Ad Uragano non si comanda

Ad Uragano non si comanda

Oggi è il fatidico Martedì 29 che in molti nell’ambiente stavano aspettando perchè è il giorno che segnerà una svolta nel porre fine all’ottobrata di quest’anno, ovvero il lungo periodo di caldo anomalo che ha condizionato la seconda parte del mese di Ottobre con temperature esageratamente alte per il periodo. Temperature che hanno fatto si che molte piante e molti animali siano ancora convinti di essere a tarda estate, non di rado si assite a seconde fioriture delle Piante, a formazioni di uccelli migratori che alle porte di Novembre ancora solcano i nostri cieli.

Il cambio di stagione è in atto, ma con meno irruenza di quanto si pensava solo pochi giorni fa. Una delle cause di tale irruzione “soft” dell’aria gelida è da ricercare molto ad ovest, al largo delle coste occidentali dell’Europa atlantica. Nei giorni scorsi ha preso corpo una tempesta che ha assunto per qualche giorno la forma di Uragano di categoria 1 il cui nome è “Pablo”, ora è stato declassato a tempesta tropicale, ma i suoi venti possono ancora superare i 100 Km/h e la sua influenza unita ad una seconda, e più occidentale, bassa pressione fanno si che il getto di aria gelida in arrivo dal mare del Nord non riesca ad affondare verso il Mediterraneo.


Correnti d’aria mite ed umida, infatti, soffiano dall’Atlantico ed entrano nel Mediterraneo non solo dallo stretto di Gibilterra, ma anche da nord dei Pirenei e dal Golfo di Biscaglia. Queste infiltrazioni fanno da barriera al freddo che altrimenti avrebbe aggirato le Alpi tra la Provenza e Marsiglia entrando poi nell’alto Tirreno. Stesso discorso per la porta della Bora che non si è aperta e non si aprirà fino a notte quando un po’ di vento soffierà sulla Pianura con raffiche di 20 Km/h circa.


I modelli previsionali di qualche giorno fa, quindi, non hanno fatto i conti con l’intensità delle correnti generate da queste due potenti depressioni atlantiche che invece si sono dimostrate ostiche… la meteorologia è una scienza fallibile ed è uno degli aspetti che la rende tanto affascinante e “rischiosa” per chi azzarda previsioni a lungo termine.

Poca pioggia, quindi, e calo termico non esagerato ma che comunque ci riporterà leggermente al di sotto della media stagionale e sul binario giusto per avere qualche giornata di stampo autunnale. Non ci spingiamo oltre con lo sguardo poichè i modelli attuali prevedono un ritorno di correnti d’aria calda (come si nota dal grafico a “spaghetti”), ma meglio attendere i prossimi aggiornamenti a riguardo.
Nella seconda metà di questa settimana le temperature minime scenderanno attorno ai 5°/6°C in Pianura ed in Città, i valori massimi attorno agli 11°/12°C.

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Dott. Matteo Benevelli

 

Autunno ai blocchi di partenza

Autunno ai blocchi di partenza

Finalmente l’ottobrata sembra avere le ore contate. Ancora un fine settimana di caldo e bel tempo poi la svolta meteorologica. Il blocco di aria fredda che per molti giorni ha stazionato sulla penisola Iberica e che ha causato molti disagi al nostro stivale si sta velocemente spostando verso est rimescolando le carte in tavola.


Cosa succederà a livello Europeo?
Ad inizio della prossima settimana l’Anticiclone delle Azzorre si spingerà nuovamente verso nord e si posizionerà sulle isole britanniche causando una discesa repentina di aria fredda dal Vortice Polare presente nel profondo nord della Lapponia. Questa discesa lancierà aria fredda nel cuore dell’Europa e contro le nostre Alpi che ancora una volta faranno da barriera deviando le correnti ad est ed ovest.

In Italia?
Nel Tirreno si formerà una bassa pressione che richiamerà a sè questa corrente d’aria fredda che farà irruzione nella nostra Pianura dalla porta della Bora già martedì 29. Le correnti d’aria da est genereranno piogge pomeridiane più insistenti di quanto si presenterà già al mattino ed un discreto calo termico di circa 4°C. La porta della Bora rimarrà aperta anche per tutta la giornata di Mercoledì ed in questa fase avremo temperature massime decisamente inferiori rispetto alla settimana precedente, con temperature di circa 10°C in Città ed in Pianura.

Quanto durerà questa fase instabile?
La perturbazione piovosa durerà circa 2 giorni pieni tra Martedì 29 e Mercoledì 30, poi avremo una parentesi più tranquilla e di nuvolosità variabile.

