Allerta Rossa per possibili piene del fiume Enza

Allerta Rossa per possibili piene del fiume Enza

⚠🔴 Allerta Meteo ROSSA 🔴⚠️
E’ stata da poco diramata dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile e da ARPAE un’allerta meteo ROSSA per parte del nostro territorio provinciale.
Le forti piogge che interesseranno il nostro Appennino nella giornata di oggi potrebbero dar forma ad onde di piena potenzialmente critiche per la Bassa reggiana.
Analisi della criticità possibili:
🔴 PIANURA
Allerta *rossa* che per la nostra provincia interesserà le zone attraversate dal fiume Enza a confine con la provincia di Parma per il possibile passaggio di colmi di piena molto alti dovuti alle forti piogge che cadranno in Montagna ed alla fusione della neve presente anche a quote collinari.
Sul versante orientale il fiume Secchia desta meno preoccupazione e l’allerta scende a livello Arancione nel comune di Rubiera.
🟠 COLLINA e PEDECOLLINARE
Allerta *arancione* per diverse problematiche, come il passaggio di onde di piena da parte dei fiumi e torrenti che scendono dalla Montagna. Torrenti Crostolo e Tresinaro che hanno un corso più basso non dovrebbero costituire minacce particolari, nel caso peggiore il Tresinaro alla confluenza con il fiume Secchia potrebbe dare segni di nervosismo per un ritorno della corrente verso monte.
Le forti piogge appesantiranno il terreno con la concreta possibilità di riattivazione di movimenti franosi (allerta gialla), così come il vento forte che in mattinata interesserà la zona.
🟠 MONTAGNA
Allerta *arancione* per tutto il settore montano per via delle forti piogge che inevitabilmente ingrosseranno i corsi d’acqua minori e principali (Enza, Secchia, Ozola, Dolo, Secchiello, …). L’allerta arancione, poi, si estende anche alla problematica del forte vento che interesserà la zona ed alla possibile attivazione di movimenti franosi dovuti all’appesantimento del suolo per la fusione della neve e la pioggia. Allerta *gialla*, invece, per temporali e possibili valanghe in alta quota.

Nostra analisi:
già in queste ore le piogge e la fusione della neve stanno mettendo in apprensione la Protezione Civile sull’alto corso del fiume Enza che, dopo gli acquazzoni che questa notte e questa mattina hanno interessato l’appennino parmense, ha varcato abbondantemente soglia 2. I rovesci attesi nel pomeriggio ed in serata potrebbero ingrossare ulteriormente i fiumi ed i torrenti che scendono dal nostro Crinale. In tarda serata, però, la quota neve scenderà rallentando in parte questo fattore di criticità.
Domani mattina è atteso un po’ di vento anche in Pianura che pulirà definitivamente l’aria dai pesanti inquinanti che da giorni interessano il nostro territorio.
Arriva una vivace perturbazione sul nostro Appennino

Arriva una vivace perturbazione sul nostro Appennino

Per la giornata di domani Venerdì 22 è stata emessa dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile e da ARPAE un’allerta meteo per l’arrivo di una perturbazione piuttosto vivace che porterà piogge deboli in Pianura, moderate in Collina e abbondanti in Montagna.
 
Criticità possibili:
 
🟡 PIANURA
Questa sarà la zona meno esposta a gran parte dei rischi derivanti dalla perturbazione, tuttavia è attiva un’allerta gialla per il possibile passaggio di onde di Piena da parte dei due corsi d’acqua appenninici principali, ovvero l’Enza ed il Secchia. Le piogge non costituiranno una minaccia, sebbene nella seconda metà della giornata si presenteranno dei momenti di acquazzone intenso.
 
🟠 PEDECOLLINARE
In questa zona è presente un’allerta ARANCIONE per il passaggio di possibili onde di Piena da parte dei fiumi Enza e Secchia. Non è da escludersi che anche il torrente Tresinaro possa ingrossarsi, specie nel territorio di Rubiera alla foce nel fiume Secchia. Anche qui ci aspettiamo piogge a carattere di acquazzone dal dopo pranzo al primo dopo cena.
Allerta GIALLA per vento forte, anche se a nostro parere in questo settore un po’ di vento si presenterà con un po’ più di forza sul finire della giornata. In fine sempre allerta GIALLA per il possibile riattivarsi di movimenti franosi.
 
