da Matteo Benevelli | Mar 29, 2021 | Meteorologia
Da svariati giorni siamo sotto il dominio dell’Alta Pressione e gradualmente le temperature stanno salendo su tutta la provincia. Un’accelerazione verso l’alto arriverà da oggi (29 marzo) in poi con punte che arriveranno a toccare i 25°C a metà settimana.
Temperature del genere sono valori più consoni al mese di Maggio, ma ormai dobbiamo abituarci sempre più spesso a sbalzi di temperature che vedono un alternarsi di fasi fredde con fasi calde e la tendenza vede dominare sempre più spesso le seconde.
I modelli attuali sono sempre più inclini a vedere una crescita di questa onda calda che condizionerà “quasi” tutta la settimana entrante ma non per tutta. Da questa fase calda se ne vede già un’uscita nel breve termine. Già a Pasqua potrebbe esserci un vero e proprio “ribaltone” meteorologico con un nuovo crollo delle temperature e finalmente qualche goccia di pioggia. Finalmente perché nel nostro territorio la sete inizia ad essere tanta, la siccità ormai dura da più di un mese e mezzo ed il bisogno di pioggia è enorme. Purtroppo non sembrano precipitazioni particolarmente sostanziose, ma sono pur sempre un piccolo aiuto per il nostro suolo provato. Non è nemmeno remota l’ipotesi che qualche fiocco di neve possa fare il suo ritorno sul Crinale, ma è ancora troppo presto per sbilanciarsi in ipotesi così lontane nel tempo.
Sicuro è che nei prossimi giorni ci dovremo preparare ad innafiare i nostri giardini poiché il caldo ci terrà compagnia fino a venerdì sera.
Si tratterà di giornate serene con poche nuvole e segnate dalla latitanza del vento che purtroppo favorirà un veloce degrado della qualità dell’aria su tutta la provincia, in particolar modo per la Pianura dove si accumuleranno le polveri sottili ed i pollini (per gli allergici). Se non altro con il caldo si spegneranno gli impianti di riscaldamento che giocano un ruolo fondamentale nell’inquinamento della nostra aria.
Portare pazienza, quindi, è la parola d’ordine… parola alla quale ormai siamo sempre più abituati da un anno a questa parte. Meteorologicamente dovremo prepararci, quindi, all’ennesima oscillazione termica che ci farà attraversare una fase calda e successivamente una più fredda, ma se non altro senza gelate tardive che in questa fase dell’anno creerebbero diversi problemi.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Mar 23, 2021 | Astronomia, Meteorologia
Il 23 marzo è un giorno particolare per la Meteorologia, in quanto viene celebrata l’entrata in vigore della convenzione dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), che risale al 1950.
La OMM un’organizzazione intergovernativa che comprende 189 Stati membri e Territori, nata con lo scopo principale di promuovere lo scambio di informazioni in campo meteorologico, la standardizzazione delle rilevazioni e la cooperazione a reti unificate delle varie informazioni meteo climatiche provenienti da ogni parte del globo.
Ogni anno la Giornata mondiale della Meteorologia viene celebrata focalizzando l’attenzione su un tema specifico… oggi vi vogliamo parlare di nuvole primaverili, ma non di nuvole primaverili qualsiasi… di nuvole primaverili marziane!
Anche il pianeta Marte è dotato di una sua tenue atmosfera con conseguenti eventi meteorologici annessi.
Ogni anno marziano all’inizio della primavera e fino all’estate sulla sommità del vulcano (spento) Arsia Mons si forma una “nuvola orografica”.
Nella sua massima estensione, la nube misura circa 1800 km di lunghezza e 150 km di diametro. È la più grande nube orografica mai vista su Marte, che si genera quando una massa d’aria incontra una catena montuosa e viene forzata a risalirla. In questo caso, Arsia Mons perturba l’atmosfera marziana per innescare la formazione della nuvola; l’aria umida viene quindi spinta sui fianchi del vulcano in correnti ascensionali, condensandosi successivamente ad altitudini più elevate e molto più fresche.
E’ stata osservata per la prima volta nel 1976 e fotografata da ben 5 missioni, ma solo recentemente è stata studiata a fondo grazie alla missione europea Mars Express.
La nuvola inizia a crescere prima dell’alba sul versante occidentale di Arsia Mons prima di espandersi verso ovest per due ore e mezza, crescendo molto rapidamente (a oltre 600 chilometri orari) fino a un’altitudine di 45 chilometri. Quindi smette di espandersi, si sposta dalla sua posizione iniziale e viene spinta più a ovest dai venti di alta quota, prima di evaporare in tarda mattinata con l’aumento della temperatura dell’aria con il sorgere del Sole.
PS
Oggi è anche la giornata modiale delle Tartarughe… ma di questi antichi animali ne parleremo magari un’altra volta 
Fonte: INAF
da Matteo Benevelli | Mar 22, 2021 | Ambiente, Meteorologia
La giornata mondiale dell’acqua è una ricorrenza istituita il 22 marzo di ogni anno dalle Nazioni Unite nel 1992, prevista all’interno delle direttive dell’agenda 21, risultato della conferenza di Rio.
