👩‍🏫 Angolo della Didattica 👨‍🏫

Anche questa giornata offre spunti interessanti per fare un po’ di didattica meteorologica.

Già nei giorni scorsi vi abbiamo parlato di come i rilievi montuosi possano giocare con le nuvole e dettarne la forma con la complicità del vento forte che può soffiare in quota libero da ostacoli a gran velocità.

Capita alle volte, che dal basso le correnti possano alterare la colonna d’aria anche negli strati più alti della Troposfera.
Queste alterazioni possono portare ad oscillazioni degli strati d’aria presenti sulla nostra testa. Strati che possono essere in alternanza secchi o umidi. Un po’ come gli strati colorati di una torta, solo che sono trasparenti e solo se subiscono delle forze esterne possono manifestarsi.

Capita, quindi, che aria umida soggetta a compressione e decompressione possa manifestare il vapore acqueo contenuto in essa sotto forma di nuvola. Aria umida che viene spinta in alto si decomprime e manifesta il vapore, quando ricade si comprime e lo cela alla vista. Come un moto ondoso spinto dal vento, questa increspatura, si estende e con i suoi sali/scendi alternando nuvole lineari a spazi vuoti.

Questa mattina assistiamo ad uno di questi eventi poiché abbiamo a 5.500 metri di quota, circa, uno strato di aria umida tra strati di aria secca che entra in Pianura Padana dalla zona dei grandi laghi alpini (tra Canton Ticino, Lago di Como, Valtellina), sotto la spinta di un vento che soffia a 110 Km/h circa. In quel punto le Alpi sono più basse e permettono l’ingresso di aria, ma si formano delle increspature dovute alla perturbazione delle Alpi Orobie tra bergamasco e comasco. Un muro che viene colpito frontalmente dal vento che non può che sollevarsi come su di un trampolino e “scuotere” la colonna d’aria sopra di sé.

Questo effetto è destinato a durare solo poche ore, quando le correnti si sposteranno e colpiranno le Alpi Orobie in modo diverso il tutto sciamerà … ma per un istante abbiamo potuto godere di un evento meteorologico interessante senza dover per forza scadere in qualcosa di disastroso.

Ma alla fine dei conti… di cosa si tratta?
Di nuvole orografiche lenticolari naturalmente 😉

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Dott. Matteo Benevelli