🟠 COLLINA
Allerta ARANCIONE per il possibile passaggio di onde di Piena nei corsi d’acqua principali che scendono dalla Montagna. Allerta GIALLA, invece, per la possibile riattivazione di movimenti franosi e l’ingrossamento dei corsi d’acqua minori, specie sul finire del pomeriggio ed in serata. Allerta GIALLA per vento forte, specie nei settori più alti della Collina dove le raffiche potrebbero toccare punte di 62-74 Km/h.
 
🟠 MONTAGNA
Questa sarà la zona più esposta alla perturbazione in arrivo domani, soprattutto per quello che riguarda la pioggia che è attesa in grandi quantità. Lo zero termico oltre i 2.000/2.300 metri scenderà rapidamente, ma prima di allora avremo la fusione di molta neve alla quale si accompagnerà un forte rovescio piovoso con possibili temporali. Allerta ARANCIONE, quindi, alle cui criticità appena elencate si aggiunge un forte vento sul Crinale con raffiche di 75-88 Km/h.
Molto alto il rischio d’ingrossamento dei corsi d’acqua minori come il Dolo, il Secchiello e l’Ozola che potrebbero dar forma a piene improvvise e rapide. Anche Secchia e Enza potrebbero dare segni di nervosismo improvvisi.
 
Il nostro parere (che assolutamente non può modificare in alcuna sua parte l’allerta emessa a enti preposti e certificati per farlo) è che nella giornata di domani effettivamente saremo alle prese con una perturbazione particolarmente intensa per la Montagna. Le piogge potrebbero assumere carattere temporalesco.
Aspetto non secondario sarà la fusione della neve, che seppure parziale andrà ad ingrossare i corsi d’acqua. In serata le temperature permetteranno il passaggio da pioggia a neve in alta quota e ciò alleggerirà il carico di pioggia sui corsi montani.
Il muro di Stau sul nostro Crinale

Il muro di Stau sul nostro Crinale

👩‍🏫 Angolo della Didattica 👨‍🏫
 
Perché sul nostro Crinale sono presenti delle nuvole e in Collina c’è più caldo che in Pianura?
 
Oggi siamo in presenza di una corrente d’aria dominante che soffia dal Golfo di Liguria verso la nostra provincia, per poi proseguire il suo percorso verso nord-est in direzione Romagna.


L’aria che arriva dal mare è carica di umidità, sollevandosi per riuscire a valicare le montagne si libera del vapore acqueo che ha in carico manifestandosi sotto forma di nuvola (muro di Stau).
In questa fase l’aria si libera di molta umidità in carico.
Una volta scavalcato l’ostacolo (il nostro Crinale), questa alleggerita scende lungo l’Appennino e riprende la sua corsa. In questa discesa si comprime riscaldandosi di circa 1°C ogni 100 metri di caduta.
Tuttavia nei fondovalle e in Pianura l’aria è più pesante, fredda e umida, quindi difficile da spostare. Per tale ragione l’aria in discesa si ritrova a dover “galleggiare” forzatamente su questo cuscinetto e prosegue il suo viaggio verso la Romagna senza scaldare e asciugare le zone più basse della nostra provincia.
 
Se ne deduce, quindi, che in Pianura il vento è assente, le temperature molto rigide con la formazione di una vera e propria “cupola” stagnante di aria inquinata e foschie.

Questo è il concetto alla base dell’inversione termica in regime di correnti d’aria dal mar Tirreno. In condizioni normali avremmo un vento caldo di Garbino (Libeccio) che potrebbe far salire i termometri oltre i 20°/30°C in Pianura.

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Dott. Matteo Benevelli

Aria pessima e si vede

Aria pessima e si vede

Le perturbazioni continuano a latitare dal nostro territorio ed il freddo intenso presente sulla Pianura non aiuta di certo a migliorare la qualità della nostra aria. Il vento che dal centro Europa o che dall’Atlantico tentano di raggiungere il nostro territorio vengono deviati dalle Alpi e nel caso in cui queste riescano a valicarle attraverso le valli non riescono a raggiungere le basse quote per via di un pesante e coriaceo “cuscinetto” di aria fredda che resiste agli attacchi del vento che risulta essere più caldo e leggero dell’aria in loco.
Per tale ragione abbiamo avuto giornate dominate da inversione termica, ovvero da temperature più calde in Appennino rispetto alla Pianura.

