbiteranno attorno e sempre nello stesso anno verrà lanciato il Lunar Gateway, una vera e propria stazione spaziale lunare che servirà da tramite per arrivare poi sulla Luna con la missione Artemis III. Una possibile data per questo volo potrebbe essere ottobre 2025, anche se forse sarà più realistico attendere il 2028.
In questa terza missione i 4 astronauti si attaccheranno alla stazione orbitante Lunar Gateway. Due rimarranno in orbita nella stazione e nella capsula Orion, mentre gli altri due (un uomo e una donna) scenderanno a bordo di una Starship di Space X sul suolo lunare per 6 giorni (la navicella Starship verrà lanciata dalla Terra con un razzo Super-Heavy di Space X ed agganciata al Lunar Gateway preventivamente).

 

Quanto dureranno queste missioni?
Artemis I dovrebbe durare circa 25 giorni dal lancio all’ammaraggio nell’oceano Pacifico al largo della California.
Artemis II dovrebbe durare circa 10 giorni poiché avremo “solo” un sorvolo della Luna. Ma consideriamo che l’equipaggio si allontanerà di 60.000 km oltre la Luna, battendo così un nuovo record dell’umanità: 460.000 km dalla propria casa.
Artemis III durerà circa 30 giorni aggiungendo, quindi, i giorni di permanenza sulla Luna.

Avremo altre missioni o si interromperanno come per il programma Apollo?
Attualmente è prevista anche la missione Artemis IV per l’anno successivo, ma di missioni ne sono state proposte almeno fino alla Artemis XI.
Il ritmo sarà quello di una missione ogni anno fino al 2033 (ammesso che si parta con la missione Artemis III nel 2024 e non nel 2028.

Quanto costano queste missioni?
Il costo del razzo lunare SLS è veramente importante, circa 4 miliardi di euro. Ma si tratterà di un razzo “provvisorio”, poiché di pari passo stanno andando avanti altri sistemi di lancio come quello di Space X di Elon Musk denominato Super Heavy che potrebbe abbattere i costi a “soli” 2 milioni di euro (un bel risparmio).

Perché impegnarsi tanto?
Il ritorno sulla Luna sarà il primo passo verso Marte, vero obiettivo dell’umanità. Lo sforzo derivante dalle sfide che la ricerca scientifica sta facendo per sviluppare questi progetti porterà enormi benefici anche alla nostra vita quotidiana. Nuovi sistemi verranno inventanti, nuovi materiali verranno creati e la ricaduta sarà enorme. Anche il prezzo di 4 miliardi per produrre un razzo SLS dev’essere visto come un movimento di denaro che comunque entra in circolo e non come un mucchio di quattrini gettati al vento. Appalti, ditte, ricercatori, operai, famiglie, … avranno lavoro per sviluppare questi giganti tecnologici. Basti pensare che la capsula Orion della missione Artemis I verrà comandata da Terra mediante comandi vocali né più né meno come accade già per casa nostra con sistemi come “Alexa”. Tant’è che proprio in quella missione avremo Callisto una vera e propria interfaccia uomo-macchina studiata da Lockeed Martin, Amazon e Cisco.

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Dott. Matteo Benevelli