Anche quest’anno arriva il colpo di coda invernale

Anche quest’anno arriva il colpo di coda invernale

L’inverno 2019/20 è stato messo in archivio ed anche questa volta ha fatto registrare il triste record negativo di inverno più caldo di sempre. Per il nostro territorio è stato un duro colpo, perché l’assenza di neve in Montagna ha causato molti problemi alle attività legate al turismo, per non parlare della carenza di acqua che sicuramente avrà ripercussioni nel lungo periodo.

Anche quest’anno, però, è previsto un brusco colpo di coda dell’Inverno in piena primavera. Già da qualche giorno i modelli previsionali più accreditati prevedono uno spostamento dell’Alta Pressione verso il Baltico e l’est Europa. Questo genere di spostamenti favorisce sempre la possibile discesa di aria fredda di matrice continentale (dalle steppe Russe), con l’apertura della famosa “Porta della Bora” che farà soffiare forte il vento ripulendo la nostra Pianura inquinata dalle polveri sottili.

Qui sotto potete vedere lo schema di questo 1° attacco freddo di questa seconda metà di Marzo:

Se pensiamo a degli ingranaggi, la meccanica di questa colata di aria fredda è abbastanza semplice: immaginiamo le alte pressioni come giganteschi vortici che spirano in senso orario; al tempo stesso pensiamo alle basse pressioni come gorghi che ruotano in senso antiorario.
Fatte queste premesse la gigantesca alta pressione presente nel cuore dell’Europa richiamerà verso il Mediterraneo dell’aria fredda e secca dalle steppe russe, facilitate in questo “risucchio” dalle basse pressioni presenti nel bacino Mediterraneo tra Algeria e Turchia. Varcato l’ostacolo balcanico dei Monti Carpazi, la via preferenziale di tale discesa fredda sarà sicuramente quella di Trieste, ovvero la “Porta della Bora.

Quando succederà e cosa ci dobbiamo aspettare?
Questo primo attacco avverrà sul finire del fine settimana e primi giorni della settimana entrante, ovvero tra Domenica 22 e Lunedì 23 Marzo 2020.
Come si può notare dalla grafica, questa colata di aria fredda, incontrerà poche possibilità di caricare umidità (come laghi o mari), solamente quando arriverà sull’Adriatico riuscirà a caricare un po’ di acqua, ma sarà troppa poca per poter generare delle precipitazioni degne di questo nome. Pertanto avremo delle precipitazioni deboli o moderate e di carattere piovoso per via delle alte temperature presenti sul nostro territorio. Il vento da est, quindi, sarà freddo e piuttosto secco. Ciò si tradurrà in una compatta nuvolosità che coprirà tutta la nostra provincia per gran parte della giornata di Domenica, ma avara sotto l’aspetto delle precipitazioni. Il giorno successivo, invece, avremo un netto miglioramento con il ritorno del Sole, ma la nuova aria che è arrivata renderà pungenti le temperature che sul nostro Appennino scenderanno nuovamente sotto lo zero! Fresco anche il pomeriggio, con punte di 10°/11°C in Città contro i 22°C della settimana precedente.

Quanto durerà questa instabilità?
Pochi paragrafi fà vi abbiamo menzionato un 1° attacco freddo e ciò presagiva già al fatto che ne è atteso un 2°. Se i modelli verranno confermati (quando ci si sposta in là con le previsioni il condizionale è sempre d’obbligo), tra Mercoledì 25 e Giovedì 26 tornerà a farci visita una nuova perturbazione. Attenzione però! In questo caso avremo una configurazione del tutto nuova.

Qui sotto potete vedere lo schema di questo 2° attacco freddo:
Tutti i protagonisti del primo attacco slittano verso est con il passare dei giorni e sulla nostra Penisola transiterà la bassa pressione che in precedenza si trovava sull’Algeria richiamata dalla lacuna fredda alimentatasi con la discesa arrivata dalla “Porta della Bora”. Un secondo flusso d’aria fredda, questa volta, scenderà dall’Islanda verso il Mediterraneo attraverso la Francia richiamata dalla bassa pressione italica. La prima cosa che deve saltare all’occhio, è che questa volta i flussi d’aria fredda incontreranno molta acqua lungo il loro percorso, pertanto saranno molto probabilmente carichi di precipitazioni.

Cosa significa per il nostro territorio?
Beh… la prima discesa ha portato il freddo, la seconda porterà l’umidità. Va da sé che queste precipitazioni assumeranno quasi sicuramente un comportamento nevoso fino a quote molto basse. Ci sentiamo, quindi, di poter affermanre con discreta certezza che sul nostro Appennino tornerà la neve con accumuli che potrebbero raggiungere anche i 10 cm a Castelnovo né Monti (continuiamo ad usare il condizionale!!! Nei prossimi giorni saremo più precisi e tutto potrebbe cambiare). In Pianura dovrebbe piovere, ma qualche fiocco potrebbe presentarsi misto o comunque, anche in questo caso, preferiamo attendere i prossimi modelli previsionali che saranno più accurati e precisi.