I dati che arrivano dalle centraline sparse in Regione sono poco confortanti, specie per chi abita in quella porzione di territorio che va dal fiume Po alle prime Colline che è letteralmente immerso in una “nebbia di smog” ben visibile dallo spazio, come si può vedere dall’immagine satellitare di copertina.

Polveri sottili
Questa è la voce peggiore per la Pianura dove nella seconda metà della settimana scorsa si è assistito ad un aumento repentino dello smog con il superamento dei limiti di legge. L’inversione termica e l’assenza di vento hanno peggiorato la situazione, così come l’incendio avvenuto Domenica sera nel deposito degli autobus della SETA a Reggio Emilia che seppur minimo ha avuto un impatto che si ripercuoterà nella settimana entrante.
Polveri sottili in aumento anche in Montagna dopo la dipartita dell’inversione termica, ma su valori più che accettabili per il momento.

Ozono
Concentrazioni abbastanza alte in Montagna e valori inferiori in Pianura. Questo inquinante risente molto della presenza delle nuvole che quando coprono efficacemente il Sole ne diminuiscono la formazione. Per via della variabilità dei giorni scorsi le concentrazioni non hanno avuto grandi sbalzi e si sono mantenute costanti.


Biossido di Azoto
A metà della settimana scorsa abbiamo avuto un picco di aumento delle concentrazioni sulla fascia Pedecollinare riscontrabile in parte anche in Pianura, mentre in Città i valori si sono mantenuti costanti. Valori abbastanza alti che probabilmente trovano un riscontro nell’aumento del traffico stradale.

Benzene
Aumento delle concentrazioni nella seconda metà della settimana a riprova di quanto detto per il Biossido di Azoto. Traffico veicolare in aumento, quindi, con punte piuttosto alte e paragonabili alle altre città emiliane di ben più popolate e trafficate della nostra.

Tendenze per la settimana in corso
I primi giorni della settimana saranno caratterizzati dalla presenza di giornate abbastanza stabili tra momenti di Sole alternati a momenti di cielo coperto o molto nuvoloso. Ciò favorirà un ristagno delle condizioni che agevoleranno l’aumento di polveri sottili su tutta la provincia. Le concentrazioni di Ozono dovrebbero mantenersi stabili o in lieve aumento. A metà della settimana una perturbazione potrebbe farci visita e grazie alle piogge previste ci si aspetta un miglioramento parziale della qualità dell’aria, niente di eccezionale ma un po’ di respiro si.

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Dott. Matteo Benevelli

Inversione Termica

Inversione Termica

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Inversione Termica

Quella di mercoledì 13 gennaio 2021 è una di quelle giornate particolari in cui le temperature sono letteralmente “rovesciate” rispetto al solito.

Nella nostra Regione, tuttavia, non si tratta di un evento raro. Le temperature registrate dai termometri sono di ben 14°C in Collina contro i 4°C presenti nella Pianura a soli 200 metri in altezza di differenza.

La motivazione di questo sbalzo è da ricercare in un leggero vento di “Foehn” che si è formato sulle Alpi a causa di un getto di aria fredda e umida in arrivo dalla Francia. Quest’aria scontrandosi con il muro alpino cerca delle scappatoie laterali per aggirare la barriera alta più di 4.000 metri.
In questo caso la via di fuga si trova tra la Svizzera e la Lombardia dove le montagne sono più basse ed è presente un vero e proprio corridoio naturale che permette il passaggio del vento.
Il vento che scende dalle Alpi, però, superando l’ostacolo perde la sua umidità e precipitando si riscalda, pertanto risulta caldo e secco.

Scendendo in Pianura, però, non ha sufficiente forza per scalzare l’aria fredda e pesante presente in quella zona. Questo, quindi, galleggia sopra questo “cuscinetto” freddo e duro rimanendone al di sopra.

Il risultato è che il vento caldo si propaga ad una quota di 300/400 metri sulla Pianura senza raggiungere mai il suolo… il suolo, però, lo raggiunge in Collina causando un aumento importante delle temperature.

Nella fotografia della nostra webcam posta sul Monte Evangelo a 400 metri di quota ci mostra chiaramente questa differenza caldo secco / freddo umido, grazie alla differente riflessione dei raggi solari.

La cupolo grigia, quindi, è principalmente aria ricca di umidità e anche di una discreta componente di polveri sottili che bloccano i raggi solari rendendo cupo il paesaggio. Di contro, invece, lo strato d’aria sovrastante che è più secco permette una più ampia visuale.
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Dott. Matteo Benevelli