Arriverà il freddo?
Si, da Martedì 29 inizierà un graduale calo delle temperature su tutta la provincia, ma il vero e proprio crollo lo avremo nei giorni successivi, quando il cielo si riaprirà e lì avremo il primo assaggio d’Inverno.

Come sarà il periodo di Ogni Santi?
E’ ancora troppo presto per saperlo con esattezza, specie in una fase instabile come quella che vi abbiamo appena descritto, ma stando ai modelli attuali farà molto freddo il 1° Novembre con temperature minime che in Pianura potrebbero avvicinarsi molto ai 0°C! Il 2 di Novembre “potrebbe” tornare un po’ di pioggia, ma saremo più precisi nei prossimi giorni.

Conclusioni
Il caldo di questa seconda metà di Ottobre è stato un evento gradito da molti, ma decisamente anomalo e poco “sano” per noi e per i normali cicli stagionali. Gli alberi, che normalmente a fine Ottobre si presenterebbero spogli, sono ancora ricchi di fogliame verde ed alcuni sono tornati a rifiorire grazie alle temperature favorevoli. Fioriture fittizie che nei primi giorni di Novembre cadranno sotto l’attacco gelido che vi abbiamo descritto poco fa.
Sicuramente l’arrivo di un freddo così drastico e lo sbalzo termico metteranno a dura prova l’oranismo di molti reggiani che si troveranno ad avere a che fare con raffreddori o malanni tipici di questo tipo di stress fisico, non facciamoci trovare impreparati.

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Dott. Matteo Benevelli

Occhi puntati sul Po

Occhi puntati sul Po

Purtroppo quanto vi avevamo prospettato nella nostra news precedente si è verificato. Il maltempo causato dalla rimonta di aria calda dal Nord Africa ha riversato enormi quantità di pioggia sulla Liguria ed il Piemonte lasciando dietro di sé un morto ed una quantità incalcolabile di danni alle infrastrutture ed alle abitazioni private.

Il nostro Crinale ha avuto un ruolo fondamentale in questo evento, da un lato è stato benefico per il nostro territorio bloccando come un muro i flussi instabili e le piogge, dall’altro è stato questo muro ad amplificare il disastro sfogatosi su Liguria e Piemonte. In alcune zone dell’Alessandrino sono caduti oltre 250 mm di pioggia in 6 ore, con picchi di 60-80 mm in un’ora. Sul nord del Piemonte, in 6 ore il Lago Maggiore è cresciuto di 15 centimetri, il lago d’Orta di 6 cm.

Territorio reggiano ancora una volta incolume, quindi, ma non del tutto al riparo dai possibili effetti collaterali di eventi come questi. Quando cadono quantità enormi di pioggia su vasta scala nel Nord-Ovest, queste defluendo non posssono che confluire nel grande fiume Po e la nostra provincia si trova sul percorso di questo grande “canale di scolo” delle piogge che cadono su Aosta, Piemonte e Lombardia.

              
Premessa: non è nostra intenzione mettere in apprensione nessuno, il tratto del fiume Po che attraversa il reggiano è decisamente ampio e capiente, pertanto non ci aspettiamo criticità particolari, ma sicuramente sarà qualcosa da tenere sotto osservazione.
Attualmente il Po è in crescita nelle sezioni che si avvicinano all’Emilia-Romagna ed anche a Boretto il livello del fiume sta iniziando a salire.
Come anticipato il fiume Po è estremamente basso e pertanto in grado di ricevere molta acqua dal Nord-Ovest, ma nelle prossime ore vi terremo aggiornati, poichè alcune zone di golena potrebbero essere interessate da questo lento ed inesorabile aumento di livello dell’acqua.

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Ottobrata alle porte

Ottobrata alle porte

Che questo mese di Ottobre fosse fin troppo caldo per il periodo, già lo avevamo capito da diversi giorni, tuttavia in molti ci chiedevano ugualmente se sarebbe arrivata una vera e propria “ottobrata”, ovvero, un ritorno del caldo africano sul nostro territorio. A quanto pare questi ultimi verranno accontentati.
Un assaggio di quello che ci aspetta lo abbiamo avuto pochi giorni fa, quando correnti d’aria calda ed umida hanno interessato la nostra zona causando piogge che hanno fortunatamente ripulito l’aria carica di smog della nostra Pianura.