Vogliamo approfittare della ricorrenza per fare un’analisi di come sta andando l’approvigionamento idrico nella nostra provincia alla luce della fine dell’inverno.
In Pianura abbiamo avuto un inizio di inverno titubante compensato da un forte incremento di precipitazioni ai primi giorni di dicembre e tra Natale e l’Epifania. Dopo quelle due fasi stiamo vivendo un po’ di rendita con precipitazioni scarse, ma il bilancio è ancora sopra la media.
In Appennino abbiamo avuto il medesimo comportamento ad inizio inverno, poi dopo i primi giorni di le precipitazioni si sono presentate in maniera un po’ più costante e regolare. Il rapporto di accumulo tra Pianura ed Appennino è quasi di 1:2.
Il Grande Fiume Po si trova al di sotto della media stagionale come portata. Dopo il grande picco della piena di inizio Ottobre abbiamo avuto altri eventi minori che ne hanno improvvisamente aumentato la portata, ma tutto sommato il bilancio attuale è a metà tra la media storica e il minimo storico, quindi sotto media.
Il fiume Enza è in grave deficit sotto il suo minimo. Dopo tre eventi di piena dovuti allo scioglimento della molta neve caduta in Montagna è spesso stato sotto tono a parte una parentesi buona tra metà gennaio e metà febbraio, da allora è un lento calare.
Il fiume Secchia se la passa un po’ meglio ma non di molto. Anche in questo caso abbiamo i tre picchi di piena ad inizio dicembre, il 23 gennaio ed il 10 febbraio. A parte quello il Secchia è stato in sofferenza da metà ottobre ai primi di dicembre, così come tra San Valentino ad oggi. Bilancio sotto la media.
🌿 Bilancio Idroclimatico 🌊
Il bilancio è ancora buono e leggermente al di sopra del 50° pecentile, ma da metà febbraio la curva è in progressiva discesa, ci sabbre bisogno di un po’ di pioggia per non andare in negativo. Purtroppo ad andare alla fine del mese di Marzo non sembrano aprirsi finestre positive in tal senso ed al contrario potrebbe affermarsi un periodo di alta pressione.
Il bilancio invernale, però, è stato piuttosto buono e la neve ancora presente in Montagna garantirà un po’ di riserva nel medio/breve termine.
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Dott. Matteo Benevelli
da Matteo Benevelli | Mar 4, 2021 | Astronomia
Questa sera entra nel vivo la congiunzione che vede protagonisti il pianeta rosso Marte e l’ammasso di stelle aperto Pleiadi.
Questa sera il cielo dovrebbe essere sufficientemente libero dalle nuvole da permetterci di godere di questo evento astronomico che si ripeterà anche nei prossimi giorni, ma via via aumenterà la distanza tra i due oggetti del cielo.
Su Marte niente da aggiungere, tutti lo conosciamo come e in questi ultimi anni è diventato un po’ il motore traninante dell’astronautica che lo ha messo nel mirino come potenziale pianeta colonizzabile per caratteristiche ambientali (inospitali, ma affrontabili con le nostre tecnologie).
Parliamo quindi delle Pleiadi.
Si tratta di un ammasso di stelle piuttosto giovane e ancora circondato da un alone di gas derivante dalla nebulosa che le ha generate. E’ un dei pochi oggetti del “deep-sky” che possiamo vedere ad occhio nudo. Appare come un “piccolo carretto” di Stelle molto vicine tra loro, in un cielo inquinato come quello della nostra Pianura se ne possono scorgere 4 o 5, ma se ci si sposta nelle campagne o in Appennino ne possiamo contare fino a 12 o oltre (se avete una buona vista).
Come possiamo trovarle in cielo?
Non è semplicissimo individuarle, ma esiste un trucchetto infallibile: cercate in cielo la costellazione di Orione, inconfondibile per la sua forma a clessidra e contraddistinta dalla sua “cintura” di 3 stelle di uguale luminosità e colore vicine tra loro.
Unite con una linea immaginaria le tre stelle della cintura e dirigetevi verso l’alto, proseguendo arriverete ad una stella arancione molto luminosa (Aldebaran), proseguite ancora di poco ed arriverete alle Pleiadi … e questa sera Marte.

Non confondiamo Aldebaran con Marte!
Entrambi gli oggetti hanno un bel colore rosso-arancione, ma la prima è una Stella e sarà più luminosa del secondo che invece è un Pianeta e sarà un poco più debole. La prima, poi, dovrebbe emettere una luce un po’ più tremolante, mentre il secondo rifletterà la luce (del Sole) un po’ più fissa.
A che ora potremo vedere questo spettacolo?
Appena farà buio, poiché l’evento sarà piuttosto alto in cielo e comodissimo da vedere e da far vedere o spiegare ad amici/figli/parenti (via telefono se non sono congiunti!)
Buona visione e cieli sereni!
Fotografia
Sebastian Voltmer Photography
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Dott. Matteo Benevelli