Consigli pratici
Non facciamoci sorprendere dal freddo, ora che siamo tutti a casa cerchiamo di mettere al riparo le piante, poichè il calore di questi giorni ha favorito il loro risveglio ed uno shock termico sicuramente rischia di danneggiarle gravemente.

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Dott. Matteo Benevelli

E’ vero che l’aria è pulita per via del virus Covid-19?

E’ vero che l’aria è pulita per via del virus Covid-19?

Ha fatto molto clamore l’impatto positivo che le restrizioni per contenere l’infezione da Coronavirus hanno avuto sulla qualità dell’aria in Cina. In molti si aspettavano qualcosa di simile anche in Italia e ci aspettavamo con rassegnazione gli articoli sensazionalistici dei soliti giornalisti. Le nostre aspettative non sono state disattese, ma da qualche giorno l’aria ha ripreso a peggiorare, tanto che da due giorni stiamo superando i limiti di legge per le polveri sottili.

Ma andiamo per gradi: a tutti gli effetti dopo la scoperta dei primi casi di Covid-19 nella Pianura Padana l’aria è migliorata di molto, specie nei giorni successivi all’introduzione di norme che miravano al suo contenimento imponendo “zone rosse” e limitazioni alla circolazione importanti.
In questa fase i giornalisti si sono soffermati alle apparenze senza farsi delle domande molto basilari, ovvero: cosa può incidere sull’inquinamento dell’aria nella Pianura Padana?

Cosa può incidere nel cambiamento dell’aria nella Pianura Padana?
Se si impone lo stop al traffico, la cosa più semplice da pensare è che l’aria sia migliorata per questo motivo. Ma il traffico era ancora molto elevato e la chiusura di poche fabbriche nella zona del lodigiano non poteva incidere in maniera significativa. Ma alzando il naso verso l’alto, in quel periodo, qualcosa era cambiato a livello meteorologico.


Per gran parte dell’Inverno non si sono verificati grandi colpi di scena e questo perchè un potente Vortice Polare non permetteva al freddo di raggiungere il Mediterraneo. Ma il 18 un’onda ha deformato questo “nastro trasportatore” permettendo l’infiltrazione di correnti umide e fredde dall’Atlantico.
L’irruzione vera e propria è arrivata il 25 Febbraio come si può vedere dall’immagine qui sotto, quando una Bassa Pressione ha scalzato definitivamente il “mostro” di Alta Pressione che dominava nel Mediterraneo da molto tempo.


Cosa significa tutto questo?
Questo ribaltone meteorologico ha fatto si che sulla Pianura soffiasse forte il vento che letteralmente spazzò via lo smog (il vento in almeno altre tre occasioni precedentemente spazzò via le pesanti polveri sottili come si nota dal grafico qui sotto).
Il 25 febbraio, quindi, ha segnato una svolta meteorologica che casualmente si è sovrapposto a quanto stava drammaticamente accadendo sul Nord Italia con la diffusione del virus Covid-19. Da quel momento si è aperta una parentesi di aria pulita che è durata ben due settimane.


Se si osserva la tabella della concentrazione delle polveri sottili Pm10 in Emilia-Romagna, salta subito all’occhio come le giornate di aria pulita combacino con l’arrivo del vento e della pioggia e soprattutto come le Alte Pressioni incidano negativamente su di essa.
Dal 12 di Marzo è tornata l’Alta Pressione (con bel tempo e temperature massime molto alte), e con essa le Pm10 sono tornate a sforare dai valori di legge fissati dalla Comunità Europea a 50 parti per milione, contro le 20 parti per milione consigliate dall’OMS.
Le restrizioni al traffico, quindi, non sono il fattore principale per il quale l’aria è migliorata, ma ancora una volta la Natura ci è venuta in soccorso.

Quindi non serve a nulla bloccare il traffico?
La situazione sarebbe di gran lunga peggiore se il traffico fosse normale, quindi, ciò ci deve far riflettere sul fatto che le fonti d’inquinamento nella nostra Pianura sono anche altre, come ad esempio gli impianti di riscaldamento e l’agricoltura intensiva per citarne un paio. Il grafico riportato qui sotto ci mostra i risultati di un’analisi svolta nell’ambito del progetto Life PrepAir (Po Regions Engaged to Policies of AIR) e ci mostra le origini della polveri sottili Pm10 nel bacino Padano. Quasi tutte le attività umane emettono sostanze inquinanti che appartengono a diverse tipologie: particolato (PM10 e PM2,5), Ossidi di azoto (NOx), Ossidi di Zolfo (SOx), Ossido di Carbonio (CO), IPA  (Idrocarburi Policiclici Aromatici come il benzene), Ammoniaca e altri.
In questo articolo abbiamo deciso di prendere in considerazione solamente le polveri sottili Pm10.