Ebbene questo fine settimana ci riproporrà qualcosa di simile, ma più amplificato nei tempi e nelle dimensioni. Una saccatura di aria fresca scenderà dal Mare del Nord fino a raggiungere la Spagna ed il Portogallo. La discesa di questa bolla d’aria incalzata dall’Anticiclone delle Azzorre che sale verso nord, sortirà l’effetto contrario di far risalire aria più calda e umida verso nord dal Nord Africa, investendo in pieno la penisola italiana.

Come si ripercuoterà sull’Italia?
L’Italia verrà investita in pieno da questa rimonta calda che si arricchirà sempre più di umidità e che facilmente potrebbe riversare grandi quantità di pioggia su Liguria e Versilia. Queste, quindi, saranno zona ad alto rischio di dissesto idro-geologico.

E sul reggiano?
Il grosso della perturbazione è destinato a sfogarsi dalla parte opposta del nostro Crinale appenninico, tuttavia qualche “respiro” sconfinerà sul nostro Alto Appennino con piogge che condizioneranno sicuramente la giornata di Domenica 20 quando le piogge si manifesteranno in tutta la loro forza con accumuli di circa 40/50 mm e conseguente rischio d’ingrossamento di torrenti d’alto corso come ad esempio il torrente Dolo a Civago e l’Ozola a Ligonchio. Situazione molto più tranquilla sulla Collina ed in Pianura dove non ci aspettiamo piogge degne di questo nome, ma solo cielo coperto o molto nuvoloso.

Fine settimana da buttare?
No, la giornata di Sabato sarà del tutto tranquilla… molto nuvolosa, ma non ci aspettiamo piovaschi in grado di rovinare la giornata. Le piogge dovrebbero prendere forma solo in Montagna e solo nel tardo pomeriggio. In Pianura le piogge non faranno la loro comparsa e probabilmente lo faranno in maniera del tutto debole e trascurabile nel pomeriggio di Domenica.
Temperature ancora molto alte per il periodo per via di questo richiamo di aria africana che farà salire i termometri fino a 23°/24°C.

Come sarà la prossima settimana?
Qui si passa al campo delle ipotesi, ma vi possiamo già dire che la tendenza sarà ad un leggero miglioramento delle condizioni meteo con una parentesi tranquilla ma calda per essere la seconda parte di Ottobre.
Cielo parzialmente nuvoloso e termometri in Pianura ancora attorno ai 22°/23°C, ovvero, 6°/7°C in più della media del periodo.

La fine di questa “ottobrata” sarà sancita da una nuova perturbazione che porterà con se un calo delle temperature ed una parentesi instabile più blanda ma che condizionerà un periodo medio/lungo in perfetto stile grigio/autunnale.

Capricci d’autunno, quindi, con ancora una volta il predominio dei periodi caldi su quelli freddi, un trend che ormai si ripete sempre più spesso.

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Dott. Matteo Benevelli

Il tifone Hagibis minaccia il Giappone

Il tifone Hagibis minaccia il Giappone

Siamo nel pieno della stagione degli uragani e dei tifoni. L’ultimo in ordine di apparizione è il tifone Hagibis che dopo aver raggiunto la spaventosa categoria 5, la più pericolosa con venti di oltre 251 Km/h, prosegue il suo cammino verso l’isola giapponese di Honshu, quella centrale che ospita la capitale Tokyo.

In questa immagine il tifone è sceso a categoria 4 il giorno 10 ottobre 2019

Il tifone è previsto che impatti con la costa giapponese nei pressi della capitale il giorno 12 con venti spaventosi che potrebbero soffiare tra i 178 ed i 208 Km/h, ovvero la potente categoria 3.
Per precauzione sono già state sospese, o comunque a rischio, alcune manifestazioni sportive in atto nel Sol Levante, come il Mondiale di Rugby ed il Gran Premio di F1.

Manifestazioni sportive a parte, il tifone spaventa molto i giapponesi perchè questa volta potrebbe essere coinvolta la capitale e la potenza del vento è compatibile con forti mareggiate che investiranno la costa orientale con il forte rischio di danni ai porti ed ai villaggi costieri Tokyo compresa. La popolazione Giapponese è da sempre preparata ad eventi del genere, pochi mesi fa è stata interessata da un altro potente tifone di nome Faxai che ha causato molti danni.

Sicuramente si prevedono piogge importanti su tutta la parte centrale del Giappone che potrebbero causare improvvisi allagamenti ed alluvioni vista la grandezza della super-cella ciclonica, gli abitanti della capitale sono già stati avvisati della sospensione dei mezzi di trasporto pubblici, soprattutto le metropolitane.

Nell’immagine della NASA qui sopra è ripreso il tifone quando era ancora di categoria 5 il giorno 09 ottobre 2019.