Per valutare come le misure restrittive impatteranno sulla qualità dell’aria occorre un periodo di stabilità meteorologica che per ora non c’è stata. E’ tuttavia innegabile che in Cina quanto è accaduto ha avuto un notevole impatto sulla buona qualità dell’aria come dimostrato da queste immagini della NASA che ci mostra la concentrazione di Ossidi di azoto (NOx) derivanti dalle attività industriali prima e durante il contagio da Covid-19:

In Italia, però, è ancora presto per arrivare a queste conclusioni poichè i dati sono stati falsati da quanto è accaduto meteorologicamente dopo il 25 di febbraio. Pertanto ci sentiamo di diffidare dagli articoli che sbandierano il merito di tale miglioramento alle misure adottate per fronteggiare la pandemia, è ancora troppo presto e scientificamente necessita di studi e conferme che allo stato attuale mancano.

Quanto sta accadendo avrà ripercussioni sul Global Warming?
Purtroppo no, se ci saranno delle ripercussioni, saranno del tutto irrisorie. Il Riscaldamento Globale funziona un po’ come un forno, anche quando lo spegnamo continua a riscaldare e a cuocere le pietanze che vi sono all’interno. Questo significa che anche se oggi smettiamo di produrre gas serra, il Pianeta continuerà a riscaldararsi per svariati anni poichè i gas sono già stati immessi in grande quantità e prima che questi vengano smaltiti naturalmente con i processi geo-bio-chimici dovrà trascorrere molto tempo.

Cosa possiamo fare per cambiare qualcosa?
E’ estremo da dirsi, ma sicuramente ciò che sta accadendo nel Mondo e nel nostro Paese in questi giorni può e deve diventare un occasione per ripartire e svoltare definitivamente verso un’economia green. Il tracollo dell’Economia che sta avvenendo sicuramente ci porterà a “resettare” il sistema e a dover ripartire per recuperare il terreno perso, ma questa ripartenza potrebbe essere un coltello a doppia lama. Tanto si potrebbe patire green quanto peggiorare la situazione precedente per accelerare nel recupero. Il nostro augurio, ovviamente, è che i Paesi colpiti da questo virus colgano l’occasione per far tesoro di quanto accaduto e che sviluppino il sistema di “telelavoro” per ridurre la mobilità e sempre in quest’ottica anche diminuire la distanza della filiera produttiva.

Una calamità come occasione?
Si, la pandemia è ancora lontana dall’essere sconfitta, ma prima o poi terminerà come tutte le altre pandemie del passato. La Cina lentamente sta uscendo da questo tunnel buio e l’economia ripartirà, approfittiamone per ricostruire un nuovo ciclo economico mondiale ripartendo da zero.

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Dott. Matteo Benevelli

Alone a 22°

Alone a 22°

?‍? Angolo della Didattica ?‍?

La sera di Domenica 8 Marzo 2020 si è verificato un evento meteorologico molto particolare… ovvero un “Alone di 22°”.

Più precisamente si è verificato un “Alone lunare”, ovvero una sorta di arcobaleno chiuso attorno alla Luna.

E’ un fenomeno che solitamente viene notato meglio attorno al Sole, ma anche quando la Luna è piena la luce riflessa è sufficiente per genearre questo spettro.

Ma in che condizioni si forma?
Si forma quando nel cielo sono presenti dei Cirri composti da milioni di cristalli di ghiaccio disposti casualmente. Quando la luce copisce i cristalli di ghiaccio disposti perpendicolarmente ad essa, questi, la deviano con un angolo di 22°.

Cioè?
I cristalli di ghiaccio presenti nei Cirri hanno una forma di prisma esagonale. La luce che li colpisce viene deflessa (deviata) due volte con angoli variabili da 21,54° per la luce rossa interna e 22,37° per la luce blu esterna. I colori, ovviamente, si notano meglio di giorno con gli aloni solari.

Curiosità
Gli aloni che si formano per rifrazione della luce in un cristallo di ghiaccio è meno colorato rispetto a quello che si forma per rifrazione della luce in una goccia d’acqua.

22°C è circa l’ampiezza di un palmo aperto con il braccio disteso.

Gli aloni lunari nella tradizione anticipano l’arrivo di un fronte di maltempo (oggi il cielo è coperto e a breve arriveranno delle precipitazioni … dopo una giornata di cielo sereno e primaverile).

L’alone di ieri sera ci è stato segnalato e fotografato da Andrea Ferrarini da Luzzara, dopo questa segnalazione abbiamo messo al lavoro il nostro Michele Sensi da Casalgrade. Il risultato lo potete vedere in queste due fotografie.

Lo avete visto anche voi?

Immagini:
Michele Sensi e Andrea Ferrarini

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Dott. Matteo Benevelli